L’eurasiatismo russo, di cui abbiamo celebrato il centenario nel 2021, è un fenomeno complesso, che può essere compreso appieno solo se si considera attentamente il contesto della sua nascita e del suo sviluppo.
In occasione della firma del protocollo della terza sessione della commissione congiunta per la cooperazione economica tra Iran e Ungheria, il 16 novembre, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha espresso il proprio sostegno al diritto dell'Iran all'uso pacifico dell'energia nucleare.
Più di un mese e mezzo dopo che “il ministro degli Esteri tedesco ha screditato l’intero concetto di democrazia occidentale” dichiarando ostinatamente che il suo governo continuerà a sanzionare la Russia nonostante le difficoltà che ciò ha comportato per il popolo tedesco, l’Ungheria ha colto l’occasione per salvare quello stesso concetto attraverso la sua imminente consultazione nazionale su questo tema. Il Primo Ministro Orban, che è un vero e proprio visionario conservatore-multipolare che ha giurato di raddoppiare la sua politica estera indipendente in completa sfida ai nemici politici del suo Paese dopo aver vinto la rielezione, solleciterà il feedback dei suoi cittadini su sette domande rilevanti per il loro benessere nazionale che recitano come segue:
L’esperto di geopolitica eurasiatica e di relazioni internazionali Alexander Bovdunov ha pubblicato il suo storico studio sullo stato dell’Europa orientale oggi, che ha impressionato la comunità conservatrice russa ed è stato un importante aiuto per comprendere i processi politici e filosofici in corso nella regione.
Le elezioni in tre paesi europei, ovviamente, non riflettono il mitico confronto tra “democrazia” e “autocrazia”.
Quasi un mese prima del previsto, le autorità ungheresi hanno chiuso più grande campo profughi del Paese, che si trovava nei pressi di Budapest.
La Comune della città ungherese Asotthalom ha deciso di vietare la costruzione di una moschea in città, il suono dell’adhan (chiamata alla preghiera musulmana), l'uso di abiti religiosi.
Tale requisito è stato lanciato dal ministro degli affari esteri del Lussemburgo Jean Asselborn.
Il primo ministro ungherese Viktor Orban e il primo ministro ceco Bohuslav Sobotka hanno chiesto la creazione dell’esercito unificato in Europa.
Il governo ungherese prevede di inviare tremila militari ai suoi confini meridionali in direzione di Serbia e Croazia per la protezione dai migranti che vogliono penetrare in Europa occidentale.
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