Trump dovrebbe licenziare Rosenstein immediatamente

Wikimedia commons
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16.07.2018

Il sostituto procuratore generale Rod Rosenstein ha incriminato 12 ufficiali dell'intelligence militare russa per aver presumibilmente hackerato le e-mail di Hillary Clinton ed aver interferito nelle elezioni degli Stati Uniti. Ha un altro scopo se non quello di sabotare il prossimo summit del Presidente Trump con Putin?

Non dimenticate che Rosenstein è implicato nell'orchestrazione del Russiagatecome arma contro Trump, un'arma che serve gli interessi del Partito Democratico e del complesso militare / di sicurezza su cui il presidente Eisenhower ci aveva avvertito senza successo 56 anni fa. L'incriminazione di Rosenstein nei confronti dei 12 russi per una presunta violazione di computer è un'accusa politica rivolta al Presidente Trump. L'atto d'accusa è altrimenti inutile dato che il governo russo non consegnerà il suo personale militare ad un tribunale farlocco di Washington. L'atto d'accusa non ha alcuno scopo se non quello di avvelenare l'atmosfera del vertice.

Se leggete l’atto d’accusa, vedrete che non è altro che un insieme di accuse improbabili. Non c'è verso che il Dipartimento della Giustizia (sic!) degli Stati Uniti sia in grado di acquisire informazioni in questa finzione che Rosenstein ha presentato. Inoltre, non vi è alcun segno di alcuna prova nell'atto di accusa. Rosenstein sa che non ha bisogno di prove, perché l'imputato non sarà mai processato.

http://www.foxnews.com/politics/2018/07/13/rosenstein-says-12-russian-intel-officers-indicted-in-special-counsels-probe.html

Rosenstein ha gettato carne rossa alle presstitutes, che sono beni del complesso militare / di sicurezza e del Partito Democratico, e gli organi di stampa eserciteranno pressioni sui Repubblicani perché appoggino l'appello di Rosenstein per un fronte unito contro l'interferenza russa. Potete immaginare cosa succederebbe se Trump e Putin dovessero avere un vertice di successo e normalizzare le relazioni che Washington ha rovinato tra i due Paesi. Se la vostra immaginazione non funziona, consultate qui: https://www.paulcraigroberts.org/2018/07/10/the-view-of-russia-in-the-west-paul-craig-roberts/

Durante la campagna elettorale presidenziale, ho evidenziato che Trump non era esperto di Washington, non sapeva chi avrebbe appoggiato le sue posizioni, che erano antitetiche agli interessi di potenti gruppi di interesse come il complesso di sicurezza militare e le corporazioni offshoringglobali e che Trump correva il rischio di essere distrutto dalle sue stesse nomine.

Rod Rosenstein è uno dei nominati di Trump. Inoltre, quando il Procuratore Generale di Trump ordinò le dimissioni di Rosenstein, Trump rifiutò di accettarlo e mantenne Rosenstein in carica. L'errore di calcolo di Trump è così enormemente sbagliato che merita la coltellata alle spalle che Rosenstein ha appena consegnato.

Se ci fosse un'accusa valida sui 12 russi, per il successo del summit, un normale vice procuratore generale avrebbe conservato l’atto d’accusa fino a dopo i risultati del summit e, se il summit avesse avuto successo, avrebbe approfondito l'accusa a prescindere se c'è una base per esso. I miei 25 anni a Washington mi dicono chiaramente che Rosenstein ha accoltellato Trump alla schiena. Se Rosenstein ha causato il fallimento del vertice, ha anche sollevato il rischio di una guerra termo-nucleare.

C'è un'alternativa alla spiegazione di cui sopra. L'alternativa è che Trump, essendo un bullo, sia stato convinto da quelli della sua amministrazione, che sicuramente non vogliono alcuna normalizzazione con la Russia, che l'accusa metterebbe Putin in difficoltà e darebbe a Trump il vantaggio nelle trattative da bulli. Riesco a sentire la CIA e John Bolton che dicono a Trump che l'atto di accusa spingerebbe Putin sulla difensiva e permetterebbe a Trump di costringerlo ad un risultato favorevole all'egemonia di Washington.

Si tratta di un modo intelligente per far fallire Trump nel suo incontro con Putin, che potrebbe avvelenare ancor di più le relazioni tra i Paesi senza che l'insuccesso sia attribuito a Rosenstein. Quindi, la posizione di Rosenstein come assassino politico di Trump non risulterebbe minacciata. Continuerebbe a dirigere il Russiagatecon Jeff Sessions in disuso, seduto lì inutilmente.

Il professor Stephen Cohen è un esperto delle elezioni americane e russe. La sua visione considerata è compatibile con la mia:

https://www.thenation.com/article/summitgate-campaign-vs-peace/

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Articolo originale di Paul Craig Roberts:

https://www.paulcraigroberts.org/2018/07/13/trump-should-fire-rosenstein-immediately/

Traduzione di Costantino Ceoldo – Pravda freelance