SOCIOLOGIA DI DONALD TRUMP
Alcuni analisti iraniani come Seyed Hossein Mousavian, ex-negoziatore nucleare di Iran e professore visitante di ricerca all’Università di Princeton, credono che, qualunque sia (Trump o Clinton) il presidente degli USA, nessuno di loro intraprenderà il “Piano di Azione Congiunto Globale” (JCPOA, in inglese).
“In quanto a Trump e Clinton, ci sono tre punti in comune e anche tre differenze da osservare sull’Iran:
In primo luogo, entrambi applicheranno le politiche di rigore rispetto all’attuazione del JPCOA.
In secondo luogo, rispetto ad altre divergenze tra Iran e Usa, includendo la crisi nella regione, il terrorismo e i diritti umani, chiunque sia il presidente degli Usa, aumenterà la pressione sull’Iran.
E in terzo luogo, entrambi proveranno a riempire i vuoti esistenti nelle relazioni degli Usa con Iran, Arabia Saudita e altri alleati regionali che sono apparsi durante la amministrazione di Obama.
Ma rispetto alle tre principali differenze:
Trump non è prevedibile, mentre Clinton lo è. È probabile che Trump, in relazione all’Iran, si veda tra eccessi e negligenze, ma Clinton aveva una strategia calcolata. In secondo luogo, sarà più facile per Clinton stabilire un consenso internazionale contro l’Iran, mentre questo diventerà molto più difficile per Trump”. Intervista con NasimOnline.
Dobbiamo dire che Mousavian è conosciuto in Iran come uno dei cosiddetti riformisti che si mostravano profondamente ottimisti in quanto al JCPOA e ora ha cambiato opinione.
Il punto principale del fenomeno Trump consiste nel fatto che rivitalizza il sogno americano quanto alla nostalgia degli USA sotto i presidenti Andrew Jackson [1829-1837] e Ronald Reagan [1981-1989].
Un punto molto interessante è che molti statunitensi voteranno per Trump, perché non è affatto un politico. Trump lascia che il pubblico si senta profondamente in uno stato molto nostalgico ricordando gli slogan dei presidenti Andrew Jackson y Ronald Reagan.
Certamente, nell’aspetto della semplicità del suo nome, che è come un segnale di avvertimento, e anche il suo taglio di capelli aggiunto alla sua aggressività verbale durante le sue conferenze, fanno di Trump il rappresentante di un’America senza inibizioni e, come populista e multimilionario non possiamo negare che, nuovamente, è un’incarnazione perfetta del sogno americano.
Trump sta dicendo che dobbiamo finirla con i professionisti nella politica.
“Io non uso il denaro di nessuno, sto usando il mio stesso denaro; non sto facendo uso dei gruppi di pressione, non sto usando donazioni né mi importano, sono molto ricco”. “Farò il più grande lavoro come presidente che Dio abbia mai visto, ve lo giuro”. “Credo che il grande problema del nostro paese sia l’essere politicamente corretto”.
Trump vs Reagan
Non possiamo dimenticare che “Facciamo grande l’America ancora una volta” [Make America Great Again], è stato un motto della campagna presidenziale di Reagan nel 1981. Così il populismo è una caratteristica comune tra Trump e Reagan. Come Reagan, Trump ha ricevuto una formazione molto buona nella comunicazione di negoziatore e come uomo di affari. Ma la differenza è che Reagan era un vero credente nel conservatorismo e dominava e rispettava i principi conservatori. Prima di essere presidente, Reagan era stato governatore della California (1967-1975), ma che accade con Trump che non ha mai lavorato come politico?
Trump non è un populista di destra in senso stretto. Anche sui temi socio-economici, non possiamo considerare Trump come un conservatore di destra che crede nel liberalismo sociale come quello che ebbe luogo alla fine degli anni ‘70.
Quello che è sorprendente di Trump è la proiezione ottimista verso il futuro e una visione nostalgica sull’America degli anni ’50. Anche i suoi capelli sono pettinati allo stesso modo dei rockers di quegli anni ’50.
Ma Trump è il contrario di Reagan quando dice che vorrebbe aumentare l’imposta sui ricchi o che questi spostassero la produzione (come per esempio, ha chiesto a Apple di fabbricare i suoi telefoni negli Usa), che è un gesto un po’ più di sinistra di quello che fanno i democratici.
Trump vs Jackson
Tutti sappiamo che lo stesso presidente Jackson era conosciuto negli Usa come un leader autonomo che raramente obbedì alle disposizioni, in particolare nel mettere il veto su alcune leggi importanti del Congresso, comprese le leggi relative al settore bancario e in particolare il veto di Jackson sulla lettera di rinnovamento della seconda Banca Nazionale nel 1832.
