Turchia, arrestate 6.000 persone. Erdogan: “Pulizia nelle istituzioni
Il ministro della Giustizia Bozdag: il numero “potrebbe anche raddoppiare”. Il presidente turco in lacrime al funerale del suo campaign manager: “Il paese vada avanti nell’unità e nella solidarietà”
Seimila persone, fra giudici e militari, arrestate in Turchia in seguito al fallito tentativo di golpe.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato chiaro, sottolineando la propria intenzione di "fare pulizia all'interno di tutte le istituzioni dello Stato" per liberarle dal "virus" che ha causato la rivolta.
Secondo il ministro della giustizia turco, Bekir Bozdag, il numero degli arrestati è destinato a crescere e "potrebbe anche raddoppiare".
Non è chiaro se fra i seimila rientrino i 2.745 magistrati (arrestati su ordine del Consiglio supremo dei giudici e procuratori turchi) che erano già stati rimossi dai loro incarichi perché ritenuti fedeli al leader islamico moderato Fethullah Gulen, accusato dalla leadership turca di essere dietro il fallito tentativo di colpo di stato