Le follie dell’Occidente decadente

21.06.2019
Bisogna capire che la battaglia contro la modernità deve necessariamente assumere il peso di un salvataggio, di un principio di salvezza che cerca in sé e per sé la restaurazione di una civiltà dell'Essere, sull'attuale decadenza postmoderna che è diventata la norma in gran parte del mondo occidentale.
 
Il mondo occidentale sta affrontando sua ultima fase di dominio effettivo. Come ha dichiarato con concisione il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov: “500 anni di supremazia occidentale stanno finendo”. Queste sono parole profetiche, ma dovrebbero forse essere accompagnate da atti più precisi a questo proposito, che formino la nuova precisa direzione attraverso cui dovranno andare le politiche unificate del campo anti-imperialista.
 
Il mondo occidentale, essendo decadente e corrotto, non cadrà se non nella sua palude, nella pura stasi dell’infertilità e demenza della sua età avanzata e questo sistema marcio che non è propenso a crollare di per sé, è molto simile ad una vecchia struttura in putrefazione che crolla sotto il peso di un qualche movimento esterno. La parte cruciale è la presenza del movimento esterno, che lo farà collassare, infine, dandoci la possibilità di elaborare le basi di una nuova civiltà che sostituirà l'eone occidentale e americano e la caratteristica corruzione sociale e morale che si è insinuata nelle basi vulnerabili del suo liberalismo.
 
La civiltà occidentale, in tutta la sua demenza, in tutta la sua follia, è caratterizzata dalla dimenticanza di tutti gli elementi essenziali della natura umana. Proprio come la supremazia intellettuale della civiltà occidentale era contrassegnata da una spiccata dimenticanza della dimensione dell'Essere, dell'ascesi e di un'autentica intuizione intellettuale, nelle sue fasi successive il complesso occidentale-faustiano di supremazia tecnico-industriale comincia a nutrirsi della sua stessa essenza in un modo accelerato e, in questo modo, il vero significato della natura umana viene dimenticato e abbandonato a favore di un'inversione tecnologica - o di una trans-valutazione dei valori - che nella sua spinta alla mercificazione e all'oggettificazione avviene nella distruzione totale della società umana, la morale oggettiva, il carattere, l'essenza, la personalità umana e i fatti biologici stabiliti e la loro sostituzione con un insieme di principi auto-costruiti aberranti divinizzati dalla soggettività innata dell'umanità, dal volontarismo innato e cieco dell'uomo in opposizione all'intelletto umano e alle facoltà spirituali.
 
Questi principi trovano una crescente influenza e reputazione a causa dell'essenza distruttiva del liberalismo ed anche del libertarismo americanizzato, come ideologia che solidifica il soggettivismo infantile, la gabbia solipsistica fondamentale della civiltà postmoderna e le nozioni e idee ingenue ed insensate che fondano questo soggettivismo - includendo l'idea che il sesso, il genere, l'essenza della personalità e i valori della famiglia, della società, dell'etnos, della collettività, anzi, le nozioni stesse che fondano la società in quanto tale e non come una semplice collezione di individui caotici e atomizzati – siano tutte intercambiabili, relative e possano essere scelte individualmente con uno stile fai da te. Questo aberrante stato di cose, che è molto nuovo nella Storia umana, è principalmente il sottoprodotto del predominio dell'individualismo e del consumismo americano e la sua innata deformità intellettuale, la stagnazione ed infine l'essenza infantile primordiale, che attraverso la loro diffusione per mezzo dei media, della cultura pop e quant'altro, cominciano ad atrofizzare i fondamenti di ogni civiltà nel mondo nel processo di americanizzazione, nel processo di trasformazione dell'etnos in un ochlos che storicamente - come avrebbe detto Spengler, ma anche il suo mentore intellettuale Goethe - costituisce la prefazione primaria al capitolo del Cesarismo ed un'ampia massificazione sociale e politica, la volgarizzazione e la meccanizzazione che agiscono in tandem con l'autoritarismo, la regola effettiva e la mano di ferro delle élite complesse e quasi sempre nascoste.
 
