Un governo denunciato?

15.04.2020
L’insostenibile pesantezza della quarantena italiana al tempo del coronavirus sembra giungere lentamente alla fine. Sempre più esasperati dal non poter uscire di casa e tormentati dal risveglio potente della Natura, gli italiani apprendono che il loro sventurato Paese inizierà a rimettersi in moto dal 17 aprile e che una parvenza di normalità dovrebbe ritornare dal 3 maggio.  È un mistero, però, quanti saranno i negozi e le piccole e medie imprese che potranno effettivamente ripartire: il governo ha promesso 600 euro per ogni partita iva che ne facesse richiesta, più qualche altro incentivo. Nell’insieme questi aiuti sembrano inezie male organizzate e mal distribuite, soprattutto se paragonate a quanto disposto dagli altri Paesi europei, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. Affitto da pagare, bollette, tasse rimandate ma non annullate: non è detto che tutti tornino in affari.  Dopo un’epidemia vissuta più attraverso una navigazione a vista sancita dalla quotidiana conta dei morti piuttosto che attraverso qualche efficace piano d’azione pensato con ragionevole anticipo, l’Italia potrebbe ritrovarsi con un numero enorme di disoccupati. 
 
Anche tribunali e procure dovrebbero riprendere i lavori a pieno ritmo: in un articolo precedente [1] ho parlato della denuncia che i due avvocati Sinagra e Lonoce avevano presentato contro il governo del primo ministro Giuseppe Conte, apparentemente colpevole di aver sottostimato inizialmente il pericolo rappresentato dal coronavirus. In realtà, la denuncia di Sinagra e Lonoce era stata preceduta da un’altra, analoga, presentata poco prima dall’avvocato Carlo Taormina [2]. Molti italiani lo ricorderanno per aver difeso alcuni tra i più eccellenti imputati dell’inchiesta Mani Pulite. 
 
Notizia di pochi giorni fa [3], pareva che l’emendamento sullo “scudo penale” fosse stato rimosso e che l’attività dei magistrati non rischiasse di essere limitata da una scappatoia legale che aveva suscitato non poche proteste indignate.
 
Quella che segue è una lunga intervista con Taormina, che mette in luce, una volta di più, i limiti del nostro povero Paese.
 
D) Perché ha denunciato il governo italiano del primo ministro Giuseppe Conte?
 
R) Per la verità, io non ho denunciato nessuno. Io mi sono limitato ad esporre determinati fatti chiedendo all’autorità giudiziaria di stabilire se questi fatti, per come si sono verificati, possano comportare la consumazione di un reato e, nel caso di riposta positiva, di individuare chi siano i responsabili. È ovvio che la questione riguardi sia componenti del governo che tecnici che hanno sostenuto le iniziative e le decisioni che il governo ha assunto, però, insomma, io non ho fatto né nomi né cognomi. Ho detto soltanto alla magistratura italiana di fare il suo dovere sotto questo profilo. Per quanto riguarda la sostanza delle cose, poi mi pare superfluo che io stia qui a dire le ragioni… è sotto gli occhi di tutti lo sfacelo che si è verificato nella gestione dell’emergenza coronavirus. C’è stata una omissione di attività e cautele per circa quaranta giorni, nella piena consapevolezza che si trattasse di una situazione di estrema gravità, addirittura nella consapevolezza che potesse tutto evolvere in pandemia, come in effetti è accaduto, e questo ha fatto sì che si accatastassero morti per quaranta giorni dopo che si erano accatastati contagiati in misura quasi doppia. Quindi credo sia un dato talmente concreto e specifico, che ha una dimostrazione scientifica, addirittura, dal punto di vista della tesi, delle indicazioni che io ho dato, perché nel momento in cui sono state imposte le misure più dure con le quali ancora oggi ci confrontiamo, i contagi sono calati, i morti sono se non diminuiti almeno stabilizzati, insomma siamo andati verso la curva diciamo più favorevole. Quindi il dato scientifico è assolutamente insuperabile.
 
D) Che reazioni ci sono state alla sua denuncia? Può farci qualche esempio?
 
