Il governo egiziano ratifica l'accordo con l'Arabia Saudita per la cessione delle isole di Tiran e Sanafir

29.12.2016

Colpo di scena oggi, nei rapporti tra l'Egitto e l'Arabia Saudita.

Dopo settimane di crescente tensione tra i due paesi, Il governo egiziano guidato da al Sisi ha approvato l'accordo di demarcazione marittima con la monarchia saudita, che prevede anche il controverso passaggio di sovranità delle strategiche isole Tiran e Sanafir. Lo ha reso noto lo stesso del Cairo con un comunicato ripreso dai media locali. La vicenda, però, non è chiusa, in quanto si attende ancora il verdetto dell'Alta corte amministrativa dell'Egitto che si pronuncerà sulla cessione delle isole nel Mar Rosso il prossimo 16 gennaio. Lo scorso 8 novembre, in un procedimento separato, la Corte amministrativa del Consiglio di Stato egiziano aveva respinto l'appello presentato dal governo contro la sentenza del 21 aprile scorso, in cui l'intesa per il trasferimento delle due isole era stato bocciato.

L’accordo sulla nuova frontiera marittima dei due paesi era stato siglato nel corso dell'incontro tenutosi al Cairo tra il presidente Abdel Fatah al Sisi e il re saudita Salman lo scorso aprile e aveva suscitato subito forti proteste in tutto il paese: centinaia di attivisti erano scesi in piazza per chiederne l’annullamento.

La sentenza definitiva dell'Alta corte arriverà in un momento non facile nei rapporti tra i due paesi, fino a poco tempo fa "alleati strategici". Poche settimane fa Riad ha deciso di sospendere la fornitura di prodotti petroliferi all’Egitto il quale, da parte sua, ha cominciato ad appoggiare le posizioni e le istanze dell'asse russo-siriano.

Le isole di Tiran e Sanafir rappresentano una delle poche carte in mano all’Egitto per ottenere migliori condizioni dall’Arabia Saudita. Eppure nel caso in cui la giustizia amministrativa dovesse dare il via libera alla cessione, nel paese potrebbero scatenarsi nuove e imprevedibili proteste di piazza. Nel caso in cui i magistrati dovessero, invece, porre il proprio veto, la reazione saudita potrebbe essere durissima e andare ben oltre l'embargo petrolifero. Senza contare il fatto che si aprirebbe un precedente preoccupante per il potere esecutivo del Cairo, che si vedrebbe esautorato dai giudici rispetto alle proprie prerogative in materia di sovranità

In sostanza, al Sisi su questa questione sembra essersi infilato in un cul-de-sac, da cui non è chiaro come potrà uscire.

L’accordo per la cessione delle isole di Tiran e Sanafir, nel Mar Rosso, situate all’imbocco del Golfo di Aqaba, riguarda anche Israele, perché andrebbe a modificare implicitamente l’accordo di pace tra il Cairo e Gerusalemme del 1979. L’isola di Tiran è inoltre fondamentale per l’accesso di Israele al Mar Rosso.

Il blocco navale degli stretti di Tiran, davanti alle coste di Sharm el Sheikh, è considerato ancora oggi il “casus belli” che determinò l’inizio della Guerra dei sei giorni del 1967. Da parte sua, Gerusalemme non ha espresso alcuna opposizione al trasferimento di sovranità, a patto che il tutto avvenga in conformità con la legge. Secondo la stampa israeliana, peraltro, con l'acquisizione delle due isole Riad accetterebbe implicitamente l'esistenza di un accordo internazionale con un governo, quello israeliano, fino ad oggi mai ufficialmente riconosciuto.

Le due isole furono occupate da Israele nel 1967 durante la Guerra dei Sei Giorni, per poi essere restituite all’Egitto nel 1982, quando le due parti firmarono gli accordi di pace di Camp David.

La proprietà delle isole disabitate all’imbocco del Golfo di Aqaba è stato a lungo contesa sia dal Cairo che da Riad. Un tempo Tiran e Sanafir formavano il confine tra l'Impero ottomano e la colonia britannica egiziana. La loro importanza strategica deriva dal fatto che si trovano sulla rotta marittima che collega il porto giordano di Aqaba e quello israeliano di Eilat.

Le discussioni formali tra l'Egitto e l'Arabia Saudita sulle modifiche ai confini marittimi hanno avuto inizio nel 2010 e negli ultimi anni si sono tenuti ben 10 round di discussioni sulle due isole.