Congo: la crisi politica potrebbe degenerare in violenza di massa
La crisi politica nata dalla presunta volontà del presidente Joseph Kabila di rimanere alla guida della Repubblica democratica del Congo potrebbe degenerare in violenze di massa nel Paese.
Questo il monito lanciato oggi dall'inviato speciale dell'Onu, Maman Sambo Sidikou, riferendo davanti al Consiglio di sicurezza.
"La Repubblica democratica del Congo è entrata in un periodo estremamente rischioso per la sua stabilità", ha detto l'inviato, aggiungendo che non c'è "alcuna soluzione immediata in vista". Tutte le parti sembra che vogliano "ricorrere sempre di più alla violenza" e le prospettive di avviare negoziati stanno diminuendo. "Se si continua su questa strada credo che violenze su vasta scala siano inevitabili", ha aggiunto.
Già lo scorso settembre ci sono stati scontri a Kinshasa tra manifestanti e polizia, con almeno 49 morti. Nuovi raduni sono in programma il prossimo 19 ottobre e Sidikou ha sollecitato le Nazioni Unite e tutti gli attori regionali a favorire il dialogo. L'opposizione accusa Kabila, al potere dal 2001, di manipolare il sistema elettorale per rimanere al potere una volta scaduto il suo mandato, il prossimo 20 dicembre.