Acqua alta

21.11.2019
L’acqua alta che affoga Venezia in questi giorni piovosi e grigi di novembre è purtroppo anche rappresentazione della situazione politica, sociale, economica italiana. Come Venezia si trova con frequenza allarmante in balia di maree sempre più grandi che la sfregiano e la deturpano, senza che chi di dovere sia in grado di trovare un modo per proteggerla, così l’Italia si trova ad essere governata da partiti che sembrano ignorare tutto ciò che sia interesse nazionale. 
 
Il Partito Democratico Italiano (gli ex comunisti) ha sostituito da tempo nella propria idea politica l’Unione Sovietica con l’Unione Europea, prospettando cessioni di sovranità nazionale a Bruxelles che renderebbero l’Italia una preda succulenta da spartire almeno tra Germania e Francia e forse anche le altre Nazioni europee.
 
Il Movimento 5 Stelle era la grande speranza dell’Italia: antisistema per vocazione, prometteva al nostro amato Paese un risveglio morale che ci avrebbe ridato dignità e decoro. È finito con il fare un governo proprio con quel PD che tanto diceva di odiare e disprezzare indicandolo per anni come una sentina di malaffare e corruttela e quindi come un nemico da abbattere.
 
A trarre ora i maggiori vantaggi politici dall’esasperazione degli italiani per l’immigrazione incontrollata, i numerosi crimini commessi in Italia dagli stranieri che qui godono di una de facto impunità quasi “per meriti immigratori”, la crisi economica che perdura rendendo incerto il futuro di molte persone, la sudditanza a Bruxelles che i partiti al potere scambiano sempre per buon governo, a trarre vantaggio da tutto ciò sono la Lega Nord di Matteo Salvini e il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.
 
È un successo talmente evidente che i PD e 5Stelle ne sono terrorizzati e non vogliono nuove elezioni malgrado sia chiaro a tutti che hanno formato un governo inetto e litigioso, incapace di affrontare con successo i problemi del Paese: ma la paura del giudizio degli elettori italiani è più grande del buon senso che la situazione richiederebbe.
 
Anche in Italia, come in altre Nazioni, esiste uno Stato profondo, dai confini indefiniti e incerti ma che tuttavia avvolge la politica e permette il funzionamento di quell’altro Stato, quello sotto gli occhi di tutti, quello visibile alla luce del sole.
 
Augusto Sinagra, dall’alto della sua veneranda età e della sua esperienza, è stato testimone di grandi avvenimenti della politica italiana ed è tra coloro che possono aiutarci a vedere le cose nella giusta prospettiva. 
 
D) Cosa pensa di Matteo Salvini e della sua Lega? E di Giorgia Meloni?
 
R) Matteo Salvini è uomo intelligente e un ottimo comunicatore che ha cercato di trovare soluzione ad una delle emergenze attuali più pericolose, cioè quella di una invasione di massa del territorio nazionale voluta da poteri esterni e dalla complicità o stupidità interna. Credo (e anche mi devo augurare) che Matteo Salvini raggiunga ulteriori e ancora più lusinghieri successi elettorali. Mi riferisco alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna. Conosco Giorgia Meloni da molti anni, era ancora ragazza. È una donna molto attiva che è molto migliorata nella sua formazione personale e politica. Tuttavia, non tutti quelli che la circondano meritano considerazione. Giorgia Meloni dovrebbe recuperare maggiore credibilità avendo la forza e la lealtà di riconoscere i suoi errori passati, che sono errori molto gravi: la fiducia al governo Monti, il voto favorevole per la cosiddetta legge “Fornero”, per il pareggio di bilancio e il meccanismo di stabilità economica. Non può dire ora che fu tutto sbagliato quel che lei votò in Parlamento. Lascia molto perplessi il fatto che la Meloni (se la stampa ha riferito correttamente) si sia dichiarata contraria alla nazionalizzazione dell’Ilva. Personalmente non posso stimare chi - pur non richiesta - dice di non essere fascista quando fino a poco tempo addietro non aveva di questi “imbarazzi”.
 
D) Che giudizio si sente di esprimere sui 5 Stelle dopo il cambio di alleanza seguito alla crisi d’agosto e le loro idee politiche ed economiche?
 
R) Il successo elettorale del M5S alle ultime votazioni politiche (ora ridottosi ad una media nazionale valutabile generosamente intorno al 10%) fu determinato da un moto di reazione verso la pregressa cattiva politica. Il M5S non ha progettualità politica ed è privo di “dirigenti” dotati di pur minima capacità. Dipende da una società di capitali cui partecipa anche un esponente della finanza internazionale. La mia idea è che il M5S sia stato creato (a bordo del “Britannia” oppure oltre oceano, poco importa) per convogliare il dissenso e la protesta affinché gattopardescamente le cose rimanessero come erano. Non parlo di Grillo perché non mi occupo di giullari. Il mio giudizio è nettamente negativo come anche per avere il M5S programmato da tempo e determinato la crisi governativa di agosto 2019. Sono il braccio secolare del liberismo economico e del capitale internazionale. Non posso giudicare le loro idee politiche ed economiche perché non ne hanno. Ignorano la differenza tra capitalismo e comunismo.
 
D) Che cos’è il Partito Democratico italiano, politicamente e socialmente? Quali sono le ragioni del suo apparente continuo successo anche nell’insuccesso?
 