Il mondo si trova in una fase nuova ed attraverso questo stadio, dobbiamo cercare di annullare i sottoprodotti corrotti della supremazia americana, che ha avuto questi profondi effetti distruttivi e degradanti sulla struttura morale del mondo. Rifiutare la supremazia americana deve necessariamente emergere come una sorta di antidoto alla miriade di mali morali e metafisici che maledice questo mondo alla fine dell'età postmoderna.
 
Proprio come Heidegger ha cercato di decostruire concisamente tutti i fondamenti dell’hubris tecno-scientifica ed intellettuale prometeica, dobbiamo noi quindi sforzarci di agire secondo il principio della DE-OCCIDENTALIZZAZIONE, della DE-DETOASSIFICAZIONE OCCIDENTALE, della cancellazione dei valori del nichilismo postmoderno; ispirati principalmente e primariamente dagli ideologi della rivoluzione iraniana, come Fardid e Ali Shariati, dobbiamo usarlo come un modo per eliminare i residui, l'elemento prevalente della decadenza morale, spirituale e fisiologica che attraverso l'influenza dannosa dei media occidentali e la civiltà occidentale è arrivata al punto di diventare - come la ruggine - l'elemento più visibile che copre l’un tempo in salute tessuto delle società globali.
 
Il processo di iniziale di identificazione e quindi - attraverso misure correttive ispirate al fervore rivoluzionario – di distruzione degli elementi dell'occidentosi e promozione del genuino ed autentico tradizionalismo, devono essere collegati al fatto primordiale che le persone, attraverso il compiacimento di secoli di occidentosi, devono essere portate a realizzare la profonda cecità, l'errore profondo che sta nell'essenza del primato occidentale dell'ego e della soggettività e i valori di questa civiltà corrotta e degradata di individui consumisti che stanno nell'oblio e nella profonda opposizione a secoli di autentica e genuina civiltà tradizionale che non solo esisteva in Occidente, ma anche nel resto del mondo dove vi era anche più genuina e completa.
 
È solo attraverso la distruzione di questa innata periferia egoistica prometeica e del relativismo liberale che trova la sua forma definitiva ai nostri giorni, che possiamo separare le persone dalle catene delle loro menti corrotte dall'era digitale postmoderna, e quindi grazie ad un completo e rivoluzionario processo di purificazione culturale, purificarci dagli elementi e dai residui che si sono spinti così lontano da essere propagati come “assoluti” ed “autentici” dai veicoli della distorsione plutocratica ed imperialista occidentale e globalista, la diffusione del consumismo individualista ed altri sottoprodotti aberranti della mentalità suprematista anglo-americana e della degenerata cultura occidentale; come pure tutti coloro che tenterebbero di universalizzare lo stato attuale della stasi e del marcio postmoderno nel tentativo di creare una nuova distopia globalista al servizio del capitale ed al servizio del miscuglio americano di Sodoma e Babilonia che cerca - in virtù del suo destino manifestamente errato, del suo stupido e folle liberalismo, della propria deformità individualistica e l'ignoranza dell'ontologia innata dell'uomo - a causare la deformazione permanente e la distruzione dei valori di tutto ciò che rimane ancora autentico e organico nel mondo, specialmente fuori dall'Occidente.
 
La civiltà occidentale, come tumore canceroso ed escrescenza delle menti pervertite di coloro che hanno cercato una nuova fondazione prometeica dell'uomo e che, negli ultimi secoli, hanno distrutto permanentemente le basi costanti su cui si era fondata la radice della civiltà occidentale originaria stessa - la civiltà occidentale deve essere intesa come il tumore attuale, come l'attuale escrescenza di una malattia che ha trovato posto solo e principalmente dentro di sé, principalmente come risultato delle contraddizioni che sono derivate dal suo approccio epistemologico e tecnologico senz'anima al mondo e il suo soggettivismo; qualcosa che ignora la vera dimensione dell'Essere e dei Principi e si immerge in un mondo di fantasie camuffate da paradigmi intellettuali. E i valori di questa decadente società occidentale minacciano le basi stesse su cui non solo l'Occidente, ma l'intera civiltà umana, comprese quelle civiltà ancestrali non occidentali che sono state costruite sulla solida Tradizione ed hanno resistito integralmente alla prova del tempo, essendo infinitamente più superiori sul piano qualitativo rispetto all'attuale distopia tecnologica e decadente post moderna.
 
