Arte Tempo e Spirito - Linee di fuga da una società liquida
Si è svolta ieri sera nella splendida cornice della sala "Padre Antonio di Monda" del convento di San Francesco, in Benevento, l'evento culturale di rilievo internazionale "Arte Tempo e Spirito - Linee di fuga da una società liquida".
Ospite d'onore è stato l'illustre professore russo, nonché filosofo, politologo e scrittore, Aleksandr Dugin.
La manifestazione culturale, promossa dall'Associazione REuropa, in ambito del progetto Eurasiart, è stata organizzata dalle associazioni sannite: "Generoso Simeone" e "Sannio-Russia".
La rassegna filosofica ha visto, come cerimonia d'apertura, l'esecuzione degli inni nazionali della Federazione Russa prima e della Repubblica Italiana poi.
A seguire gli interventi dei relatori Alfonso Muscetti, Rainaldo Graziani, Marina Simeone, Giuseppe Marro ed Aleksandr Dugin.
Tanti i temi trattati ed analizzati nel corso del dibattito, dalla spiritualità russa alla natura nichilista della società liquida, dalla finalità del tempo al pericolo della rimozione dell'eternità. Gli interventi di natura storica e filosofica sono stati di notevole fattura, coinvolgendo un pubblico attento ed interessato, quantificabile in un centinaio di persone; autentica ovazione in sala al termine della disamina del filosofo russo.
Conclude il presidente di Sannio-Russia Alfonso Muscetti. «Affermo – ha spiegato Muscetti - con soddisfazione che il professore Aleksandr Dugin è divenuto amico della città di Benevento e della sua provincia; il Sannio ha risposto in modo appassionante a questo importante appuntamento culturale. Scorgere il profondo interesse dei presenti, ascoltare le tante domande poste al filosofo da parte dei simpatizzanti ha ripagato ampiamente gli sforzi di questi giorni. Sono, insieme ai miei collaboratori, orgoglioso – ha concluso il presidente di Sannio – Russia - di aver contribuito a portare nel Sannio un così autorevole rappresentante del mondo e del popolo russo. È un dato acquisito: la distanza - solo apparente - fra Benevento e Mosca è sempre più piccola».