R) Le reazioni innanzitutto sono state quelle di Sinagra e di altri. Sia Sinagra che altri due o tre avvocati hanno preso carta e penna ed hanno fatto esattamente la stessa cosa che ho fatto io. Il primo, per quello che possa valere, a presentare la denuncia, sono stato io. Poi, appunto, ho visto che il collega ed amico professor Sinagra, ha fatto la stessa cosa. La reazione, a me sembra direi quasi allo stato sconcertante perché mi pare, almeno per quanto riguarda la Procura di Roma, alla quale mi sono rivolto, per quello che io so, sia ancora alla finestra e quindi non mi risulta quindi che abbia preso provvedimenti concreti ma comunque mi risulta che l’indagine sia in corso. Mentre, cosa che io per altro ho pure rappresentato alla Procura, altre Procure italiane, in particolare quelle di Bergamo e di Milano, stanno facendo quelle indagini che per la verità dovrebbe essere indagini che dovrebbe svolgere Roma perché il centro decisionale per tutto quello che è accaduto in Lombardia è stato il governo italiano. Perché era il governo italiano che doveva istituire la Zona Rossa e non lo ha fatto. È stato il governo italiano che ha dato indicazione alla Regione Lombardia di mettere i contagiati da coronavirus nelle case degli anziani [negli ospizi], dove è stato fatto uno sterminio, praticamente. Però questa è una decisione che ha preso la Regione Lombardia sulla base dell’indicazione, diciamo anche dell’imposizione, dell’Istituto Superiore di Sanità che è organo del governo italiano.
 
D) Che possibilità ci sono che le vostre istanze non si perdano in qualche sabbia mobile giudiziaria?
 
R) Guardi… io penso che già questo pericolo sia stato scongiurato, perché, appunto, noi sappiamo che in queste ore che proprio oggi [martedì 14 aprile 2020] è stato dato conto dagli organi di stampa, che ci sono state perquisizioni a tappeto in tutte le case di riposo lombarde. Per cui questo è un primo punto molto importante. So anche che a Bergamo, in particolare, è stata intrapresa un’indagine relativamente alla mancata istituzione della Zona Rossa nelle due cittadine di Alzano Lombardo e Nembro, Zona Rossa che doveva essere istituita, era stato garantito alla Regione Lombardia che sarebbe stata istituita, ed invece il governo italiano non l’ha istituita. Mi pare che siamo di fronte a situazioni talmente elementari… e quindi la risposta è che, salvo quello che stia facendo Roma od altro, le altre procure hanno dato sfogo [alle indagini] perché queste cose delle quali le sto parlando, io le ho puntualmente denunciate… a Roma, perché ritengo che Roma sia competente, perché il governo italiano ha deciso a Roma.
 
 
D) È vero che l’emendamento riguardante lo “scudo penale” è stato ritirato?
 
 R) Sì. La situazione è questa… Fu presentato lo scudo penale come emendamento nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del decreto legge Conte [Cura Italia]. Io ne venni a conoscenza e, naturalmente, se seguì un dibattito piuttosto serrato per due o tre giorni sugli organi di stampa e quindi l’emendamento fu ritirato senonché, proprio tre o quattro giorni fa, dalla rassegna parlamentare, era risultato che in un lunghissimo articolo, chilometrico, in cui si parlava di tutt’altre cose rispetto a quelle di cui stiamo parlando noi adesso, è stato ripresentato il sub-emendamento, sotto forma di sub emendamento. Anzi, pure migliorato, perché non c’è ombra di dubbio che si parla di organi istituzionali, a scendere da questi fino alle dirigenze delle ASL eccetera come i soggetti che non dovrebbero rispondere di nulla con riferimento a ciò che io avevo denunciato. Io avevo denunciato una pandemia colposa e ritengo sia sussistente nei confronti del governo italiano e di alcuni dei tecnici che lo hanno sostenuto… sia stato consumato il reato di epidemia colposa. Loro hanno fatto, proprio come risposta, lo scudo penale proprio relativamente all’epidemia colposa. Quindi allo stato degli atti, esiste [lo scudo penale].
 
