CONTRO LA REPRESSIONE IN BAHRAIN
A Sua Eccellenza Ban Ki-Moon
Segretario Generale delle Nazioni Unite
Signor Segretario Generale,
come sapete il popolo del Bahrain, piccolo Paese del Golfo Persico, lotta da anni pacificamente per raggiungere la propria sovranità e si aspetta che le organizzazioni che si impegnano per la difesa dei diritti umani lo aiutino.
Nel corso di questi anni è stato oppresso in maniera sistematica e chiede ancora di avere accesso ai propri diritti fondamentali di cittadinanza.
Vostra Eccellenza! L’ONU è stata creata principalmente per tutelare la pace e la sicurezza in tutto il mondo, e secondo l'articolo 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), che riconosce la volontà popolare come base e fonte del potere governativo, la richiesta dei cittadini del Bahrain di avere un governo eletto democraticamente tramite il quale una maggioranza possa governare il Paese è una petizione molto elementare. Perché questa richiesta così basilare per la realizzazione dei diritti sociali minimi dovrebbe trovare risposta da parte del governo solo con atrocità, tra le quali il carcere, la tortura e l'assassinio?
Signor Segretario Generale! Secondo l'articolo 15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il comportamento di questo regime oligarchico verso il suo stesso popolo - con azioni che includono la distruzione delle hussainiyas [sale per cerimonie rituali utilizzate nell’ambito dell’Islam sciita, ndt] e moschee, impedendo così alla popolazione - di fede perlopiù musulmana - di svolgervi sia le ‘preghiere del Venerdì’ sia quelle ‘congregazionali’, la sospensione della cittadinanza e la deportazione di leader come Sheikh Isa Qassim - è considerato un crimine dalle Nazioni Unite, che hanno l’obbligo di condannare questi atti che vìolano le leggi internazionali.
Vostra Eccellenza! Lei sa bene che questi crimini su menzionati non trovano corrispondenza con uno spirito di tutela dei Diritti Umani.
Signor Segretario Generale! Il silenzio delle Potenze mondiali e dei cosiddetti difensori dei diritti umani verso questi crimini inumani non è sorprendente, in quanto le autorità del regime del Bahrain agiscono con il loro sostegno e il loro permesso una volta che sono stati tutelati gli interessi dell'Occidente! Ma essendo Lei colui che dovrebbe svelare i criminali e intervenire e protestare davanti agli oppressori, il Suo silenzio è significativo e scioccante.
Ricordi che Lei è responsabile del mantenimento di un mondo pacifico e sicuro e persona incaricata di certificare il rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, e come tale Lei è condannato al cospetto degli uomini liberi e della storia.
Eccellenza, in accordo con gli insegnamenti religiosi e le immutabili tradizioni divine; qualunque cosa Lei, altri funzionari internazionali e i cosiddetti difensori dei diritti umani facciate o meno per il vostro dovere legale, umano e morale, le Nazioni oppresse e in particolare le popolazioni yemenite, del Bahrein e della Palestina vinceranno quando avranno deciso di essere libere e di non accettare qualunque tipo di ingiustizia e se resteranno ferme su questa posizione.
Ma è un privilegio storico per voi essere onorati da questi popoli sostenendoli, come facciamo noi sottoscrittori con questo appello, e chiediamo pertanto a Sua eccellenza di realizzare i seguenti passi nel più breve tempo possibile:
1 - avviare misure urgenti al fine di fermare le azioni che contrastano con gli standard internazionali e che vìolano l'articolo 15 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo per quanto riguarda la sospensione della cittadinanza e la deportazione dei leader religiosi del Bahrain, in particolare di Sua eminenza Sheikh Isa Qassim;
2 - fornire il necessario e garantire le modalità per stabilire la democrazia ed attuare l'articolo 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, rendendo possibile la realizzazione di un referendum attraverso il quale ogni singolo cittadino del Bahrain possa esprimere il proprio diritto di voto;
3 - avviare misure di emergenza per fermare la dittatura del regime oligarchico che governa il Bahrain e che minaccia la sicurezza e la libertà dei suoi cittadini utilizzando il carcere, le torture e le uccisioni;
4 - ottenere l’immediato rilascio dei prigionieri politici e l’avvio di indagini sui crimini commessi dal governo del Bahrein presso le Corti internazionali competenti.
Cordiali saluti.
