Asse russo-caucasico unica minaccia a Califfato Isis

E’ l’analisi fatta per Agielle dal Prof. Giancarlo Elia Valori, esperto di geopolitica e di intelligence internazionale

“La nuova geopolitica dell’area, ancora punto di collegamento tra la civiltà occidentale e una rinata Asia centrale, sarà con ogni probabilità questa – spiega Valori -:

  • vi sarà una lotta, già evidente peraltro, per l’egemonia islamica tra Iran, capofila degli sciiti, e Arabia Saudita, riferimento dei sunniti, che ha per oggetto la dominazione su tutto il Grande Medio Oriente e il Mediterraneo meridionale e orientale, per controllare i consumi di petrolio e gas naturale.
  • chi vincerà tra sunniti e sciiti chiuderà a discrezione la linea di comunicazione tra penisola eurasiatica e Asia.
  • Il jihad ha sempre avuto una spinta universalistica. Pertanto la intermediazione obbligatoria dell’Islam sulla relazione-chiave tra Europa e Cina presuppone la penetrazione della religione coranica anche tra i kuffar, gli “infedeli”.
  • La Federazione Russa sarà spinta dalla compattazione dell’universo islamico sia verso la Cina che nella direzione della penisola eurasiatica. In questa torsione strategica Mosca potrebbe essere tentata di riprendere la sua egemonia, stavolta non territoriale, ma geoeconomica e militare, nei confronti dell’area orientale dell’Unione Europea, con effetti oggi imprevedibili.
  • Gli Usa tratterebbero con chi vincerà la partita dell’Islam nel Grande Medio Oriente una nuova special relationship, come quella che Kissinger negoziò con i sauditi alla fine della guerra dello Yom Kippur.
La gestione del flusso dei petrodollari

A parte la gestione del flusso dei petrodollari, Washington necessita di una potenza che controlli l’espansione di UE, Federazione Russa e che possa arrivare ai confini della Cina