Francia: anche Psa-Peugeot sotto indagine per le emissioni diesel

Venerdì, 10 Febbraio, 2017 - 10:15

Anche il costruttore automobilistico Psa-Peugeot rischia di trovarsi nel mirino della giustizia francese come è già successo per Volkswagen, per Renault e per Fiat: lo scrive il quotidiano economico "Les Echos" riferendo che la Direzione per la repressione delle frodi (Dgccrf) ieri sera giovedì 9 febbraio ha comunicato a Psa la decisione di trasmettere alla procura di Parigi i risultati delle sue indagini sui sistemi anti-inquinamento dei motori diesel di alcuni suoi modelli. Ma il costruttore francese non ci sta, non ci sta ad essere accomunato al trio Volkswagen-Renault-Fiat, con i primi due che ormai sono oggetto di indagini giudiziarie per sospetta truffa ai danni dei consumatori.

Ieri sera il direttore delle comunicazioni di Psa Gilles Le Borgne ha convocato a tambur battente una conferenza stampa nella sede parigina del gruppo in Avenue de la Grande-Armée, per rivendicare che "noi rispettiamo tutte le norme in vigore, siamo i soli a disporre del sistema Scr su tutta la nostra gamma diesel; siamo scioccati", ha aggiunto. Psa insomma, commenta "Les Echos", pensava proprio di sfuggire allo scandalo diesel-gate che sta agitando i sonni dell'industria automobilistica europea: nella conferenza stampa,

Le Borgne ha rifiutato con sdegno di essere accomunato ai concorrenti, ha negato la presenza di trucchi nei sistemi informatici che gestiscono le emissioni inquinanti dei motori diesel di Psa ed ha rivendicato di "non aver mai ingannato nessuno, né i nostri clienti né le autorità". In tutta questa storia, la posizione delle autorità francesi è piuttosto delicata: lo Stato francese, a cui l'Unione Europea delega i controlli per l'omologazione di nuovi modelli ai vetture, è anche l'azionista di controllo sia nel capitale di Renault che in quello di Psa. Per non prestare il fianco al sospetto di trovarsi in conflitto di interessi, cioè di essere contemporaneamente arbitro e parte in causa, e di essere magari in futuro accusato di non aver agito di fronte allo scandalo delle emissioni diesel, le autorità francesi non hanno trovato di meglio che rimettere l'intera questione nelle mani della magistratura; benché poco ortodossa, conclude "Les Echos", forse non c'era altra soluzione per risolvere una situazione molto spinosa

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