Il governo di Kinshasa accusa gli Stati Uniti di fomentare il caos nell'ex Congo belga
Si fanno tesissimi i rapporti tra la Repubblica democratica del Congo (Rdc) e gli Stati Uniti. Lo ha riferito il quotidiano belga "La Libre Belgique": il governo di Kinshasa ieri giovedì 29 settembre ha accusato gli Stati Uniti di "fomentare il caos" nel paese africano con le sanzioni finanziarie imposte a due alti militari congolesi. L'altroieri, mercoledì 28, infatti, il dipartimento del Tesoro Usa aveva deciso il congelamento dei beni del comandante in capo dell'esercito della Rdc, il maggiore-generale Gabriel Amisi Kumba, dell'ex capo della Polizia nazionale congolese (Pnc), il generale John Numbi, citando il loro ruolo nella "repressione delle libertà e dei diritti politici del popolo" e gli ostacoli posti al processo democratico del paese africano. Ieri poi il Dipartimento di Stato Usa ha ordinato alle famiglie del suo personale diplomatico di lasciare immediatamente la Rdc, citando "l'alto rischio di violenze nella capitale Kinshasa ed in altre città del paese". In un durissimo comunicato, ripreso dall'agenzia di stampa "France Presse" (Afp) citata dalla "Libre", il portavoce del governo di Kinshasa, il ministro Lambert Mende Omalanga, denuncia i passi intrapresi dagli Stati Uniti come "parte di uno schema simile a quelli che hanno condotto al caos paesi come la Libia o il Sud-Sudan che oggi rischiano di scomparire". La Rdc sta vivendo una grave tensione politica sfociata una decina di giorni fa in violenti scontri tra le forze dell'ordine ed i militanti dell'opposizione che si sono conclusi nel sangue: il bilancio è di 49 morti delle due parti secondo le Nazioni Unite; di quasi cento vittime secondo l'opposizione. La crisi politica trova origine nell'intenzione del presidente in carica, Joseph Kabila, di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali per un secondo mandato che è vietato dalla attuale Costituzione: lo scrutinio, previsto per questo autunno, è stato rinviato a data da destinarsi. La volontà del presidente Kabila di restare al potere trova contrari praticamente tutti i paesi occidentali e persino il Vaticano, nonostante la recentissima udienza concessa da Papa Francesco al presidente congolese. Secondo il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, la Rdc è "sull'orlo di una guerra civile".