Affinché la nuova civiltà eurasiatica cresca, dobbiamo distruggere la supremazia occidentale come un cancro. E questo cancro morirà, se e quando solo l'obiettivo prefissato di detossicazione occidentale - preso dal suo ristretto campo iraniano ed islamico ed universalizzato come dovuto obbiettivo civilizzante del dissidente, campo neo-eurasiatico e anti-imperialista - trova la sua realizzazione e compimento nella distruzione dei valori della postmodernità nichilista e perversa, il suo patetico sentimentalismo e la sua negazione di tutto ciò che è trascendentale, ontologico e sovra-umano, come una volta sognato da Heidegger, Schmitt e altri anti-liberali, che cercarono il primato dei valori ancestrali e tradizionali sulla plutocrazia borghese senza radici delle potenze marittime e che purtroppo ha dovuto contendere con la pura decadenza spirituale e morale che il trionfo dell'Atlantismo ha portato sull'Europa continentale - rovinando così le sue società storiche da cima a fondo.
 
È tempo che appaia un nuovo processo storico, che annulli questa perversione fondamentale ed agisca come forza civilizzatrice dietro la creazione di una nuova società, di un nuovo modello di umano, che deve necessariamente agire in successione alla modernità occidentale ed i suoi pervertiti e deformati paradigmi anti-tradizionali, le sue mostruose imposizioni culturali che cercano la fondamentale perversione di tutti i principi della natura umana di base per amore di una distopia plutocratica e globalista. La lotta fondamentale del nostro tempo e della nostra epoca deve essere, quindi, compresa nel carattere di CIVILIZZAZIONE PER BARBARIE, con la lotta contro l'Occidente che costituisce l’incarico fondamentale per la civiltà e i suoi principi basilari nei nostri giorni tormentati e nella nostra tormentata epoca. La lotta contro l'Occidente è la lotta per una vera civiltà contro la degenerazione globalista, la perversione, l'uniformità e la barbarie, è la lotta suprema attraverso cui la liberazione fondamentale della civiltà umana si verificherà ai nostri giorni e attraverso la quale possiamo finalmente costruire ciò che - su solidi principi che sono estranei alla neoplasia straniera, cancerosa e degradante dell'Occidente - ha formato intere società che sono durate per millenni solide e immutate. Questi includono, vale a dire, la Russia autentica primordiale ed anche il mondo islamico e cinese.
 
Dobbiamo ricordare le parole di Konstantin Leontiev, la sua avversione per la civiltà occidentale, la sua previsione del graduale processo di semplificazione che alla fine porterà alla morte la società occidentale, la sua critica sia al liberalismo che al socialismo come pseudo-dilemma, la pseudo-antitesi, che è tipico delle società moderne e postmoderne nella loro fase finale di decadenza. Ed anche se al giorno d'oggi non possiamo contare sull'avere i poteri di reazione di un tempo, possiamo contare sul lavoro dell'Eurasianismo per ottenere gli elementi necessari attraverso i quali questa lotta contro l'Occidente in decadenza e la sua volontà di potenza saranno trasportati alla realtà del 21° secolo.
 
Questo principio, che qui viene indicato come la principale e solida base del mondo non occidentale, è nientemeno che la TRADIZIONE compresa e pienamente arricchita da intellettuali diversi come Ernst Junger, Martin Heidegger, Schmitt, Maritain, René Guenon, K. Leontiev , Julius Evola, Ahmad Fardid ed altri innumerevoli esponenti dell'autenticità metafisica tradizionale, organica e senza tempo CONTRO il nichilismo inorganico, senz'anima, inautentico della postmodernità occidentale, la pseudo-morfosi aberrante plutocratico-borghese che minaccia di mangiare tutte le civiltà del mondo. Affrontando le dannanti contraddizioni del capitalismo neoliberale e la visione del mondo liberale, possiamo, attraverso un processo che assomiglia alla teoria hegeliana, distruggerle attraverso la tenaglia di una dialettica fondamentale che cerca contraddizione e negazione come il veicolo principale che riesce a minare la credibilità e il fondamento di tutte le strutture della civiltà postmoderna e di tutte le bugie più solidificate della sua corruzione.
 
 
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Articolo originale di Rodrigo Sobota:
Traduzione di Costantino Ceoldo – Pravda freelance