L’Atlantismo sbagliato – in memoria di Darya [2]
La parola chiave è “multipolarità”, in tutti i sensi: geopolitica, culturale, valoriale, economica, ecc. Solo un nuovo “ordine mondiale multipolare” che al pensiero unico, all’uniformità globale e all’unipolarismo americanocentrico contrapponga l’idea di un’umanità costituita da diversi poli decisionali sovrani corrispondenti alle molte civiltà che la caratterizzano, ciascuno dotato di un peculiare sistema valoriale conforme alle proprie radici storiche e culturali, potrà garantire il rispetto delle identità, delle tradizioni e dell’autodeterminazione dei popoli, nella convinzione che molteplicità e diversità siano da intendersi come una ricchezza e un tesoro da preservare, non come un motivo di inevitabile conflitto da eliminare.
“Multipolare” non è l’equivalente di “multilaterale”, così come “Mondialismo” non è l’equivalente di “globalizzazione”. Il Mondialismo è un progetto politico-ideologico, globalizzazione è cosa che riguarda la finanza e il commercio, una rete che può essere operativa in un mondo unipolare (come l’attuale) così come in un mondo multipolare. L’Occidente della globalizzazione ne ha fatto un’arma e un cavallo di Troia per condizionare l’Oriente, l’Africa e il Sud-America. Il “multilaterale” è inteso dalla potenza USA come un sistema di interazione con quel che di fatto vengono intese come colonie dove l’unipolarità resta centrale. La multipolarità riconosce pari dignità alle potenze continentali che devono relazionarsi tra loro nel pieno rispetto delle diversità culturali e valoriali.
Quel che segue è un brano tratto da: “Teoria del mondo multipolare” di Aleksandr Dugin (pp. 298-299). http://www.orionlibri.net/negozio/teoria-del-mondo-multpolare/
Il libro, scritto nel 2013, tradotto in italiano per i tipi AGA nel 2019, come si può ben rilevare nelle righe che seguono, fa riferimento alla necessità della guerra in Ucraina… ben prima del golpe di Maidan del 2015, quando le “armate” di Soros, a partire dal 2005, erano comunque già entrate in azione.
L’Atlantismo è sbagliato
Geopoliticamente, l’Europa di oggi è un’entità atlantista. La geopolitica, come immaginato dall’inglese Sir H. Mackinder, postula l’esistenza di due tipi di civiltà: la civiltà del Mare (talassocrazia) e la civiltà della Terra (tellurocrazia). Esse sono edificate su sistemi valoriali opposti. Mentre la talassocrazia è puramente mercantile, modernista e materialista, la tellurocrazia è tradizionalista, spirituale ed eroica. Questo dualismo corrisponde alla coppia concettuale di Werner Sombart di Händlres e Helden. La moderna società europea è totalmente integrata nella civiltà del Mare, che si manifesta nell’egemonia strategica del Nord America e della NATO.
Questa situazione impedisce all’Europa di diventare un’entità geopolitica indipendente. Ad un livello più profondo, essa corrompe la vera natura geopolitica dell’Europa quale entità continentale (tellurocratica).
Questa situazione va pertanto rovesciata: è necessario ripristinare la strategia della tellurocrazia basata sulla reale sovranità europea. Al posto dell’Atlantismo, l’Europa necessita di diventare una potenza strategica continentale.
Europa e Russia
Nel riassumere questi punti, possiamo dedurre logicamente che posizione assumere in merito alle relazioni russo-europee.
La Russia è contemporaneamente:
- relativamente ostile verso il liberalismo (più tradizionalista e propensa al conservatorismo);
- impegnata nel cercare di liberarsi economicamente dalla dittatura della Banca Mondiale e dell’FMI;
- geopoliticamente continentale e anti-atlantista.
Queste sono le ragioni per cui la Russia è sotto attacco – in Ucraina, a Mosca, ovunque. L’omicidio del liberale Boris Nemtsov era una provocazione che serviva a demonizzare ulteriormente la Russia agli occhi dell’Occidente. I liberali, l’oligarchia finanziaria globale, e gli atlantisti (gli Stati Uniti e l’élite finanziaria) stanno tentando di generare ostilità tra Russa ed Europa così come cercano di salvare il loro traballante dominio attraverso la promozione di conflitti etnici.
La guerra in Ucraina è il primo passo in una serie di conflitti etnici sul suolo europeo. L’élite liberale globale sta pianificando conflitti etnici non solo in Ucraina e in Russia ma anche in Germania, Francia, Europa dell’Est, e altrove. L’impero liberale sta cercando di salvare la sua decadente egemonia dividendoci.
Dobbiamo resistere e costruire un’Europa migliore, un’Europa veramente europea. In una tale situazione, la Russia è un amico e gli Stati Uniti è il nemico. Dobbiamo lavorare per un’alleanza russo-europea, non perché gli europei amino la Russia o i russi amino gli europei, ma perché abbiamo bisogno di stare insieme al fine di salvare ciascuno di noi di fronte al pericolo che ci minaccia tutti.
Il libro è disponibile qui http://www.orionlibri.net/negozio/teoria-del-mondo-multpolare/