Argentina: male l'economia. Macri fa fuori il Ministro delle Finanze e spacchetta il ministero
L'economia non dà i risultati annunciati, ma gli obiettivi rimangono ambiziosi e il presidente argentino Mauricio Macri ha deciso che per ottenerli occorre un cambio di ministro e anche il ministero.
Il ministro delle Finanze Alfonso Prat-Gay dovrà lasciare l'incarico, "non per divergenze sulla politica economica", ma sul "modo di organizzare il lavoro del governo". Il suo ministero sarà, infatti, spacchettato in due, "Haciendas" e "Finanzas": un pezzo andrà a Nicola Dujovne, uomo di stretta fiducia del presidente, l'altro a Luis Caputo, promosso dalle stesse fila ministeriali. Macri, imprenditore e leader della destra liberale, non ha sin qui strappato risultati eccellenti per un'economia che, stando alle stime del Fondo monetario internazionale, chiuderebbe l'anno con difficoltà nella crescita e una inflazione attorno al 40 per cento.
Il quotidiano "Clarin", ha evidenziato come l'esautorazione di Prat-Gay completi un percorso avviato da Macri nella gestione del capitolo economico. Non volendo "un Cavallo o un Lavagna", nomi pesanti della storia ministeriale argentina, il presidente ha da subito spacchettato l'Economia in cinque dicasteri. "Adesso, con la divisione annunciata di quel che restava del ministero dell'Economia", scrive "Clarin", "la atomizzazione aumenta ancor di più. Questa frammentazione secondo alcuni analisti va contro la possibilità di prendere decisioni. Ma ora, soprattutto, sarà sempre più difficile per il presidente affibbiare ad altri i costi politici di errori, ritardi o problemi".