FRANCIA: nel 2007 Gheddafi finanziò la campagna elettorale di Sarkozy. Ecco le prove
Nuovo duro colpo all'ex presidente francese Nicolas Sarkozy, che attualmente guida il principale partito di opposizione I Repubblicani (Lr, ex Ump) e che si è candidato alle primarie con cui ai primi di novembre il centrodestra sceglierà il suo candidato alle elezioni presidenziali della primavera 2017: secondo il sito web di informazione "Mediapart", ripreso da tutti i grandi quotidiani del paese ed in particolare da "Le Monde", nel 2007 il regime del defunto dittatore libico Muammar Gheddafi avrebbe contribuito a finanziare la campagna presidenziale poi vinta da Sarkozy. La prova sarebbe negli appunti di Shukri Ghanem, che fu primo ministro, ministro del Petrolio e direttore della Compagnia nazionale petrolifera del regime rovesciato in Libia nel 2011: sono citati in particolare tre diversi versamenti, per un totale di 6,5 milioni di euro, giunti per strade diverse a favore della campagna di Sarkozy. Questi appunti, il cui contenuto era noto da tempo, ora sono arrivati nelle mani del giudice istruttore francese Serge Tournaire e degli agenti dell'ufficio centrale per la lotta contro la corruzione (Ocliciff). L'entourage di Sarkozy ne ha sempre contestato l'autenticità. L'autore degli appunti in oggetto, Shukry Ghanem appunto, è morto nel 2011 a Vienna dove si era rifugiato ancor prima della caduta del regime di Geddafi: annegato, in seguito ad un colpo apoplettico durante un bagno nel Fiume Danubio secondo quanto ha stabilito la magistratura austriaca. Il taccuino al centro della vicenda invece fu rinvenuto in Olanda nell'abitazione di suo genero nel corso di una perquisizione legata ad un vasto scandalo di corruzione che ha coinvolto il gigante della chimica norvegese Yara: consegnato poi alle autorità giudiziarie della Norvegia, queste ultime adesso lo hanno infine trasmesso agli inquirenti francesi. Infatti un'inchiesta sui supposti finanziamenti libici alla campagna elettorale di Sarkozy era stata aperta in Francia già nel 2013, in seguito alle accuse lanciate da un procacciatore d'affari libico, Ziad Takieddin: le accuse sono state confermate da altri dignitari dell'ex regime di Gheddafi, ma smentite da altri. Nella tortuosa vicenda è coinvolto anche Claude Guénat, ex segretario generale dell'Eliseo ed ex ministro dell'Interno negli anni della presidenza Sarkozy: anche lui è stato accusato dal faccendiere Takieddin di aver avuto contatti personali con esponenti dell'allora regime al potere in Libia ed in particolare con il "tesoriere" di Gheddafi, Beshir Saleh.