Commissione UE: i controlli alle frontiere non vanno ancora rimossi. Shengen continua ad essere sospeso
Secondo la Commissione europea non è ancora giunto il momento di rimuovere i controlli alle frontiere interne dell'Ue. E' quanto stabilito dal collegio dei commissari, che ha fatto il punto sulla situazione relativa all'allarmante fenomeno migratorio. Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia (Paese non Ue ma partecipante a Schengen) hanno chiesto nei mesi scorsi di reintrodurre controlli dei documenti alla proprie frontiere, come previsto dal codice Schengen sulla libera circolazione. ''Le misure rientrano nelle regole del codice Schengen, si tratta di controlli limitati e proporzionati'', ha detto il commissario Ue agli Affari internie all'immigrazione, Dimitris Avramopoulos. In caso di emergenza o di minaccia per la sicurezza interna, gli Stati membri possono chiudere le frontiere per sei mesi e ottenere proroghe di sei mesi in sei mesi fino a un massimo di due anni, previa autorizzazione dell'Ue. L'esecutivo comunitario aveva concesso l'introduzione di controlli, ma ''benchè l'attuazione dell'accordo Ue-Turchia abbia permesso di ridurre in modo considerevole il numero dei migranti, la Commissione non vede la necessita' di proporre modifiche'' a queste misure. Una decisione è attesa alla scadenza dell'attuale periodo di sei mesi, il 12 novembre.