D) Quindi è stato ritirato e poi reintrodotto?
 
R) Esatto, sì. Quattro o cinque giorni fa… giovedì scorso.
 
D) Qualcuno teme di finire in carcere o inquisito?
 
R) Qualcuno pensa, evidentemente, che la denuncia sia fondata altrimenti non si sarebbe preoccupato…. No? Mi pare evidente.
 
D) L'epidemia ha scatenato anche un problema economico, oltre che sanitario: secondo lei, il governo sostiene adeguatamente le famiglie e le imprese italiane?
 
R) Dobbiamo distinguere tra quello che è stato promesso e quello che è stato fatto. Promesso è stato molto, fatto non è accaduto nulla. Quindi io non posso dire che stia facendo o non stia facendo, mi sembra che stia facendo male…  Se può aver deciso bene, però dal punto di vista operativo non ha fatto niente. Non solo, ma poi l’operazione complessiva di intervento… è basata su che cosa? Sulla fornitura, anche di cifre elevatissime, specialmente per i settori industriali, ma tutte forniture di denaro a prestito. Quindi gli imprenditori, piccoli, grandi, medi, devono restituire tutti questi soldi. È vero che c’è la garanzia dello Stato, ma la garanzia dello Stato comporta sempre che comunque gli imprenditori questi soldi li debbano restituire. E allora, mi pare un po’ complicato, che almeno per alcuni strati dell’imprenditoria, si faccia un’operazione di questo genere, cioè sul finanziamento… sul prestito. C’è uno strato di questi imprenditori, piccoli e medi professionisti e quant’altro, in cui tutto deve essere fatto come sempre è accaduto nelle grandi calamità pubbliche, con forniture di denaro a fondo perduto.
 
D) Che di fatto è la scelta che sta operando Trump, per esempio…
 
R) Esatto. Ma anche in Germania è uguale. Anche in Germania….
 
D) Più che denunciato, un governo inetto non dovrebbe essere sostituito da uno più efficace?
 
R) Ma sa guardi… Queste sono situazioni nelle quali noi ci trastulliamo da parecchio tempo. Lei sa benissimo che abbiamo avuto due forme di maggioranza che si sono succedute l’una all’altra ma, fermo restando il medesimo Presidente del Consiglio, sottolineano il disagio della politica italiana sotto un profilo anche della coerenza perché il primo governo Conte aveva una maggioranza di un certo tipo… quest’altro governo Conte ha una maggioranza fatta esattamente con le forze politiche che erano contro il primo governo Conte e quindi questo già le dà la sensazione della situazione travagliata nella quale si trova la compagine governativa. Mi sembra che allo stato degli atti non soltanto ci siano le responsabilità che abbiamo indicato, tenendo presente che tutto quello che si doveva sapere sul coronavirus, sulle conseguenze sulla salute dei cittadini, si sapeva da tempo… tant’è vi era stata la dichiarazione sullo stato di emergenza sia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sia da parte del governo italiano, nella consapevolezza di tutto perché di tutto era stato avvertito il governo da un’organizzazione mondiale che riflette anche il governo cinese in cui diceva, per l’appunto, che bisognava chiudere tutto e subito perché la pandemia stava arrivando…
 
D) Infatti i russi hanno chiuso le frontiere con la Cina…
 
R) Appunto! Quindi se un governo non deve cambiare di fronte alla consumazione di questa serie incredibile di errori che si è tradotta nella dolorosa necessità di dover contare tanti morti… chissà quanti morti avremmo risparmiato se [i governanti] avessero, il 31 gennaio, per venti giorni chiuso tutto…. E invece non è stato fatto.
 
D) Sarebbe stato anche più facile, visto che faceva freddo…
 
R) Ma certo… Il problema è questo, che in questa situazione tutto è accartocciato, tutto quanto è legato alle varie iniziative, all’evoluzione dell’epidemia eccetera, per cui diventa complicato sostituire il governo. Sarà sostituito…
 
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