I paesi dell'America Latina ritirano i propri ambasciatori dal Brasile
Con il voto finale in assemblea, la maggioranza dei senatori brasiliani ha dato esito positivo alla messa in stato di accusa della Presidente Dilma Rousseff, subito dopo, molti Paesi dell'America Latina hanno protestato contro la decisione della Corte Suprema giudicando la decisione come incostituzionale.
Venezuela, Ecuador e Bolivia hanno ritirato il proprio ambasciatore dal Brasile.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che è egli stesso oggetto di procedura di impeachment da parte dell'opposizione filo-statunitense, ha detto che "i politici e gli oligarchi, in alleanza con gli imperialisti, hanno portato a termine il 'colpo di Stato' contro il Presidente Dilma Rousseff". Rafael Correa, presidente dell'Ecuador, ha definito l'incidente come una "cospirazione contro la democrazia".
Tuttavia, contrariamente a quanto fatto finora, la Corte Suprema ha lasciato a Dilma Rousseff il diritto di continuare a partecipare alla vita politica del Paese. Pertanto molti analisti ritengono che l'instabilità in Brasile continuerà fino al 2018, data delle prossime elezioni presidenziali.
Ricordiamo che il massone e liberale Michel Temer, che si è insediato come presidente del Paese, non ha il sostegno dalla popolazione. Egli cerca di non parlare in pubblico e il suo discorso di "insediamento" è durato meno di cinque minuti.