FRANCIA: E' SCONTRO TRA GOVERNO E COMUNE SUL MURO DI CALAIS
In Francia è in atto un braccio di ferro tra il comune di Calais ed il governo, a colpi di ordinanze e contro-ordinanze, intorno alla costruzione del "muro anti-intrusione" finanziato dal governo britannico con 2,7 milioni di euro e progettato per impedire ai migranti, accampati a migliaia attorno alla città portuale in attesa di trovare un modo qualsiasi per attraversare illegalmente il Canale della Manica, di intrufolarsi sui traghetti o sui treni diretti in Gran Bretagna. Di questo scontro hanno riferito questa mattina tutti i principali quotidiani francesi. Lunga diversi chilometri, alta quattro metri e dotata di sofisticate apparecchiature di sorveglianza, la barriera è un rafforzamento delle recinzioni già esistenti che sono state vissute negli ultimi anni come una "ferita" al loro territorio da parte della popolazione di Calais, che ha sempre rivendicato invece una decisa azione dello Stato per smantellare la "giungla", le enormi bidonville che assediano la loro città, e per trasferire altrove i circa 10 mia tra profughi e migranti che vi sono accampati in condizioni igieniche spaventose. Ora che il governo sembra muoversi proprio in questa direzione, con la promessa fatta il 2 settembre scorso dal ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve che la "giungla" sarà smantellata entro l'inizio dell'inverno e che i suoi occupanti saranno sparpagliati in decine di centri di accoglienza in corso di allestimento in tutta la Francia, la sindaca di Calais Natacha Bouchart, del partito di destra I repubblicani (LR, ex Ump), ritiene che il muro anti-migranti "non abbia più ragione di essere": e così ieri lunedì 3 ottobre ha emesso un'ordinanza per interromperne i lavori di costruzione. All'ordinanza della sindaca ha immediatamente replicato nella tarda serata di ieri il prefetto governativo, emettendo a sua volta un'ordinanza che annulla quella municipale. Difficile prevedere come andrà a finire; soprattutto perchè, come ricorda il "Figaro", le vicende legate alla "giungla" di Calais sono diventate nel tempo materia di scontro politico.