Così, come Jackson, Trump crede o finge di credere che l’economia nazionale debba controllare la banca e non il contrario.
Un caso degno di nota nella sua vita è che, nel 1806, Jackson uccise un uomo in un duello per una questione di onore legata alla moglie Rachel. Anche Trump insiste sull’onore familiare e come vediamo in ognuno dei suoi discorsi, si trova uno dei suoi figli, figlie o la sua sposa, che appaiono al fine di mostrare l’importanza del concetto familiare.
Jackson divenne un eroe nazionale per le sue azioni durante la guerra del 1812 contro il Regno Unito, mentre Trump, ad oggi, parla costantemente di nazionalismo ed è divenuto una figura patriottica per i suoi seguaci. Come Jackson, anche Trump vorrebbe cambiare le leggi in modo da dare più potere esecutivo al presidente.
Una delle principali differenze tra Jackson e Trump è che in qualche modo ha portato la lotta contro la corruzione nei limiti costituiti, ma sembra che dopo anni di lavoro con le banche degli Usa e il concetto della finanza pubblica, la stessa organizzazione di Trump si è corrotta.
Gli Usa sotto il presidente Jackson, nel 1835, per la prima volta non hanno avuto debito estero e mentre ascoltiamo Trump, scopriamo che la diminuzione del debito estero è una delle sue promesse.
Di fatto, cercando di assomigliare al presidente Jackson (1829-1837), Trump dice di voler disarmare il potere costituito (‘establishment’) e prendere il potere dopo le elites che hanno tradito il popolo per lasciare che il governo lo eseguisse. E questo è esattamente quello che molti americani credono: I rappresentanti politici rappresentano solo se stessi!
Donald è, in qualche modo, un risultato puro della democrazia americana jacksoniana. Il fatto di finanziare la sua campagna elettorale è un evento totalmente nuovo per la classe politica degli Usa.
Quando si comporta come una persona normale e, a volte, come un cittadino americano ignorante, questo lo fa avvicinare sempre di più al pubblico. Uno statunitense medio lo apprezza quando twitta:
“L’aereo che ho visto in televisione era l’aereo di ostaggi in Ginevra, Svizzera, e non l’aereo che trasportava 400 milioni di dollari in contanti verso l’Iran!”
O quando prende Parigi per capitale della Germania, deliberatamente o no, la gente lo apprezza.
Una volta twittò:
“Il concetto di riscaldamento globale è stato creato da e per i cinesi al fine di far sì che la produzione degli Usa non fosse competitiva”.
Anche i suoi seguaci sanno che non è vero, ma lo apprezzano solo perché è in contrasto con la versione ufficiale.
Comportandosi così, vuole mostrare quanto è autentico e che è quello che gli americani stanno cercando. In realtà, loro preferiscono un cittadino autentico a un politico falso. La gente è felice perché questo tipo di discorsi viene fatto da Trump, con le parole che nessun altro personaggio politico osa dire.
Lui non è politicamente corretto e non prova a esserlo. È un essere umano, commette errori e non pretende di essere un politico professionista o diplomatico, che non è il suo caso. Per molti americani che si sono stancati dei personaggi politici che hanno un buon aspetto e un modo sporco di agire, Trump è la persona per cui votare.
Lo stesso Donald sa di attirare le simpatie della gente quando è politicamente scorretto, e, talvolta, non solo cerca di agire come un americano, ma intenzionalmente commette un errore o dice qualcosa in modo da attirare l’attenzione o provocare.
In realtà, alcuni analisti credono che la sua volgarità sia calcolata e che faccia parte della sua strategia elettorale, e quando lui si vuole controllare, diventa totalmente corretto. Però ha molti compiti da compiere per essere presidente, dato che finora ha fatto molti progressi.
Ma per questi analisti, il problema non è Donald Trump, ma il sistema che dà un simile potere a un individuo mentre tutti sappiamo quello che fece George Bush in Iraq in nome della lotta contro le armi di distruzione di massa. Como potrebbe uno come lui, con l’aiuto di un gruppo di persone che lo circondano, fare questo?
Ma dobbiamo tenere a mente che in Europa il populismo non è lo stesso di quello che accade ed accadde negli Usa durante gli anni relazionati a tale populismo. In Europa il populismo è fuori dalla sfera politica, ma negli Usa è un affare interno tanto dei repubblicani quanto dei democratici.
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Traduzione di Basiliscus Basiliscus.