USA: il generale Cartwright rischia di essere il capro espiatorio dello scandalo mail che coinvolge Hillary Clinton

Giovedì, 20 Ottobre, 2016 - 13:15

Il dipartimento di Giustizia Usa ha avviato indagini a carico di tre alti funzionari, tutti accusati di gestione impropria di informazioni riservate.

Uno solo tra questi, l'ex capo dello stato maggiore congiunto statunitense, generale James E. Cartwright, rischia però una condanna penale, una pena detentiva e una macchia indelebile sulla sua carriera. Ma l'imputazione a carico del generale da parte dell'Fbi, ammette la "Washington Post", stride palesemente con il trattamento assai più blando riservato alla candidata democratica alla presidenza Usa, Hillary Clinton.

Clinton, pur avendo dirottato l'intera corrispondenza ufficiale del dipartimento di Stato ad un server di posta privato, durante il suo mandato quadriennale alla guida dell'agenzia (2009-2012), non è incorsa in nessuna incriminazione formale da parte dell'agenzia investigativa e questo nonostante la candidata democratica alla presidenza USA si sia rifiutata di riconsegnare alle autorità circa metà delle e-mail oggetto delle indagini - oltre 30 mila - che gli agenti federali hanno accertato contenevano a loro volta informazioni di carattere riservato.

Il direttore dell'Fbi, James B. Comey, ha definito il comportamento della Clinton "estremamente sconsiderato", ma l'agenzia investigativa ha rifiutato di intraprendere azioni legali nei suoi confronti.

Cartwright, noto sino a pochi anni fa come "il generale favorito di Obama", ha ammesso di aver mentito all'Fbi durante le indagini sulla fuga di informazioni in merito alle operazioni segrete statunitensi in Iraq. Il legale dell'ufficiale, Greg Craig, ha spiegato che Cartwright confermò a David Sanger del "New York Times" e Dan Klaidman of "Newsweek" la veridicità di indiscrezioni relative alle operazioni in Iran di cui i due giornalisti giù avevano scritto. Pur avendo accettato di patteggiare, Cartwright rischia una condanna a cinque anni di reclusione e una sanzione pecuniaria di 250 mila dollari.