Danza Sacra, Danza Cosmica, Danza Guerriera del Grande Risveglio
Il Bardo d’Eurasia
«Dobbiamo accettare la pluralità delle civiltà, e questa sarà una delle tante caratteristiche del Grande Risveglio. (…) Dobbiamo riappropriarci del tesoro filosofico di quegli autori e filosofi e metafisici e scuole di pensiero che abbiamo abbandonato, lasciandoci alle spalle la modernità. Penso che anche questa sia una caratteristica del Grande Risveglio – il ritorno a Platone, il ritorno all’Antichità, il ritorno al Medioevo, il ritorno ad Aristotele, il ritorno al Cristianesimo, il ritorno alle religioni tradizionali – tutte le religioni tradizionali. Questo è il tradizionalismo». (Aleksandr Dugin, Contro il Grande Reset. Manifesto del Grande Risveglio, AGA Editrice, Milano 2022, pp. 78-79).
I pensieri di Merlino
Merlino sedeva ai piedi dei Corni di Canzo, oltre l’Alpe di San Tomaso, in luogo selvaggio, annidato come un nibbio che scruta l’infinità del Cielo. Guardava fissamente il lago del Manzoni con volto inespressivo, con sguardo profondo e assente poiché il suo pensiero era altrove. Egli rifletteva con tristezza sulla meravigliosa bellezza della natura che lo circondava, vera immagine di Dio, la quale non era più vista né sentita dal cuore degli uomini d’Europa e d’Occidente come segno del Suo amore per loro. Tranne minoranze agguerrite e motivate ma ingenue e disorganizzate e, al presente, non collegate a livello internazionale perché ancora affette dal morbo del nazionalismo, la maggioranza degli occidentali preferiscono ora la mostruosità virtuale subumana proposta loro dai social network, l’agonia sociale e politica dei loro stessi popoli, la perdita di sovranità di stati e nazioni, l’estinzione vaccinale, la morte della libertà e della cultura, la violazione OGM e velenifera della natura, tutti eventi avversi pianificati e inoculati in loro dall’agenda postmoderna dei satanici signori del male che ogni anno si riuniscono a Davos e preparano in modo esplicito e non più occulto l’avvento dell’Anticristo.
Il fronte multipolare antiglobalista guidato dalla Santa Madre Russia, che con l’operazione militare speciale in Ucraina ha finalmente alzato la testa contro la dominazione del nuovo ordine mondiale unipolare guidato dall’oscura lobby finanziaria transnazionale che attraverso USA e NATO vuole dominare il pianeta, si presenta ancora con le fattezze di un ragazzino come Davide davanti a Golia, privo però della sua fede nella vittoria di Dio contro il male, ma con la sola speranza umana di far presto crollare il potere mondiale del dollaro attraverso l’alleanza del BRICS che si sta espandendo a macchia d’olio. La stessa fiducia nel Grande Risveglio da parte del Bardo d’Eurasia e la sua fervente attesa da parte di molti, vedono in realtà sia il movimento eurasiatista sia le sue estensioni antiglobaliste africane, latinoamericane, asiatiche, europee e occidentali ai loro primi esordi, come un bimbo bisognoso di tutto che va nutrito, educato, soprattutto disciplinato, strutturato e coordinato, affinché passi da una “condizione tribale barbarica” di spontaneismo multi ideologico ad una “organizzazione militare romana” di azione metapolitica fortemente incardinata nell’Idea e nella dottrina della Quarta Teoria Politica.
Mentre assorto pensava a tutto questo, Merlino rientrò in sé nel preciso istante in cui un’aquila librando nel cielo che volgeva a tempesta, scrutava un’enorme vipera stesa su una pietraia ad assorbire l’ultimo calore. Questo ondulare nel vento del rapace, lo fece trasalire in un impeto estatico ed egli esclamò senza apparente coscienza: «Al limite del bosco, umido verde, muschio odoroso. Grigio cielo carico di pioggia, un Vento divino che mi avvolge. Oscuro il mantello ondeggia al maestrale. S’innalza il mio spirito nel Soffio immateriale…».
