Regno Unito: polemiche sull'ipotesi di modifica della legge sullo spionaggio

Lunedì, 13 Febbraio, 2017 - 12:00

Il governo del Regno Unito ritiene necessaria una riforma della legislazione sullo spionaggio per adeguarla all'era digitale in cui i dipendenti pubblici possono accedere facilmente a grandi moli di dati sensibili.

Le raccomandazioni formulate dai consulenti legali puntano sull'aumento delle pene detentive massime, da due a 14 anni, per gli informatori e sull'ampliamento della definizione di spionaggio a chi passa e riceve le informazioni.

La bozza della Law Commission ha provocato allarme nei media e tra gli attivisti per i diritti civili, soprattutto perché la commissione ha detto di aver consultato testate e organizzazioni, che invece negano di essere state coinvolte nel processo. Il quotidiano "The Guardian" e ong come Liberty e Open Rights Group ammettono al massimo un incontro preliminare, ma nulla che somigliasse a una consultazione.

"L'intenzione è impedire che il pubblico venga a conoscenza delle violazioni della legge da parte di un'agenzia segreta", ha accusato Jim Killock, amministratore delegato di Open Rights Group, aggiungendo che il testo, un documento di oltre 300 pagine, sembra scritta contro il "Guardian" dopo lo scoop della pubblicazione dei file di Edward Snowden. Anche per l'ex direttore del giornale Alan Rusbridger le proposte di modifica all'Official Secrets Act del 1989 sono "allarmanti", così come per l'attuale direzione, che pubblica un editoriale molto critico parlando di una "minaccia alla democrazia".