L’Unione europea è pronta ad imporre le sanzioni contro la Spagna e il Portogallo

12.07.2016

Oggi, il Consiglio dei Ministri dell'Economia e Finanze dell’UE prenderà in considerazione la possibilità di imporre le sanzioni contro la Spagna e il Portogallo. In precedenza, il 7 luglio, la Commissione europea ha fatto una raccomandazione simile. Il 11 Luglio, i ministri dell'economia e finanze della zona di euro hanno approvato l'iniziativa. La ragione - i paesi non sono riusciti a portare il deficit di bilancio al livello prescritto.

Il patto di stabilità e crescita

In questo caso, abbiamo il primo precedente della possibile imposizione di sanzioni contro gli Stati membri dell'UE nel quadro dei meccanismi del patto di stabilità e crescita. Questi diritti interni dell'UE, che disciplinano le dimensioni del deficit di bilancio e il debito pubblico in rapporto al PIL. La base del patto è un accordo dal 1997 sul regolamento generale di politica fiscale e politica di bilancio. Nel 1998 e 1999 sono entrati in vigore due regolamenti comunitari: il primo - regolamento relativo al rafforzamento del controllo sullo stato dei bilanci pubblici; il secondo - le norme relative alla procedura per evitare i disavanzi pubblici in eccesso.

Il patto prevede l'imposizione di sanzioni contro uno Stato membro, se il deficit annuale di bilancio ha superato il 3% del PIL e /o il debito pubblico è 60% del PIL e oltre.

Nel 2005 e nel 2010-2011 il patto è stato modificato in modo sostanziale. E’ stato creato il meccanismo degli obiettivi di bilancio a medio termine per i paesi che violano i criteri del patto di stabilità e crescita. Gli indicatori quantitativi vengono fissati singolarmente per ogni paese, lo scopo di quali è portare gradualmente l'economia alla regola generale del 3 e del 60%.

La colpa della Spagna e Portogallo

La Spagna e il Portogallo non hanno rispettato gli obiettivi di bilancio a medio termine. In Spagna, nel 2015 il deficit di bilancio è stato pari al 5,1% del PIL, mentre l'UE ha messo la barra al 4,2%. Di conseguenza, si prevede che nel 2016 il deficit sarà 3.9% del PIL (il massimale dell'UE - 3,6%) e 3,1% nel 2017 (l’obiettivo dell'UE - 2,9%).

Il Portogallo si è impegnato nel 2015 per ridurre il deficit di bilancio al 2,5% del PIL. Come risultato, il deficit annuale è pari al 4,4% del PIL.

Le sanzioni possibili

Le sanzioni dei meccanismi del patto di stabilità e crescita prevedono una multa fino allo 0,2% del PIL e la sospensione dei pagamenti provenienti dai fondi strutturali dell'UE per un importo fino allo 0,5% del PIL. La gravità della pena è a discrezione della Commissione europea. Se l'introduzione sarà approvata, il 27 luglio la Commissione europea annuncerà questo, e quindi entro 10 giorni l'introduzione deve essere approvata dal Consiglio Ecofin.

È probabile la possibilità di introdurre le sanzioni (formali) o minime. Questo può essere un compromesso tra le esigenze dei paesi ricchi del nord Europa di stringere la politica contro la crisi del Sud Europa e poi, le sanzioni potrebbero innescare la crescita di euroscetticismo in Spagna e Portogallo. In precedenza, il governo spagnolo ha fatto una tale dichiarazione.

L’Unione inefficiente

L'imposizione di sanzioni contro la Spagna ed il Portogallo riflette diverse tendenze:

1. I rapporti ineguali all'interno dell'UE. In precedenza ci sono stati i tentativi di introdurre le sanzioni per la stessa ragione contro la Germania e la Francia. Anche la Francia e l’Italia hanno violato grossolanamente le regole del patto di stabilità e di crescita. Tuttavia, le sanzioni sono state introdotte solo contro i poveri Stati del Sud Europa.

2. Il ritiro della sovranità degli Stati in materia di controllo sulla sua politica economica nell'UE. Le contraddizioni tra la sovranità nazionale e le esigenze di un unico regolamento economico nell'Unione europea e in particolare nella zona di euro.

3. La disparità dei paesi dell'UE ai criteri economici della zona euro e dell'Unione europea nel suo complesso, che non può essere risolta all'interno dei meccanismi esistenti. Allo stesso tempo, l'UE non può portare il paese fuori della zona euro, in quanto ciò potrebbe dare un impulso alla distruzione di tutta la fragile struttura dell'Unione europea.

4. La mancanza di meccanismi flessibili della regolazione di una politica economica.

5. La crescita di euroscetticismo in paesi ricchi e poveri dell'UE. I paesi ricchi del Nord Europa sono infelici che devono tirare fuori dal baratro l’economia del Sud povero. Il Sud povero è infelice dalle misure di austerità, che promuove Bruxelles. In generale, si tratta di un indicatore dell’inefficienza economica della politica dell’UE in generale.