Due tipi di imbracatura
Sono commosso dallo scandalo che la valanga di “casi isolati” di acquisto di voti sta suscitando tra gli incauti. Mi commuove anche il fatto che ci siano ancora degli allocchi che ricorrono a questi trucchi pleistocenici, avendo a disposizione procedure di compravendita di voti molto più sicure e asettiche, dalle nazionalizzazioni dilaganti alla manipolazione biopolitica delle coscienze, passando per i trucchi informatici nel conteggio dei voti. Sembra incredibile che lo Stato parte, con la sua padronanza della tecnica democratica, ospiti ancora tra le sue fila simili cialtroni.
La democrazia ha una doppia tecnica: da un lato, una tecnica dottrinale molto eufonica, la divisione dei poteri, la sovranità nazionale, la rappresentanza, ecc. per ingannare gli incauti; dall'altro, una tecnica operativa e strumentale, con trucchi machiavellici, picaresche elettorali, brogli elettorali? Insomma, una serie di risorse vergognose per raggiungere fini pragmatici che, ovviamente, sono nascosti agli incauti; perché, come insegna Machiavelli, nella politica moderna “ha più successo chi sa meglio agire come una volpe”.
Lasciamo da parte, quindi, le eufonie per gli incauti. La democrazia, come ci insegna Carlyle, è l'organizzazione di frodi con il richiamo dell'utopia. Agli incauti viene detto che con la loro volontà saranno in grado di “decidere” l'utopia di loro scelta, e così si mettono in piedi schemi chiamati “elezioni” che strappano le nomine alla “sovranità popolare”, sulla base di liste presentate dai partiti, frutto di concessioni, baratti e imbrogli che gli incauti non possono nemmeno immaginare. E, dopo essere stati nominati, i rappresentanti si dedicano a fare quello che vogliono. In altre parole, la democrazia, spogliata delle eufonie per gli incauti, consiste in gruppi oligarchici che fanno i loro affari alle spalle dei loro elettori; e questi ultimi non hanno né arte né parte nel governo effettivo della res publica. Esiste una forma più gigantesca di frode?
E tutto questo senza entrare nel merito della “tecnica operativa” della democrazia, che consente le forme più squisite di picaresco (e anche le più rozze, come dimostrano questi imbecilli che sono stati beccati a comprare voti).
La democrazia liberale non è altro che la consegna del Paese a coloro che sono maestri nell'arte della demagogia, che si giustificano nella finzione giuridica del rispetto dei precetti costituzionali. Tutto affonda, tutto marcisce, tutto si disintegra; ma, meraviglia, ogni quattro anni gli incauti possono recarsi alle urne e votare per coloro che i partiti li costringono a votare... se un imbroglione non ha già votato per loro.
Carlyle ci aveva avvertito che il suffragio universale era un'invenzione sinistra, perché equiparava Gesù e Barabba, mettendo ciascuno con una scheda in mano davanti alla stessa urna. Una volta ammessa questa aberrazione, il fatto che Barabba abbia messo nell'urna due, duecento o duemila schede, invece di una, è “peccata minuta”. Solo gli incauti si scandalizzano per i brogli elettorali.
Traduzione di Costantino Ceoldo