L’assassinio di Darya Dugina o l’olocausto dell’Europa
I popoli d’Europa sono testimoni del macabro spettacolo del loro autoannientamento. Hanno pagato, e continuano a farlo, per avere una sedia dove sedersi comodamente e contemplare così, mangiando popcorn, il processo di sterminio del loro paese.
Cambieranno presto il loro ruolo: dal loro ruolo passivo e consumistico di spettatori (questa è, in effetti, la “società dello spettacolo”) si sposteranno rapidamente e senza accorgersene ad altri spazi funzionali più dolorosi: schiavi e vittime di un orribile olocausto. L’olocausto d’Europa.
Si stanno verificando cose serie. Tra i bombardamenti, le notizie blande e le manipolazioni, il mondo sta cambiando e abbiamo davvero varcato la soglia di un’altra era. L’europeo medio, lo spagnolo medio, non lo sa. Sta seduto a guardare e cerca di adattarsi all’anti-moralità orwelliana: la verità è una bugia, una bugia è la verità. La guerra è pace… e così via.
L’anti-moralità mediatica e il gioco del linguaggio perverso è cosa ben nota dalle nostre parti. Le vittime brutalmente e freddamente assassinate dall’ETA “sono morte”. Come qualcuno che muore di cancro o di un incidente stradale. Così parlavano i giornali baschi “patriottici”, quelli di segno separatista. Il crimine di sangue era “lotta armata”. L’altro giorno, in maniera identica, i principali giornali e canali del sistema globalista hanno parlato della “morte”, non omicidio, di una giovane donna di appena 30 anni, Daria, figlia del filosofo Aleksandr Dugin.
Questa ragazza, una filosofa come suo padre, un’attivista convinta della causa eurasiatica e anti-globalista, è morta per le sue idee. Nessuno in Occidente potrà, senza essere segnato, condannare questo crimine. La linea ufficiale NATO e Yankee va così: le idee di suo padre, Aleksandr (le stesse di sua figlia) erano intrinsecamente criminali. Amen. La linea ufficiale è che il filosofo russo, il cosiddetto “Rasputin di Putin”, sostanzialmente lo ha chiesto. Era ricercato per andare contro l’unico impero “buono”, quello yankee o, più precisamente, il neoliberista turbo-capitalista. Era ricercato per aver fornito copertura ideologica all’invasione dell’Ucraina. Era ricercato per aver educato una figlia in quel modo. Era ricercato per aver dato fondamento metafisico e geopolitico al suo imperialismo panrusso, ecc.
In sintesi. C’è un terrorismo riprovevole e un terrorismo non riprovevole, a quanto pare. La storia ci suona troppo familiare. In Spagna (e in particolare nelle Vascongadas) dovremmo già essere guariti da questo. Quanti progressisti guardavano dall’altra parte ogni volta che i corpi di innocenti saltavano in aria grazie alle azioni “patriottiche” di gudaris che cercavano l’autodeterminazione… e quanti filistei accettavano (accettano) l’incontro e l’accordo con persone che hanno cambiato la parola omicidio per l’asettico e cinico “morte” o anche “esecuzione”.
L’Occidente è essenzialmente antimorale. Sulla manipolazione della propria storia e sofferenza, ha costruito il suo mito di maestro e rettore dell’umanità. Quel mito è caduto in discredito in tre quarti del pianeta. L’Occidente, cioè l’impero turbo-capitalista e neoliberista, intende domarlo, ma è già chiaro che la sua impotenza e il suo degrado sono inarrestabili. Con le ultime campagne di russofobia e sinofobia nei media, e con il neocolonialismo in tutto il mondo, ma anche nella stessa Europa occidentale, non possiamo non notare, se manteniamo la calma, le prove: l’era è un’altra. I loro giorni sono contati. Un mondo multipolare, come del resto già è il nostro, non può resistere all’anti-moralità yankee e NATO. Distruggere la vita di una giovane donna, o tentare di assassinare suo padre per i suoi «crimini ideologici» (pensando «in modo scorretto» o combattendo con idee per la loro patria, la Russia) non può fondare nessun impero civile. I media Natoisti sono caduti nel terrorismo puro e duro, il più crudo e insopportabile.
Ora riattiveranno la jihad cecena, il “neo-nazismo” interno, gli “oligarchi” scontenti, le logge e i sinedri, oppositori debitamente unti. Ora continueranno a produrre nuovi Hitler, e ciò che si vede, Putin e Dugin lo sono già. L’impero turbo-capitalista ragiona già allo stesso modo degli «antifa» massacrati dall’acne adolescenziale: «il fascismo non si discute nemmeno, si stermina». Biden, lo stesso del suo impero genocida (ricordiamo in Spagna il nostro 1898) non sono più adolescenti. Il suo trucco per vivere la vita sotto le spoglie di “antifa”, sapendo come facciamo tutto ciò che riguarda le loro rivoluzioni colorate, i colpi di stato militari, i loro centri di tortura, i loro esperimenti sociali, le loro bombe nucleari e biochimiche… Non sembrano dei bravi ragazzi idealisti e “antifa”. È un impero già troppo vecchio e nemico dell’umanità.
Ci sono buoni editori spagnoli che traducono e pubblicano Dugin: Fides, Letras Inquietas, EAS, Hipérbola Janus… Chiedo scusa se ne dimentico qualcuno. Comprate i loro libri e leggeteli. E scoprirete chi era Daria. Confrontate la sua biografia con quella di molte giovani donne spagnole progettate, come prodotti seriali, dall’impero del dollaro. Guardatevi intorno e confrontate. Cercate quel grado di impegno e desiderio di eccellere nelle donne spagnole e dell’Europa occidentale della sua età, più o meno. Non è facile… Mentre tutto intorno a voi marcisce, difendetevi leggendo. E salvate voi stessi condannando sempre la morte di innocenti. Ed evitate di condannare le idee. Non vi deve piacere la filosofia di Dugin, ma non mettete a morte quest’uomo per questo. Con queste semplici massime salviamo l’Europa e liberiamoci dell’Occidente.
Traduzione di Alessandro Napoli