Libia: tentativo di golpe in corso
Diventa sempre più complicata la situazione del governo di unità nazionale di Tripoli, considerato dalle Nazioni Unite e dall'Italia quale legittimo rappresentante del popolo della Libia. E' ancora in corso nel complesso di Qusur al Diafa, che ospita la sede del Consiglio di Stato, un tentativo di colpo di Stato del vecchio gruppo dirigente del Governo di salvezza nazionale, l'esecutivo islamista attivo nella Tripolitania dal settembre 2014 all'aprile 2016.
A guidare il golpe sono Khalifa Ghweil, ex premier del governo di Salvezza, e Suleiman Abdel Sadeq, ex vicepresidente del Congresso generale nazionale, il parlamento libico non riconosciuto fondato nell'agosto del 2014 e teoricamente dissolto nell'aprile 2016. Secondo gli ultimi aggiornamenti, i golpisti controllano solamente il palazzo del Consiglio di Stato, ma possono contare su una parte della Guardia presidenziale libica, la forza d'elite fortemente voluta dalle Nazioni Unite per garantire la sicurezza del Consiglio presidenziale guidato dal premier designato Fayez al Sarraj, e un numero imprecisato di miliziani armati.
Secondo quanto riferito dall'Agenzia di stampa Nova, in una dichiarazione letta dal complesso di Qusur al Diafa, alcuni rappresentanti della Guardia presidenziale - più precisamente gli incaricati alla sicurezza del palazzo - hanno annunciato che l'accordo politico libico di Skhirat sarebbe stato raggiunto per "reintegrare il regime militare dopo quattro decenni di dittatura". Il Consiglio presidenziale sostenuto dalle Nazioni Unite, secondo la dichiarazione, "non è riuscito a soddisfare le necessità fondamentali dei cittadini e a ottenere il consenso dei libici, mentre la crisi economica e di sicurezza si è acuita dopo il suo arrivo a Tripoli". Per questo ora una parte della Guardia presidenziale avrebbe annunciato fedeltà al Congresso generale nazionale, ovvero al Parlamento di Tobruk.
Il premier del governo di Tripoli riconosciuto dall'Onu, Fayez al Sarraj, ha incaricato a sua volta la procura di spiccare un mandato di cattura contro i responsabili dell'assalto di venerdì notte alla sede del Consiglio di Stato.