LGBT

La “Lolita” di Nabokov: la normalizzazione della pedofilia in Occidente e in Russia

La “Lolita” di Nabokov: la normalizzazione della pedofilia in Occidente e in Russia
13.12.2022

Il 14 ottobre 2022, il corpo della dodicenne Lola Davier, campionessa francese junior di aerobica, è stato ritrovato in una cassa nel mezzo del 19° arrondissement di Parigi. Ora, a distanza di qualche settimana, è il momento di ricordare la piccola francese, già quasi dimenticata dai media del suo Paese: una ragazza bianca, violentata da una donna, poi torturata, pugnalata a morte dalla stessa clandestina di “origine africane” (come vengono chiamati in Francia), e infine chiusa in una cassa per sanguinare là fuori – un tabù incarnato per l’Occidente tollerante con i suoi complici della “quinta colonna” russa. Dopotutto, una vittima di omicidio minorile, in cui ci sono così tanti elementi rituali, è un’illustrazione ideale del mio ultimo libro russo, “Systemic Anti-White Racism, or the Mass Liquidation of White Peoples” (Our Tomorrow, 2022), dove un intero capitolo è dedicato all’organizzazione globale dell’Olocausto dei bambini bianchi e, soprattutto, alla sua giustificazione ecologica e “scientifica”. E sapendo che il razzismo anti-bianco è diventato l’unica religione ufficiale dell’Occidente, si può essere certi che ogni demagogo europeo, il suo docente universitario, professore di scienze umane o editore dei media politicamente corretti non risparmierà alcuno sforzo per cancellare il destino di Lola dalla memoria dei popoli bianchi. Allo stesso modo, si può prevedere che nessuna squadra sportiva si inginocchierà mai durante una partita in memoria di una dodicenne francese, come si fa universalmente in Occidente in onore del recidivo Floyd, rapinatore di colore, spacciatore e falsario.