Irak: è scattata questa mattina l'offensiva per la riconquista di Mosul
L'Esercito nazionale iracheno ha iniziato l'offensiva per riconquistare Mosul, l'ultima grande città del paese ancora sotto il controllo dello Stato islamico.
Ad annunciare l'inizio dell'offensiva, questa mattina, è stato il premier iracheno Haider al Abadi, che ha promesso di riportare la bandiera nazionale sui tetti della città ed ha chiesto il sostegno della popolazione locale. Circa un milione di cittadini iracheni sarebbero bloccati a Mosul. All'operazione prendono parte decine di migliaia di uomini mobilitati da forze armate, polizia, forze speciali, milizie curde peshmerga e dalle milizie sciite e sunnite.
Mosul, prima città irachena conquistata dall'Isis, ne è divenuta la capitale di fatto nel paese, assumendo un rilievo simbolico: è dalla Grande moschea di Mosul che il leader dell'organizzazione terroristica, Abu Bakr al Baghdadi, ha annunciato due anni fa la fondazione del sedicente califfato. Da allora, però, lo Stato islamico ha progressivamente perduto terreno, cedendo le città di Tikrit, Ramadi e Falluja.
Secondo il premier iracheno, la liberazione di Mosul è soltanto questione di tempo. Nelle prime ore di oggi, l'offensiva terrestre è stata preceduta da raid aerei e bombardamenti d'artiglieria delle forze statunitensi. Sul fronte orientale, il comando dell'offensiva verrà inizialmente assegnato alle forze curde, che hanno acconsentito a non spingersi oltre il territorio conteso con il governo di Baghdad.
Le milizie sciite hanno acconsentito a non entrare nella città, per non infiammare tensioni settarie che rischierebbero di complicare l'operazione.