Regno Unito: Banca d'Inghilterra, Brexit non è una minaccia alla nostra stabilità finanziaria
Il Financial Times ha riferito che la Banca d'Inghilterra non considera più l'uscita dall'Unione Europea il maggior rischio per la stabilità finanziaria del Regno Unito.
Lo ha detto il governatore, Mark Carney, in un'audizione alla Camera dei Comuni, avvertendo, tuttavia, che la Brexit potrebbe "amplificare" altre quattro minacce: il crescente credito al consumo, l'indebolimento del mercato immobiliare commerciale, il deficit delle partite correnti e la svalutazione della sterlina. Il cambiamento di posizione è stato attribuito al clima relativamente favorevole seguito al referendum; il leader della Boe, comunque, ha negato che le previsioni economiche siano in crisi, dopo le polemiche sulle stime precedenti il voto referendario, sottolineando che l'intervento dell'istituto ha contribuito a creare quel clima e a minimizzare i rischi.
Carney ha ribadito che è "altamente consigliabile" una fase di transizione, per dar modo al settore della finanza di adattarsi alle nuove regole, e ha poi aggiunto: "Se non ci sarà tale transizione, lavoreremo per mitigare il più possibile le conseguenze, benché queste sarebbero maggiori per l'Europa che per il Regno Unito". A suo parere, è nell'interesse di entrambe le parti concordare un accesso agevole al mercato europeo per le società finanziarie britanniche; un regime di semplice equivalenza non è auspicabile, ha precisato il banchiere.
Carney, infine, ha lasciato intendere che la banca centrale potrebbe correggere al rialzo le previsioni di crescita dopo la resilienza mostrata dal sistema nell'ultimo trimestre dell'anno scorso.