USA: è guerra tra i Repubblicani per la nomina del nuovo Segretario di Stato
Il Partito repubblicano statunitense si è diviso in due fazioni che hanno ingaggiato una dura battaglia per influenzare la nomina del prossimo segretario di Stato Usa, imprimendo una battuta d’arresto a un processo di transizione presidenziale sinora piuttosto spedito.
Da una parte, riferisce il “New York Times”, ci sono i sostenitori dell’ex candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney; dall’altra, quelli dell’ex sindaco di New York, Rudolph W. Giuliani. Dietro questa diatriba, sottolinea il quotidiano, riemergono le spaccature più profonde che sono state nascoste solo temporaneamente dall’elezione di Trump alla Casa Bianca.
La fazione più rumorosa è quella che sostiene Giuliani o, per meglio dire, che osteggia Romney, che a Trump aveva rivolto durissime critiche e attacchi personali nel corso della campagna elettorale. E’ stato però lo stesso presidente eletto, pochi giorni fa, a lanciare la corsa di Romney al dipartimento di Stato, dopo un faccia a faccia al termine del quale lo aveva definito “all’altezza dell’incarico”. All’indomani delle elezioni dell’8 novembre, però, Trump aveva espresso lodi simili anche nei confronti di Giuliani, che inizialmente pareva vicinissimo a guidare la diplomazia Usa. Diversi esponenti repubblicani, però, hanno sollevato dubbi sull’ex sindaco: temono che non abbia più l’energia e la resistenza necessarie a reggere ad un incarico che lo porterebbe costantemente in giro per il mondo.
Lo scontro tra queste due figure e i loro sostenitori – scrive il “New York Times” - ha spalancato le porte della contesa ad altri candidati: il generale John Kelly dei Marines, oppure David H. Petraeus, ex generale e direttore della Cia, o ancora il senatore Bob Corker del Tennessee. Un portavoce di Trump, Jason Miller, ha spiegato ieri che il presidente sta tenendo ancora incontri “con un certo numero di potenziali nomine altamente qualificate”.