Brutalità e inadeguatezza: USA hanno attaccato le stazioni radar in Yemen

13.10.2016

Le forze armate degli Stati Uniti hanno bombardato tre stazioni radar in Yemen, che sono stati controllati dai ribelli-Huthi. Secondo le prime informazioni, tutti gli oggetti sono state distrutte.

L’aggressività esplicita

L’agenzia Reuters ha citato il portavoce del Pentagono, Peter Cook, che ha dichiarato quanto segue:

"Questi attacchi limitati sono stati effettuati per la legittima difesa, per proteggere il nostro personale, le nostre navi e la nostra libertà di navigazione in questa importante regione marittima".

E' importante notare che il bombardamento è stato avviato personalmente dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dopo il rapporto del ministro della Difesa Ashton Carter e il capo di Stato Maggiore Joseph Dunford. Questo è il primo attacco del Pentagono diretto contro i ribelli-Huthi.

L'inadeguatezza degli Stati Uniti

Ricordiamo, che il Mercoledì i media hanno riferito che un cacciatorpediniere della marina statunitense è stato attaccato dal territorio dello Yemen, controllato dagli Huthi. Questo è il secondo incidente simile negli ultimi tre giorni. Il cacciatorpediniere USS Mason, che aveva accompagnato la nave USS Ponce, è stato bombardato da due missili nella parte settentrionale del Bab el-Mandeb. Nessuno di loro non ha raggiunto l'obiettivo. Gli Huthi, che stanno lottando, negano qualsiasi coinvolgimento nell'episodio. E' possibile che è stata una provocazione appositamente organizzata, che ha permesso agli Stati Uniti di distruggere i radar importanti.

I veri combattenti per la libertà

Gli Huthi stanno combattendo con successo contro le forze filo-saudite e il presidente filo-americano Abd Rabbo Mansour al-Hadi in Yemen. Riyadh supporta pienamente il suo protetto, ma l'esercito saudita subisce la sconfitta dopo sconfitta, e ora, gli scontri sono già in corso sul territorio dell’Arabia Saudita. I ribelli-Huthi appartengono al gruppo di sciiti, che sono tradizionalmente opposti dalle monarchie del Golfo Persico.