Una volta ancora Hezbollah ha sconfitto l'egemonia imperialista

15.05.2018
Hezbollah, due decenni e mezzo dopo la sua fondazione, è emerso come componente chiave della politica, della guerra, della società e dell'ideologia della comunità libanese. Le recenti elezioni parlamentari hanno effettivamente affermato questo problema tra l’aggressiva tempesta globale contro questa Resistenza e il suo approccio.
 
Varie luride cospirazioni sono state impostate in uno sciocco tentativo di sconfiggere i candidati di Hezbollah e di manipolare le sue masse. Tuttavia, i pregiudizi sionisti ed imperialisti sono diventati futili e infruttuosi grazie alla fedeltà e lealtà della totalità dei seguaci della Resistenza.
 
In un discorso televisivo, Sayyed Hassan Nasrallah ha annunciato che il risultato delle elezioni è "una grande vittoria politica, parlamentare e morale per la scelta della Resistenza". Ha inoltre sottolineato: "La composizione della nuova camera legislativa rappresenta una garanzia ed una grande forza per proteggere questa scelta strategica e proteggere l'equazione d'oro - l'esercito, la gente e la Resistenza".
Storicamente, Hezbollah ha dimostrato inequivocabilmente che il suo approccio è di opporsi a ogni sorta di oppressione, occupazione ed imperialismo. Anni nell’opporsi alle forze di guerra sioniste, la Resistenza ha devastato l'ipocrisia delle potenze occidentali, che mira a conquistare solo interessi e saccheggiare le risorse naturali.
 
Come conseguenza dell'occupazione sionista del Libano nel 1982, il defunto leader Imam Khomeini fondò Hezbollah. Attualmente, Hezbollah è un'organizzazione politica, militare e sociale molto influente che esercita una notevole influenza in Libano. Di conseguenza, Hezbollah è stato classificato come "gruppo terrorista" dagli Stati Uniti e dai governi europei ipocriti, poiché si è rifiutato di essere soggiogato dall'egemonia imperialista, a cui gli idioti "sovrani" arabi hanno reso omaggio.
 
Questa posizione aggressiva è presa semplicemente perché la Resistenza ha si è opposta fermamente alle politiche ed alle cospirazioni sioniste ostili e imperialiste nella regione. Quegli arroganti "sovrani" arabi che soggiogano il loro popolo e violano i loro minimi diritti fondamentali, mettono coerentemente Hezbollah nel mirino e sono pronti a pagare qualsiasi prezzo per indebolire la Resistenza.
 
All'inizio di maggio 2018, in particolare il 6, sono state programmate le elezioni parlamentari in Libano, dopo averle posticipate più volte dal 2009 a causa di dispute politiche interne, preoccupazioni per la sicurezza e la guerra contro la Siria. Inoltre, dopo aver emendato una nuova legge elettorale, che modifica in modo significativo il calcolo politico per il favore della Resistenza.
 
La nuova legge ha sostituito il precedente sistema di pluralità con un sistema di rappresentanza proporzionale. Il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha continuamente esortato i suoi seguaci a prestare fedeltà alla Resistenza dicendo: "I tuoi voti a favore dei candidati della Resistenza preserverebbero il sangue dei martiri che sono caduti nel percorso della Resistenza, specialmente nell'attuale diretta interferenza USA nella regione".
 
Ovviamente, le elezioni parlamentari non erano solo una rivalità politica, ma anche un referendum forte per rinnovare e giurare fedeltà alla Resistenza di Hezbollah ed alla sua strategia di difesa contro l'aggressione saudita sionista americana. Migliaia di seguaci di Hezbollah si sono affrettati ad eleggere i loro candidati e mostrare ai loro nemici che sono pronti a sacrificare ogni cosa possibile per fortificare la loro linea e la loro metodologia. Sorprendentemente, poco meno del 50 percento di circa 3,8 milioni di elettori libanesi hanno votato a scrutinio: una diminuzione rispetto al 54 percento delle ultime elezioni.
 
I risultati elettorali non erano a favore del Movimento Futuro del Primo Ministro Saad Hariri (FM); sostenuto e finanziato dai sauditi, che hanno perso vari seggi nelle tre roccaforti di Beirut, Tripoli e Sidone. La sua parte parlamentare è diminuita da 33 a 21 seggi; in particolare a Beirut, dove per la prima volta i candidati pro-Hezbollah hanno ottenuto ulteriori seggi.
 
La capitale è stata a lungo dominata dal dominio monetario e politico dei sauditi, di conseguenza la sconfitta fu angosciante e tormentosa. Una città, che era stata sognata per essere un amico politico e sostenitore delle risoluzioni idiotiche degli arabi e dei legami di normalizzazione con il nemico sionista, come Riyadh e Manama.
 
Inoltre, non solo i sauditi sono risultati frustrati, ma anche i politici sionisti sono stati fortemente traumatizzati a causa dell'ascesa di Hezbollah. Naftali Bennett, ministro sionista dell'educazione e promotore della linea dura, è stato veloce nel valutare, commentando su Twitter, "Hezbollah = Libano". Questo indica quanto il sionista e l'altrettanto importante Occidente fossero irritati per questa immensa vittoria politica, che ha riservato ben 29 seggi. Inequivocabilmente, tutti i libanesi sono ora presenti in parlamento in quanto la rappresentazione è proporzionalmente accurata, rispetto alla distribuzione effettiva dei partigiani politici. Il trionfo di Hezbollah rafforzerebbe politicamente la Resistenza; consentendole di porre veti nella legislazione. Sayyed Nasrallah ha dichiarato: "Questa elezione rappresenta una grande vittoria morale e politica per la Resistenza che protegge il paese. La Resistenza continuerà perché ha la fiducia e il sostegno della sua gente".
 
Tuttavia, il futuro non sembra così roseo come sembra da questa vittoria preliminare. L'arroganza occidentale come la politica ostile saudita non permetterebbero al Libano di godere della sua stabilità politica a meno che tutti i libanesi non si uniscano e affrontino ogni genere di interferenze e manipolazioni. L'era futura richiede una riconciliazione nazionale e un duro lavoro per ristabilire un governo forte che serva tutti i libanesi e per affrontare le varie problematiche di crisi sociale ed economica.
 
 
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Articolo originale di Sondoss al Asaad:
Traduzione di Costantino Ceoldo – Pravda freelance