R) Il PD è riuscito a governare e governa contro la volontà popolare tramite l’appoggio di certi ambienti della magistratura. Ma soprattutto grazie all’appoggio del figlio di Bernardo Mattarella che fu eletto proprio per scelta del PD. Il PD oggi rappresenta e serve gli interessi della più bieca borghesia e della destra più becera. Cosa rappresenta politicamente e socialmente il PD? È un pericolo pubblico per l’economia e per i lavoratori. A quelli del PD di “sinistra” è rimasta soltanto la mano. Come si spiega il successo anche nell’insuccesso? In parte ho già risposto, per il resto dipende da un collaudato sistema di sottopotere invisibile, che si manifesta servilmente nella più diffusa stampa e televisione ormai asservite professionalmente e moralmente al “padrone”.
 
D) Sembra che Donald Trump sia a caccia di teste, anche per quanto riguarda la parte italiana del Russiagate. Con quali possibili risultati?
 
R) Non so Donald Trump a quale tipo di “caccia” si sia dato. Tuttavia, va sempre più emergendo la responsabilità italiana anche a livello governativo e di sottogoverno nell’avere imbastito tutto un meccanismo calunniatorio nei confronti del Presidente USA per favorire un personaggio come la Clinton, mentalmente instabile e guerrafondaia. Pare proprio che il Signore abbia messo la sua mano protettrice sul mondo.
 
D) Quanto potrebbe durare l’attuale governo, il Conte bis, che si regge più su una necessità disperata che su una vera comunanza di intenti?
 
R) Il governo in carica ha brevissima durata e la necessità disperata alla quale si rivolge è quella di arrivare al momento delle nomine negli Enti pubblici, nell’Amministrazione statale e nel “parastato” in modo che il PD, pur destinato ad ulteriori tracolli elettorali, possa continuare a governare. Se il figlio di Bernardo Mattarella avesse sensibilità istituzionale e la dovuta imparzialità e indipendenza (che ormai ha perso da tempo), dovrebbe sollecitare le dimissioni del governo. Certo, questo non sarebbe del tutto costituzionalmente in linea, ma il suddetto personaggio ha già mostrato di avere un’idea molto personale della Costituzione.
 
D) Per quale motivo non riusciamo ad esprimere, come popolo, un governo stabile che sia all’altezza dei problemi e delle sfide che potrebbero portare perfino alla distruzione della nostra Nazione?
 
R) I cosiddetti “poteri forti”, lo stato di soggezione coloniale nel quale versa l’Italia dal 3 settembre 1943, gli interessi della finanza e del monetarismo internazionale oggi ben rappresentati da questa Unione europea che non è l’Unione europea che si voleva e si vuole, non vogliono in Italia un governo stabile che sappia affrontare le esigenze di una Nazione che sta realmente sprofondando nell’acqua. Un governo stabile per prima cosa recupererebbe per intero la sua sovranità monetaria dimostrando che il cosiddetto debito pubblico non esiste. Ma, poi, dopo le morti di Enrico Mattei, di Aldo Moro e di Bettino Craxi (ma aggiungerei anche Giuseppe Pella del quale mi sento di dire che “ancor nella mente e nel cor m’è fitta la buona e cara immagine paterna”), che come tutti sanno furono assassinati, ci sarà qualcuno che vorrà assumere le necessarie responsabilità a rischio della propria vita?
 
D) Perché molte donne italiane hanno reagito con odio e disprezzo nei confronti delle povere Pamela Mastropiero e Desirée Mariottini, ma con una comprensione perfino affettuosa per gli immigrati che hanno ucciso quelle due sventurate?
 
R) É molto difficile rispondere a questa domanda. Perché molte donne italiane abbiano reagito quasi con disprezzo nei confronti di quelle povere ragazze Pamela Mastropietro e Desirée Mariottini e viceversa con quasi comprensione verso i laidi assassini (cosiddetti “immigrati” e non solo), lo si può solo ascrivere a patologie gravi di distorsione mentale e morale causate dal clima generale di sovvertimento di ogni più elementare valore civile ed etico. D’altra parte, quando si arriva al punto di affermare, come fa la Signora Cirinnà, “Dio, patria, famiglia, che vita di merda”, è evidente che una risposta alla domanda potrebbe meglio darla uno psichiatra.
 
D) Per concludere, cosa significa “Patria” nell’Italia di oggi e cosa fare per rinvigorirne il significato?
 
R) La parola “Patria” oggi rappresenta purtroppo molto poco. Il suo significato e il suo contenuto precettivo potrebbe essere recuperato solo recuperando il senso della solidarietà, della giustizia sociale della dignità personale e nazionale. Ma soprattutto recuperando la conoscenza del passato nella sua verità e con tutte le sue luci e ombre; recuperando la consapevolezza del presente e cioè di ciò che esso indica come doveri inderogabili da parte dell’individuo e della società in termini di difesa intransigente dell’interesse nazionale; avendo, infine, una progettualità o proposta politica che tenga conto dell’interesse nazionale, cominciando dalla difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori. La Patria la si onora e la si vive innanzi tutto con il lavoro. Per il resto, per dire cosa essa sia, bastano le parole di Alessandro Manzoni: “Una d’arme, di lingua e d’altare, di memorie, di sangue e di cuore”.