LIBIA: Ancora mistero sulla sorte dei due italiani rapiti nel sud del paese

Martedì, 20 Settembre, 2016 - 21:00

La vicenda dei due italiani rapiti nel sud della Libia, Bruno Cacace e Danilo Calonego, resta avvolta nel mistero a due giorni dal sequestro nei pressi della città di Ghat, nel profondo sud del paese arabo, poco distante dal confine con l'Algeria e il Niger: un'area dove il controllo del governo di Tripoli è limitato e sono attivi diversi gruppi armati. Per il momento non ci sono state rivendicazioni o richieste di riscatto. Il Consiglio comunale di Ghat ha escluso che i due italiani rapiti siano stati sequestrati da terroristi. Secondo il sindaco della piccola città libica, Mohammed Qumani Saleh, i due "sono nelle mani di un piccolo gruppo di fuorilegge". Le formazioni armate attive nella zona sono tuttavia molteplici. Secondo la ricostruzione fornita dagli analisti dell’agenzia di stampa Nova, ci sono i guerriglieri di Al Qaeda nel Maghreb Islamico e del gruppo Matibat al Mourabitoune, fondato dal famigerato terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. A est di Ghat, nell'area di Ubari, sono attivi i gruppi armati del popolo Tebu. Nella zona ci sono anche le milizie dei nomadi Tuareg. La lotta per il controllo delle rotte del Sahara tra Tebu e Tuareg, nonostante i tentativi di riappacificazione dell'Onu, non è mai finita. Quanto allo Stato islamico (Is), in rete circolano teorie non confermate sulla presenza di jihadisti in fuga da Sirte, la loro roccaforte sotto attacco da parte delle milizie di Misurata, alleate del governo di Tripoli. Il governo di accordo nazionale con sede a Tripoli ha una scarsa presenza sul territorio, come denunciato dallo stesso sindaco di Ghat. Qumani Saleh ha criticato l'esecutivo tripolino "e le sue istituzioni" che a suo dire non danno la giusta importanza alla vicenda dei due italiani rapiti nel paese. Citato dalla testata on line libica "al Wasat", il sindaco Qumani Saleh ha spiegato di essere "in costante contatto con il governo italiano sulla vicenda dei due loro cittadini rapiti, ma condanno la scarsa importanza riservata alla vicenda da parte delle autorità libiche". Saleh ha poi aggiunto di non sapere perchè "lo Stato libico e le sue istituzioni trascurano così tanto questa vicenda: non ci hanno nemmeno inviato velivoli per aiutare le ricerche". Intanto il capo della sicurezza di Ghat, Madani Murtada, ha garantito che proseguono le ricerche delle persone rapite affermando di "non conoscere le richieste dei rapitori e cosa li abbia spinti a fare questo".