Messico: torna nella squadra di governo il ministro cacciato perchè amico di Trump
"In uno dei momenti di maggiore tensione sociale e incertezza economica degli ultimi venti anni", come scrive il quotidiano "El Universal", il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha messo mano a un cambio nella squadra di governo: il posto di ministro degli Esteri va a Luis Videgaray, economista, già titolare del dicastero delle Finanze. Un posto cui dovette rinunciare per le polemiche seguite all'incontro da lui promosso tra il capo di Stato e colui che pochi mesi più tardi avrebbe vinto le elezioni alla presidenza degli Stati Uniti: Donald Trump.
Un vertice nella residenza presidenziale - Los Pinos - che suscitò enormi polemiche sui media e sulla scena politica: oltre a denunciare come non appropriato un incontro ufficiale con uno dei candidati alla Casa Bianca, venivano fatte pesare le parole non amichevoli che il magnate rivolgeva già in quei giorni ai vicini messicani. I sondaggi dell'epoca spiegavano che sette messicani su dieci si sentivano offesi per la visita del magnate. Le critiche più dure arrivarono dalla ministro degli Esteri Claudia Ruiz Massieu, la stessa che oggi - chiaramente sconfitta in un duello che pare essere stato anche personale -, deve lasciare il posto a Videgaray.
I "sorprendenti risultati" della notte dell'8 novembre, scrive "El Pais", dettero ragione a "Videgaray, che esortò pubblicamente il Messico a tendere la mano a Trump. Se non lo avesse fatto, diceva, sarebbero stati temi molto duri per l'economia nazionale". Previsioni che si sarebbero confermate, con la Ford che rinuncia ad investimenti multimilionari nel paese e il peso in caduta libera sul dollaro ancora prima che Trump entri alla Casa Bianca.
Il nuovo titolare della diplomazia messicana, considerato "braccio destro" di Pena Nieto, ha buone relazioni personali con la famiglia del presidente eletto. "Trump non è amico del Messico", ma sarà il presidente degli Usa e la "vera sfida è cercare di stabilire una convivenza meno onerosa possibile", si legge in un commento di "El Universal" che individua proprio in Videgary l'uomo giusto.