Allora, nelle profondità dell’anima di Merlino si risvegliò un suono melodioso d’arpa mentre egli rapito e immoto continuava a proferire: «Mugola il Vento nelle cavità del mio profondo. L’arpa si elettrizza per musicare l’Ignoto. Il vuoto spazia, impera il nulla. Clima interiore perché il Suono divampi nell’alveo mistico…. C’è un’arpa dentro me. È forma del mio spirito. Anima profonda, cuore abissale. E vibra, intensamente vibra. Al tocco della grazia. Al soffio dello Spirito. Tra le rovine d’un Europa senz’anima…».
Poi ebbe una visione di devastazione in terra d’Europa, la grande notte della società postmoderna subumana e transumana, aperta al Male e all’immigrazione selvaggia, che divora il continente e distrugge tutti i popoli del pianeta sotto l’impulso degli oscuri signori dell’oro di Davos. Così, nel mare di un grande dolore per il futuro della sua patria terra, Merlino ebbe un’altra visione. Vide finalmente gli albori del riscatto d’Europa e l’inizio del suo futuro Imperium infiammato dai Soggetti Radicali, gli ultraguerrieri esecutori della fine della Postmodernità agli ordini dell’arcangelo Michele, che mettevano a ferro e fuoco i luoghi del male e sterminavano i nemici di Dio. E, quindi, divenuto incandescente anch’egli del fuoco stesso dell’eterna e sacra Tradizione, in modo chiaro eppur arcano fece la seguente profezia: «Parla lo sciamano, colui che fora i cieli e penetra gli abissi per virtù di Cristo. Sorga il Bardo, evochi lo Spirito, epiclesi nel Tempio, nasce la Cavalleria della Croce…».
Merlino, venne infine proiettato nel cuore del cosmo, nel centro d’una danza dove miriadi d’angeli guerrieri vorticavano in cerchio e lo attorniavano come ruota luminosa d’immensa bellezza mentre egli, danzando come un’aquila imperiale a due teste, salmodiò un carme estatico nella lingua ignota dei suoi padri, che più tardi trascriverà in modo comprensibile, con il resto di questa sua esperienza, nel suo taccuino ricoperto di cuoio grezzo e che così diceva: «Volare, davanti a Te danzare, nel ritmo di una danza atemporale, immerso nel fuoco dello Spirito che rapido cattura la mia anima e la muove nella lode cosmica, dove io sono figlio nel Figlio, amante dell’eterno Amore e principe della nuova Creazione, prostrato e giubilante ai piedi dell’eterno Padre!… Estatici momenti la tua danza sacra. Là dove tutto l’essere si muove nel tuo amore. Un turbinio di fuoco mi avvolge tutt’intorno. Lo spirito si eleva come Elia sopra un carro di fuoco. Ali di serafino mi afferrano, sono condotto a Te. Mi prostro e nel fragore angelico, danzo luminoso la gioia del creato per Yahweh».
Nel frattempo, tutto scomparve ai suoi occhi, mentre l’aquila scendeva in picchiata e catturava il rettile, emettendo un fiero stridio di vittoria che fece sobbalzare Merlino, ricordandogli di ripararsi dall’imminente temporale.
In principio era la Danza
Merlino meditava spesso sulle affermazioni del Bardo d’Eurasia, che lo rapivano per il suo realismo e la sua forza, facendolo riflettere sulla necessità di operare anche lui nel suo piccolo il Grande Risveglio: «Il nostro obiettivo primario dev’essere quello di porre termine al liberalismo, con i suoi diritti umani, la sua società aperta, tutti i prodotti di un sistema basato su individualismo, materialismo, progressismo, totale alienazione e disgregazione dei legami sociali. Dobbiamo farla finita con la concezione individualistica». (Aleksandr Dugin, Contro il Grande Reset. Manifesto del Grande Risveglio, AGA Editrice, Milano 2022, pag. 88).
