Banche: MPS annuncia il licenziamento di 2600 lavoratori ma non è chiaro come raccoglierà i 5 miliardi di cui necessita
Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha annunciato ieri il licenziamento di 2.600 dipendenti, la chiusura di 500 filiali e la cessione di alcune divisioni per convincere gli investitori della bontà del piano di ristrutturazione che punta a conseguire un utile da 1,1 miliardi di euro nel 2019.
Tre mesi dopo aver annunciato un ambizioso progetto di smaltimento di 28 milardi di euro di crediti deteriorati, e un aumento di capitale da ben 5 miliardi di euro, la banca guidata dall'ad Marco Morelli ha avviato proprio ieri le trattative con gli investitori per ottenere il loro sostegno e i loro capitali.
L'economista Lionel Laurent, in un agghiacciante editoriale per "Bloomberg View", ha definito gli annunci di Mps "incoraggianti, se non altro perché dimostrano che la banca spera ancora di poter evitare un salvataggio di Stato dopo anni di perdite, accumuli di sofferenze e scommesse sui derivati finite male".
La domanda cruciale - come la banca intenda fare a raccogliere ben cinque miliardi di euro di capitale fresco - resta però irrisolta, sottolinea Laurent.
Sul "Wall Street Journal", Paul J. Davies ha affermato che dopo gli annunci di Mps, "una sola cosa è certa: gli investitori che decideranno di sostenere il rilancio della banca più dissestata d'Italia non si troveranno per le mani un istituto di credito pienamente ristrutturato il giorno dopo l'accordo". Secondo Davies, Mps non ha rivolto offerte davvero allettanti agli investitori: "Il massimo cui potranno puntare è la proprietà di una banca domestica italiana a basso tasso di crescita che inizierà forse a staccare dividendi tra quattro o cinque anni, sempre che tutto vada per il verso giusto".