Nuovi Leaks sulla Clinton: Assange isolato in ambasciata Ecuador

19.10.2016
A poche ore dall'inizio dell'ultimo dibattito di queste tormentate presidenziali USA, Wikileaks annuncia su Twitter l'imminente rilascio di un nuovo pacchetto di email intercettate al capo della campagna elettorale di Hillary Clinton, il democratico John Podesta.

Mancano venti giorni al voto per la conquista della Casa Bianca e Donald Trump spera in una "Wikileaks Surprise", versione cyber della consueta "october surprise", che sovente nella storia delle passate elezioni americane ha generato il mutamento di rotta dell'opinione pubblica.

Con buona probabilità, lo staff dell'outsider repubblicano sta operando un'analisi febbrile delle nuove email pubblicate dal sito di Julian Assange, tanto che è quasi certo che l'ex First lady, visibilmente sempre più provata dalla furia di scandali che si abbattono su di lei, questa sera dovrà affrontare domande scomodissime.

Intanto, le tensioni provocate dalla cyberwarfare si intensificano, non solo con la Russia – è di oggi la notizia dell'arresto da parte della polizia ceca, in collaborazione con l'FBI, di un presunto hacker russo coinvolto nelle recenti ostilità cyber - ma ora è lo stesso Assange a non sentirsi più sicuro nemmeno nell'ambasciata ecuadoregna a Londra.

Secondo la sua organizzazione, infatti, pare che il segretario di Stato americano John Kerry abbia chiesto al Governo dell'Ecuador di evitare che Assange, fondatore di Wikileaks e rifugiato da giugno 2012 nell'ambasciata di Londra del Paese sudamericano, continui a divulgare informazioni su Hillary Clinton.

A denunciare la cosa è la stessa Wikileaks via Twitter, aggiungendo che le pressioni sarebbero avvenute a margine dei negoziati di pace con le Farc.

Da qui la ritorsione contro la libertà di espressione dell'ex Hacker, che si è visto censurare dalla struttura diplomatica che lo ospita: il governo dell'Ecuador ha ammesso indirettamente di aver ristretto in modo temporaneo l'accesso a internet per Assange al fine di evitare che continui a divulgare informazioni riservate sulla candidata democratica.

L'Ecuador ha precisato che esercitando il proprio diritto sovrano ha ristretto solo temporaneamente l'accesso al sistema di comunicazione nella sua ambasciata londinese, per non contribuire alle interferenze nella campagna elettorale in corso negli Stati Uniti, ma continuerà a garantire asilo e integrità fisica e morale a Julian Assange.

Tuttavia potrebbe esserci dell'altro; il tentativo di mettere a tacere Assange troverebbe una relazione diretta proprio con la pubblicazione dei documenti trafugati dagli hacker Guccifer 2.0 e Fancy Bear, che evidenziano ambigui rapporti della Clinton con banche e mondo arabo. Informazioni da cui potrebbero scaturire accuse dalle conseguenze ben più gravi di una sconfitta alle presidenziali per colei che è tuttora la favorita nei sondaggi dei media mainstream americani.

La rete è in fermento, le prossime ore potrebbero essere cruciali per una svolta epocale.