Come uomo dedito al Sacro e alla Grande Guerra Santa, Merlino si chiedeva come fosse possibile aiutare i suoi consimili nella pratica dell’ascesi e della mistica guerriera oltre l’ordinario supporto che loro offriva con il suo consiglio spirituale. Il Grande Risveglio, a suo modesto intendimento richiedeva qualche cosa di smisuratamente Sacro, un segno efficace di ordine essenziale capace non solo di animare la lotta metapolitica eurasiatista ma di trasfigurarla in una superiore unità di Etnie e di Popoli, una celebrazione in grado di manifestare lo spirito celeste e solidale della futura Civiltà multipolare, una forma di spiritualità kshatriya, di liturgia guerriera, di agone olimpico capaci di agire come segno di riconoscimento e come legame spirituale inscindibile tra le varie anime religiose, confessionali e metafisiche proprie del Soggetto Radicale. Merlino rifletteva, mentre la sua anima tornava ai tempi antichi e a volo di rondine percorse tutti i popoli e gli ethnos che avevano formato l’Europa. Capì così che il Grande Risveglio del Sacro, dell’Aristocrazia delle Idee e della Giustizia sociale sarebbe stato vivificato e fortificato dal sorgere d’una nuova Danza, contemporaneamente Sacra, Cosmica e Guerriera qual sigillo della nuova Civiltà multipolare e patto solidale tra i liberi popoli del pianeta Terra, nella lotta contro l’anticiviltà postmoderna transumana degli oscuri signori dell’oro di Davos.
Allora gli apparve l’arcangelo Michele, che lo rapì e lo porto sulle mura della Gerusalemme celeste, città immensa e d’oro nel cuore dell’Eden, il Paradiso di Dio che era bello come la Terra prima del Diluvio ma molto più grande perché sembrava infinito agli occhi di Merlino, infiniti laghi, infinite foreste, infiniti oceani, infinite montagne, infiniti fiumi, infinita la prateria celeste dove i santi cavalcavano felici sul dorso dei cavalli e giocavano con fiere, serpenti, animali, piante, fiori, funghi, massi e pietre perché lì tutto era nella pace, lì tutto era vivente. Michele fece vedere a Merlino come gli angeli e i santi, lodavano Dio nella gioia danzando una Danza che era contemporaneamente sacra, cosmica e guerriera e prima di istruirlo, proferì versetti arcani della Sacra Scrittura: «In principio era il Verbo… In principio Dio creò il cielo e la terra… e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque… – e aggiunse – Quindi in principio era la Danza, lo Spirito aleggiava nella Danza…». Alla parola “aleggiava”, Merlino trasalì e si ricordò dell’aquila che si librava sopra i cieli del Lario alcuni giorni prima e che lo aveva mandato in estasi. Capì così che la Danza è il modo proprio degli umani di volare verso Dio in modo immediato e di unirsi a Lui e alla sua volontà d’amore e di pace per il bene dell’uomo, e di odio e di guerra contro gli infernali angeli del male e i suoi adepti. L’arcangelo Michele, che stava intuendo visibilmente il pensiero di Merlino, annuì sorridente e poi cominciò ad istruirlo coi suoi insegnamenti.
Danza Sacra, Cosmica, Guerriera
La Danza è Sacra perché procede da Dio, essendo Dio stesso il creatore della Danza.
Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque prima che la terra fosse fiorente, aleggiava perché era felice di creare, aleggiava sulle acque che erano fluide ed esse rispondevano con le onde al suo aleggiare, perché con il loro movimento e con il loro respiro come un liquido amniotico e insieme agli angeli hanno partecipato al parto di Dio, alla sua creazione del mondo.
Lo Spirito di Dio crea nel movimento di una Danza aleggiante, un aleggiare che dà presenza, forma, sostanza e sussistenza a tutto ciò che da Lui viene liberamente creato.
