OPEC è pronta ad aumentare i prezzi del petrolio

La prossima riunione dell'OPEC si terrà oggi a Vienna. Sulla questione è la somministrazione dei limiti per la produzione del petrolio, che consentirebbe di aumentare i prezzi per "oro nero". In precedenza, hanno cercato di risolvere questo problema sulle precedenti riunioni dei paesi membri del cartello petrolifero, ma senza successo. La riunione del 17 aprile dei rappresentanti dell'OPEP e la Russia a Doha non ha portato al risultato desiderato. Ora arriva l'informazione che l'Arabia Saudita è pronta a sostenere questa iniziativa, che può regolare in modo significativo i prezzi del petrolio.

La geopolitica è più importante dell'economia

Le ragioni del calo dei prezzi del petrolio nel corso del anno passato non erano economici, ma puramente geopolitici. Gli Stati Uniti hanno deliberatamente scatenato il mercato del petrolio al fine di mettere la pressione politica sulla Russia, l’economia di quale è fortemente dipendente dalla congiuntura petrolifera. Nel contesto del confronto crescente con la Russia, gli Stati Uniti sono andati s’un accordo nucleare con l'Iran, che ha permesso di prendere alcune delle sanzioni contro la Repubblica Islamica. Il petrolio iraniano è andato sul mercato. Il secondo fattore che contribuisce al calo dei prezzi del petrolio è stato un aumento della produzione di petrolio da parte dei paesi del Golfo, in particolare l'Arabia Saudita.

Il passo disperato

Questa politica ha colpito le posizioni degli Stati Uniti. C'è stato un rafforzamento dell'Iran, in lungo periodo un avversario degli Stati Uniti. D'altra parte il problema si è verificato in Arabia Saudita, che da questo momento è stato coinvolto in una guerra procura in Siria e ha invaso lo Yemen. Per la guerra loro avranno bisogno di soldi, che sono diventati sempre meno. L’Arabia Saudita e di fronte alle prospettive della destabilizzazione interna. In precedenza il malcontento della popolazione sciita, da un lato e le pretese dei radicali wahhabite dal altro, hanno deciso il metodo del bastone e la carota. Ora i soldi per attuare questa politica sono diventati significativamente più piccoli. Negli Stati Uniti la produzione del olio di scisto si è diventata non redditizia.

Il fatto che gli Stati Uniti hanno compiuto questo passo dimostra che la potenza egemone globale è disposta a rischiare, al fine di ottenere la vittoria sulla Russia.

La previsione

La decisione dell'Arabia Saudita di aderire alla quota della produzione di petrolio non è definitiva. Gli Stati Uniti faranno tutto il possibile per evitare questo. Se, invece, questa decisione viene fatta, allora dovremmo aspettarci un nuovo round del confronto saudita-americano, dove contro i sauditi vengono messi in avanti i comprensivi degli oneri di sostenere il terrorismo. In queste circostanze, gli Stati Uniti potrebbero aumentare la pressione sui conduttori dei loro interessi in Iran, per giocare sugli interessi di questo paese e per minare la politica dell'OPEC. Stesso Iran è ambivalente su questo tema: esso è destinato a sostenere il piano della quota d’OPEC, però, ad unirsi con l’organizzazione solo quando porterà la produzione e l'esportazione del petrolio al livello che esisteva prima dell'introduzione delle sanzioni internazionali contro il paese. Da un punto di vista politico, l'Iran non è interessato a indebolire la Russia, tuttavia, tende a indebolire l'Arabia Saudita.