I firmatari:
1. Prof. James Petras (USA)
Binghamton University (SUNY), noto sociologo, autore di oltre 62 libri pubblicati in 29 lingue;
2. Prof. Alexander Dugin (Russia)
Moscow State University, scienziato politico;
3. Prof. James H. Fetzer (USA)
Università del Minnesota (UMD), filosofo della Scienza, fondatore di “Scholars for 9/11 Truth”
4. Prof. Farid Esack (Sud Africa)
Università di Johannesburg, nominato da Nelson Mandela commissario alla parità di genere, Presidente del BDS Sud Africa
5. Prof. Lawrence Davidson (USA)
West Chester University, esperto di Storia delle relazioni internazionali degli Stati Uniti con il Medio Oriente
6. Prof. Rodney Shakespeare (UK)
Visiting Professor di “Binary Economics” presso la Trisakti University, Jakarta, Indonesia
7. Prof. Mazin Qumsiyeh (Palestina e Stati Uniti d'America)
Università di Betlemme, autore e direttore del Museo Palestinese di Storia Naturale
8. Prof. Claudio Mutti (Italia)
Università di Bologna, autore di diversi libri
9. Prof. Claudio Moffa (Italia)
Università di Teramo, autore di diversi libri
10. Dr. Kevin J. Barrett (USA)
Ph.D. arabista e islamologo, è uno dei più noti critici della “guerra statunitense al terrore”
Ha insegnato presso college e università a San Francisco, Parigi e in Wisconsin
11. Dr. E. Michael Jones (USA)
editore della rivista “Culture Wars”, ex docente del “Saint Mary’s College” di Notre Dame, nell’Indiana, autore di diversi libri
12. Dr. Christian Bouchet (Francia)
analista politico e autore di diversi libri
13. Laurent Louis (Belgio)
ex membro della “Camera dei Rappresentanti” del Belgio
14. Israel Shamir (Svezia, Russia, Israele)
scrittore e giornalista, autore di diversi libri
15. Adrian Salbuchi (Argentina)
analista politico internazionale, ricercatore e autore di diversi libri di geopolitica
16. Andre Vltchek (USA)
romanziere, filosofo, giornalista investigativo, regista, fotografo e drammaturgo
17. Chris Bambery (Scozia)
membro e presidente del “Gruppo socialista internazionale”, ex membro del Comitato Centrale del Partito Socialista dei Lavoratori, autore di diversi libri
18. Isabelle Coutant-Peyre (Francia)
avvocato internazionale, ex segretario della Conferenza degli avvocati del Foro di Parigi
19. Ahmed Rami (Svezia)
giornalista e autore di diversi libri
20. David Swanson (USA)
autore, attivista, giornalista e conduttore radiofonico
21. Manuel Ochsenreiter (Germania)
caporedattore del mensile tedesco “ZUERST”, direttore del “Centro tedesco per gli studi eurasiatici”, analista geopolitico
22. Jean-Michel Vernochet (Francia)
scrittore e analista geopolitico, autore di diversi libri
23. Kevin Ovenden (UK)
attivista politico, membro “Partito del Rispetto”, attivista di “Viva Palestina”
24. Gilles Munier (Francia)
analista per gli affari del Medio Oriente
25. Feroze Mithiborwala (India)
Segretario generale dell'”Forum indiano di solidarietà all’India”, esperto in questioni Occidente-Asia
26. Dragana Trifkovic (Serbia)
analista politico di questioni eurasiatici
27. Marwa Osman (Libano)
scrittore di geopolitica, commentatore, PhD candidate e docente universitario
28. Dogan Bermek (Turchia)
ex presidente della Federazione delle Fondazioni Alevite della Turchia
29. Isabelle Praile (Belgio)
ex vice Presidente del Comitato Esecutivo dei Musulmana del Belgio
30. Gordon Duff (USA)
veterano dei marines combattenti durante la guerra del Vietnam, Senior Editor di Veteranstoday.com, esperto in questioni militari
31. Eric Walberg (Canada)
analista geopolitico specializzato in Medio Oriente, Asia centrale e Russia
32. Stephen Lendman (USA)
scrittore e attivista dei diritti umani e contro la guerra
33. Joe Iosbaker (USA)
attivista anti-guerra, difensore delle vittime delle persecuzioni dell’FBI e degli Stati Uniti e membro del Comitato per fermare la repressione dell’FBI
34. Scott Rickard (USA)
ex linguista dell’intelligence
35. Don Debar (USA)
attivista anti-guerra e Radio Host
36. Mark Glenn (USA)
analista politico per gli affari del Medio Oriente e politiche interne degli Stati Uniti
37. Peter Eyre (UK / Australia)
Consulente per il Medio Oriente, Aviation Consultant Jour, International Broadcaster
38. Max Igan (Australia)
Independent Radio Host , analista politico e attivista
39. Catherine Shakdam (UK)
direttore dei programmi per l'Istituto di studi Shafaqna per il Medio Oriente
40. Vanessa Beeley (Francia)
giornalista indipendente, attivista e fotografia
41. Navid Nasr (Iran / USA)
analista geopolitico indipendente
42. Manuel Galiana Ros (Spagna)
scrittore e ricercatore, autore di diversi libri
43. Stefano Vernole (Italia)
giornalista e scrittore, vice-direttore della rivista di studi geopolitici "Eurasia"
44. Amir M. Maasoumi (Canada)
sociologo, specialista in Islam contemporaneo, in relazioni interculturali e interreligiose e in dialogo tra culture e civiltà
45. Steven D Kelley (USA)
attivista per la pace, autore e conduttore radiofonico
Primo firmatario:
Hamed Ghashghavi
ricercatore iraniano poliglotta in studi sull’Europa occidentale e sul Nord America, organizzatore di conferenze, editorialista, biografo.