Nella sua sostanza più profonda e arcana, la Danza è questo aleggiare di Dio, un aleggiare felice e fluido, un aleggiare quindi armonico e questa armonia ha dato inizio alla creazione.
Dio danza, ha danzato e continua a danzare felice mentre aleggia e il suo aleggio, il suo incomprensibile aleggio è l’unica forma comprensibile del vostro terreno vedere nella luce lo Spirito di Dio, Dio che è Spirito e che aleggia.
In questa visione dell’aleggiare danzante di Dio, voi esseri umani, uomini e donne, infine lo conoscete come attraverso uno specchio e in modo misterioso, perché la Sua reale conoscenza e la sua vera visione sono indissolubilmente legate alla vostra eterna salvezza, che se verrà realizzata vi porterà a vederlo così come Egli È.
La Danza è quindi un aleggio che parte da Dio, il quale coinvolge angeli e umani e che, come le acque primordiali, deve muoversi in sintonia con lo Spirito di Dio.
Per danzare quindi servono le ali, ali spirituali che rendono gli umani simili gli angeli.
Queste ali sono una grazia, un dono di Dio, del suo Santo Spirito e solo una vita vissuta nella grazia di Dio o una grande rettitudine nel rispetto della legge naturale, possono far sì che queste ali vengano donate.
Queste ali vengono mosse dall’amore di Dio per noi e dal nostro amore per Lui, e il loro aleggiare assume le forme e le movenze d’una Danza Sacra solo se le nutriamo di fede integra e di abbandono totale al suo Santo Spirito.
Egli ci muove, muove gli angeli, muove gli umani, muove tutta la creazione e ci muove consenzienti e liberi di somma libertà nell’aleggio della Danza Sacra.
Impariamo a danzare sacralmente solo se restiamo umili di cuore e contriti nell’anima, e più siamo umili e più impariamo a danzare, e più siamo contriti e più ci perfezioniamo nel danzare, e più portiamo il nostro cuore e la nostra anima prostrati davanti alla gloria di Dio e più Egli ci alza e ci solleva, perché non vuole la nostra umiliazione ma vuole danzare con noi il nostro Dio, così è degli angeli e così è degli umani.
La Danza Sacra agli inizi è un culto divino vissuto in modo solitario, ci si muove spinti dallo Spirito di Dio nella solitudine e nell’esaltazione gioiosa di danzare liberi davanti a Lui.
Infine, quando i tempi sono maturi, La Danza Sacra diventa Cosmica e Guerriera, esplode nella comunione dell’onda cosmica con tutti i sacri danzatori e nel grido di guerra dell’arcangelo Michele, dove angeli e umani nel vortice divino ruotano davanti a Dio Uno e Trino, mentre il Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nello Spirito Santo rende gloria al Padre in una corrente divina d’amore che trasfigura tutto l’universo facendo danzare anch’esso in una nuova e continua creazione.
Gli angeli si muovono in sincronia all’aleggiare di Dio eppure sono liberi, gli umani si muovono liberi e scossi dal suo Santo Spirito, angeli e uomini danzano liberi e in movenze guerriere, pronti a deflagrare con violenza contro le potenze del male, perché la Danza Sacra è Danza Guerriera che incita alla guerra con impeto e sommo ardore, con coraggio e straordinaria temerarietà.
La Danza Sacra deve diventare per antonomasia “l’Evento” che caratterizza l’Eurasiatismo e il movimento planetario multipolare, deve essere lo stimolo alla creazione degli Imperi, il segno di identificazione dei guerrieri della luce, di tutti i Soggetti Radicali che fanno della Danza Sacra la loro fisionomia di vita e attraverso di essa si riconoscono e si individuano nella lotta comune contro il demonio unipolare, perché la Danza Sacra è una Danza di guerra, è una Danza Guerriera colma di eccitazione e di sterminio contro i figli di Belial che ogni giorno annichiliscono e distruggono l’umanità.
