Libia: International Crisis Group, riavviare il processo di pace o paese in caduta libera
La Libia rischia la "caduta libera" se il processo di pace tra gli innumerevoli soggetti politici non sarà "riavviato" in tempi rapidi. E' quanto si legge in un rapporto pubblicato oggi dall'organizzazione non governativa International Crisis Group (Icg).
A circa un anno dagli accordi politici firmati a Shkirat, in Marocco, l'ex Jamahiriya del defunto colonnello Muhammar Gheddafi è ancora lontana dalla riconciliazione nazionale auspicata dall'Onu: "Un anno fa il conflitto era tra i parlamenti rivali e i loro governi associati; oggi è principalmente tra i sostenitori e gli oppositori dell'accordo, ognuno dei quali è pesantemente armato", si legge il rapporto. "La tabella di marcia dell'accordo, e l'idea che un governo tecnico accondiscendente verso i due parlamenti e i loro alleati possa stabilire un nuovo ordine politico e reintegrare le milizie, non può più essere attuato senza cambiamenti", prosegue l'Icg.
L'accordo firmato il 17 dicembre 2015 in Marocco sotto gli auspici delle Nazioni Unite voleva risolvere la controversia tra la Camera dei rappresentanti di Tobruk, il parlamento in esilio nell'est del paese, il Congresso generale nazionale con sede a Tripoli, entrambi guidati da opposte fazioni politiche emerse dopo la caduta di Gheddafi.
L'intesa è stata ostacolata da una serie di fattori, a cominciare dall'avanzata dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) comandato dal generale "rinnegato" Khalifa Haftar nella Mezzaluna petrolifera, area strategica per il controllo dell'export di greggio cruciale per l'economia del paese.