Bahrein sul sentiero di guerra

29.05.2017

Dal 2011, il popolo del Bahrein permane contro un’occupazione militare illegittima promossa e appoggiata dal regno dell’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, Qatar e i loro alleati occidentali. Questa occupazione, silenziata in modo praticamente assoluto dai media occidentali, ha portato al paese un nuovo governo di corte wahabita, con l’appoggio diretto e aperto dell’ Arabia Saudita e del resto delle monarchie petrolifere della zona. 

In quell’anno, la gente dell’isola di Bahrein decide di scendere in piazza (in contemporanea con le proteste che si avevano nella Repubblica araba di Egitto). Queste proteste, le capeggiano le file dei valorosi volontari sciiti del partito Al Wefaq, che insieme ai loro leaders Ali Salman e Hasan Mushaima (rientrato dall’esilio in Europa) alzano la bandiera dei popoli liberi del mondo e proclamano la libertà della loro patria.

A quel tempo, le proteste vengono represse causando diversi morti e feriti da entrambe le parti (governativa e insurrezionalista). Tuttavia, davanti al sangue versato dai suoi compagni, il partito Al Wefaq continua ad avanzare estendendo così le proteste a tutta la isola, che stanca di un governo imposto dall’estero, decide di sollevarsi con i propri compagni, e combattere così l’invasore saudita. 

 Così, ora ci sono due nazioni che proclamano l’insurrezione contro il regno saudita nella penisola arabica, contando lo Yemen. Si risvegliano i popoli arabi lanciandosi contro chi abbia avuto il monopolio dei luoghi santi dell’Islam nella penisola arabica per molti anni. Gli stessi che si vendettero ai poteri occidentali che oggi li appoggiano massacrando famiglie innocenti in Yemen, Siria, Iraq, Libia, etc. Si sollevano contro gli stessi che già molti anni fa decisero di abbandonare la lotta palestina e di consegnarsi agli interessi sionisti aiutando così la repressione e l’esilio di un intero popolo che continua dal 1948. 

Questo è il loro modo di comportarsi, il loro “modus operandi”, e così fanno ovunque vanno. Dobbiamo ringraziare Dio che i suoi più leali servitori continuano sul sentiero di guerra contro la tirannia internazionale imposta dall’Arabia Saudita e i suoi alleati come Israele, Stati Uniti (oggi più che mai), Inghilterra, Francia, etc. 

Non possiamo dimenticare in tutto questo gran conflitto internazionale, l’enorme significato che ha la guida della rivoluzione islamica che opera dall’Iran, l’Ayatollah Sayyed Ali Khamenei, che con la sua saggezza, ispira i rivoluzionari di tutti i popoli liberi del mondo che cercano giustizia, siano o meno musulmani.

Attualmente, non importa il nostro credo, quanto piuttosto la nostra capacità di resistenza contro la tirannia del globalismo e dei suoi carnefici più crudeli, già nominati in precedenza. Tutti siamo Bahrein, ognuno dei fedeli caduti nell’isola è come il migliore dei nostri compagni. Quindi, che Dio dia la vittoria al popolo di Bahrein.

Traduzione di Basiliscus Basiliscus.