La Danza Sacra è un esorcismo contro le forze del male, una vera Danza di Guerra e chi si muove nello Spirito di Dio fa precipitare Satana e i suoi sodali nelle profondità infernali, perché i diavoli temono e fuggono coloro che danzano con gioia, con felicità somma e con odio eterno verso di loro fautori del male, l’unico odio ammissibile perché è l’odio di Dio contro il male.
La Danza Sacra è una Danza cosmica perché l’universo intero gravita attorno agli adoratori di Dio ed essi formano una ruota danzante d’adorazione e una corona davanti all’infinità di Dio e al suo trono.
Il cosmo, l’universo intero non è che un granello di polvere davanti all’immensità e all’infinità di Dio, eppure Dio ama vivere e dimorare in esso, come ama vivere e dimorare tra le ali dei suoi angeli e nel cuore degli umani, ed è felice vedendo la felicità delle sue creature redente che danzano nel cosmo mosse dall’amore per Lui, perché Dio è Amore e dà e richiede il nostro libero amore come un amante gelosissimo e pieno di fuoco e di passione divina, che non si arrende mai fino a che ha conquistato i suoi amati.
La Danza Sacra è una Danza Cosmica, perché chi pratica questa Danza fa scendere lo Spirito Santo su tutta la creazione e nella Sua epiclesi di fuoco distrugge il male ivi presente e rigenera il cosmo ad una nuova vita.
La Danza Sacra è una Danza Cosmica che si oppone come barriera di fuoco divino invisibile e sempre più vasta al male che avanza in maniera visibile distruggendo le vite e, soprattutto le coscienze, poiché il male è come una sottile crosta terrestre che presto verrà erosa ed inghiottita dal magma sottostante dell’eternità di Dio, perché Dio è Dio e satana è il nulla.
La Danza delle Spade
Dopo aver trasmesso le divine istruzioni sulla Danza Sacra, l’arcangelo Michele consegnò a Merlino due spade corte, due gladi di fattura romana e messosi davanti a lui sfilando i suoi gladi, gli fece vedere la Danza delle Spade così come la esegue la coorte celeste dei Serafini, battendo i piedi, ruotando e colpendo di punta e di taglio. Michele l’arcangelo di luce, accompagnò queste spiegazioni con il canto di una ripetitiva nenia che poi consegnò a Merlino su carta pergamena e che qui trascriviamo:
«Batti un passo verso nord, punte avanti tu colpisci
Batti un passo verso sud, punte indietro tu colpisci
Batti un passo verso est, punte a lato tu colpisci
Batti un passo verso ovest, punte a lato tu colpisci
Ruota a destra come il sole e di punta tu colpisci
Ruota a destra come il sole e di taglio tu colpisci
Ruota a destra come il sole e di toro tu colpisci
Ruota a destra come il sole e di aquila tu colpisci
Ruota a destra come il sole di serpente tu colpisci
Ruota a destra e poi a sinistra di serpente tu colpisci
Ruota avanti e poi indietro di serpente tu colpisci
Ruota in alto le tue spade di vittoria tu gioisci».
L’arcangelo Michele comandò a Merlino di esercitarsi molto, fino a che il suo danzare diverrà fluido come le acque, come l’aleggiare dello Spirito di Dio sopra le acque… e solo allora Merlino sarà ammesso a danzare davanti al trono di Dio con l’arcangelo Michele e con la coorte dei Serafini. Per poi discendere di nuovo sulla Terra ad insegnare la Danza Sacra, Cosmica e Guerriera a coloro che saranno chiamati e prescelti dallo Spirito di Dio e così affrettare il compimento dei giorni eroici, tremendi e felici del Grande Risveglio in cui Satana, i suoi sodali e i suoi adepti saranno gettati nuovamente nello stagno di fuoco eterno. A laude di Christo! Amen!
Fonte: IdeeAzione