Telegraph: Erdogan conduce un nuovo colpo di stato, Turchia via da NATO

Mercoledì, 20 Luglio, 2016 - 13:00

In Turchia è in corso un altro colpo di stato: questa volta lo conducono i sostenitori della politica di Erdogan contro gli oppositori, scrive il “Telegraph”.

"Il tentativo di golpe militare promosso la scorsa settimana da un gruppo di ufficiali scontenti può non essere riuscito, ma ora è in pieno svolgimento un altro colpo di stato: quello dei sostenitori della politica di Erdogan contro gli avversari, che spianano la strada all'autoritarismo del presidente", — scrive Con Coughlin, esperto di difesa e relazioni internazionali.

Secondo lui, alla luce di questo scenario la NATO dovrebbe probabilmente escludere la Turchia: le azioni del presidente turco non lasciano altra scelta all'Alleanza Atlantica.

Coughlin rileva che la Turchia ha sempre ricoperto un ruolo molto importante alla NATO, pertanto bisogna relazionarsi seriamente con le intenzioni dell'Alleanza Atlantica.

Durante la guerra fredda, era fuori discussione l'importanza del ruolo della Turchia: gli aerei americani si sarebbero potuti ritrovare ai confini dell'Urss in 1 ora dopo il decollo dalle basi turche, scrive Coughlin.

Al momento la NATO ha bisogno della Turchia per la sua vicinanza all'Iraq e alla Siria, dove è in corso un violento conflitto militare con lo "Stato Islamico".

"Il fatto che Washington parla apertamente della possibilità di sospendere la permanenza della Turchia nella NATO dimostra quanto sia logoro il rapporto tra Ankara ed i suoi alleati occidentali dopo il fallito golpe militare", — suppone il giornalista.

Secondo lui, la questione della possibile esclusione della Turchia dall'Alleanza Atlantica emerge per il giro di vite delle autorità e di Erdogan avviato dopo gli eventi della scorsa settimana.

"Il tentativo di golpe militare promosso la scorsa settimana da un gruppo di ufficiali scontenti può non essere riuscito, ma ora è in pieno svolgimento un altro colpo di stato: quello dei sostenitori della politica di Erdogan contro gli avversari, che spianano la strada all'autoritarismo del presidente", — scrive Con Coughlin.

Dalla scorsa settimana in Turchia sono stati licenziati o arrestati migliaia di soldati, poliziotti e avvocati. Inoltre è stata fatta pulizia nelle università, con centinaia di professori e rettori costretti a lasciare.

In passato la Turchia è riuscita a rimanere nella NATO nonostante le misure repressive del governo contro i propri cittadini.

Ora però molti leader occidentali della NATO sono insoddisfatti del presidente turco.

In un mondo ideale tutti trarrebbero beneficio se Erdogan rinunciasse al tentativo di trasformare la Turchia in una Repubblica Islamica.

"Ma se intende perseguire la via dell'islamismo, la NATO non avrà altra scelta che sbarazzarsi del suo problematico alleato turco," — riassume Coughlin.