Soros organizza la lotta anti-Trump e riunisce i suoi in una tre giorni a porte chiuse
George Soros organizza la lotta anti-Trump. Il miliardario e altri paperoni liberal che hanno inondato con milioni la campagna elettorale di Hillary Clinton si riuniscono in una tre giorni a porte chiuse per valutare le strade con cui combattere Donald Trump. L'incontro è sponsorizzato dal club dei finanziatori Democracy Alliance, e include la partecipazione di alcuni politici di spicco, da Nancy Pelosi alla senatrice Elizabeth Warren.
L'agenda dell'incontro non lascia adito a dubbi: i miliardari liberal sono pronti a dichiarare guerra a Trump dal primo giorno, definendo il suo programma ''un attacco terrificante all'operato del presidente Obama e alla nostra visione di un paese più giusto''.
L'incontro è un occasione di riflessione per i democratici, soprattutto sul ruolo della Democracy Alliance, l'influente club che riunisce i finanziatori democratici e che da anni aiuta a definire la strategia della sinistra. L'azione della Democracy Alliance non ha funzionato per Hillary: l'idea di puntare sulle minoranze e sulle donne non ha aiutato i democratici, così come il cambiamento climatico e i soldi in politica non sono riusciti a far breccia sull'elettorato come l'alleanza prevedeva. E la Democracy Alliance è consapevole dei suoi errori.
''Non si perde un'elezione che si doveva vincere e con così tanto in gioco senza commettere errori pesanti nella strategia e nella tattica'' ammette il presidente dell'alleanza Gara LaMarche. La Democracy Alliance è stata fondata nel 2004 da Soros da altri finanziatori democratici che avevano versato importanti somme di denaro per aiutare la campagna di John Kerry contro George W. Bush. Ai membri è richiesto di contribuire con almeno 200.000 dollari l'anno a cause portate avanti da alcuni particolari gruppi democratici, ma anche una quota di 30.000 dollari l'anno per l'iscrizione