Un momento Sputnik V (parte seconda)
“Fanno i loro piani e tessono le loro strategie. Ma anche Dio lo fa. Dio è il Signore delle strategie.”
Una notizia di pochi giorni fa, ma importante: la Russia riapre tutto. Gradualmente, ma riapre: via la didattica a distanza, via il telelavoro, via le restrizioni su bar, ristoranti, teatri, via anche le odiose mascherine che qui da noi, in questa povera Italia, sono oramai il feticcio salvavita da cui molti non vogliono più staccarsi. Gli illusi della salvezza telata non sanno vivere senza la loro estrema inutile protezione dal grande mondo degli infetti, che esiste là fuori e potrebbe ghermirli con la malattia.
Invece dovrebbero distaccarsene e capire che le cose stanno diversamente, ma la paura li domina tenendoli prigionieri [1].
I bimbiminkia nostrani del politicamente corretto, le guerrigliere delle politiche identitarie, gli amanti del monopattino elettrico, i difensori dei banchi a rotelle per non chiudere le scuole (poi comunque chiuse), tutti loro sono rimasti zitti di fronte alla potente realtà che in Russia l’epidemia è sotto controllo, che ci sono farmaci efficaci e che c’è il vaccino Sputnik V senza effetti collaterali e venduto in tutto il mondo.
A guardar bene, nella nostra Europa delle Banche, c’era già stata la Svezia a non tenere la rotta comune, ostinandosi a non imporre chiusure forzate, mascherine e assurde regole sulla distanza sociale. I giornali occidentali e in particolare quelli italiani, hanno attaccato duramente il governo svedese affermando che mentiva sulle statistiche e che gli infetti e i morti sarebbero così tanto aumentati da costringerlo a misure più severe. Non è accaduto nulla di tutto questo e la Svezia è ancora lì: non è scomparsa come Stato, esiste ancora come Nazione. Fastidioso vero, bimbiminkia?
L’Ungheria di Viktor Orban ha visto il suo presidente, legalmente eletto dal popolo, chiedere ed ottenere poteri speciali, poi restituirli al Parlamento dopo pochi mesi, una volta superata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria. L’Ungheria di Orban sta ora acquistando il vaccino russo, infischiandosene fin dall’inizio dei diktat di Berlino.
Il primo ministro italiano Giuseppe Conte, che nessun cittadino ha mai eletto alla sua carica ma che invece è il risultato di accordi tra alcuni partiti del nostro Parlamento dopo le elezioni politiche del 2018 (accordi previsti dalla nostra Costituzione), governa anche lui con poteri speciali, da quasi un anno. Il suo governo è caduto qualche settimana fa a causa di una crisi politica innescata da un piccolo partito della sua stessa ex maggioranza governativa, ma permangono tutte le decisioni prese in materia sanitaria. Però permangono anche i procedimenti aperti da famosi avvocati italiani che hanno chiesto alla magistratura italiana di verificare le responsabilità di alcuni dei più dolorosi accadimenti di questi mesi di delirio COVIDiota [2].
E il Brasile di Jair Bolsonaro, che la stampa di sinistra italiana ha tanto accusato di essere un fascista? Il presidente che ama andare a cavallo e non indossare mascherine… [3]. Bolsonaro ha avuto due sfrontatezze: guarire dal COVID con l’idrossiclorochina e dire “…smettiamola di fare le femminucce” [4]. Abbastanza da mandare in crisi ogni bimbominkia bisognoso di un safe place per sopravvivere allo stress del mondo degli adulti.
Che dire dell’Africa? Ci sono ancora le nazioni africane? Si: ci sono ancora. Soprattutto quelle dove la clorochina è un farmaco comune per curare la malaria. Come è noto, o dovrebbe essere noto, clorochina o idrossiclorochina, se prese per tempo, contrastano in maniera efficace l’infiammazione che rende inutile intubare i pazienti COVID e permettono quindi di salvare molte vite.
La Russia ha dato il meglio di sé durante l’epidemia e i risultati si sono visti: il numero di morti è stato inferiore a quello delle Nazioni occidentali in preda all’isteria e, pur con le difficoltà economiche che il Paese ha dovuto affrontare, la società russa è rimasta in piedi, organizzandosi per andare avanti.
Questo atteggiamento così straordinario affonda le sue radici nel super ethnos russo e nel fatto che i russi hanno la non trascurabile fortuna di avere un capo virile e con i nervi d’acciaio. Come il Brasile di Jair Bolsonaro, come l’America di Donald Trump.
Questa incredibile capacità di resistenza della Russia dovrebbe dissuadere le potenze straniere dal coltivare futili sogni di invasione e dovrebbe invece spingerle ad imitare senza remore un atteggiamento che in più di una occasione ha salvato il popolo russo.
Succede invece il contrario: una società nutritiva [5] produce un popolo debole con capi deboli che non sanno gestire i problemi. Le società occidentali (purtroppo anche quella italiana) rientrano in questa categoria e coltivano da adulti i sogni impossibili dei bambini piccoli.
Nell’Europa delle Banche, la gente ha preferito accettare di chiudersi in casa come topi in una fogna, dominati dalla paura, drogati di Netflix e Pornhub, storditi da esperti da quattro soldi a libro paga di Big Pharma:
“E così, ci siamo ritrovati affranti e abbandonati, a dispensare carezze a un animale domestico, con un grado di tristezza nel sangue da spingerci dritti nelle stanze della rianimazione – se non fosse che queste sono già piene. Gli effetti dei COVID – i reali effetti – si sentiranno probabilmente per decenni, ma affondano le loro radici ben prima della pandemia, in un mondo che ci avevano raccontato come sintetizzabile in un monolocale, con tutti gli affetti ben ordinati in un elenco social consultabile sul proprio Mac, o addirittura dall’iPhone. Non era vero.” [6]
Dopo aver rifiutato farmaci ben noti che avrebbero potuto salvato molte delle vite che sono andate perse [7], dopo aver ascoltato i consigli di “scienziati” apprendisti stregoni, ideologizzati e ridottisi a passacarte dei loro finanziatori [8], alla fine gli occidentali si sono dimenticati anche di Tucidide e del suo insegnamento oramai vecchio di millenni.
Ma la decisione russa di rimuovere le restrizioni sanitarie ha il significato profondo di voltare pagina, di non cedere all’assurdità. Di guardare al futuro.
Se invece guardiamo alla nostra povera Italia, alla debolezza cronica che l’assale, alla paura senza vergogna che le affoga il cuore, alla distruzione dell’economia con un -10% del PIL; se guardiamo a tutto questo ci vengono alla mente le parole severe di Augusto Sinagra, insigne giurista, che in un suo recente post su Facebook conclude [9]:
“Pagheranno tutto: per quel che hanno fatto e per quel che non hanno fatto. Lo giuriamo ai Morti e lo promettiamo ai vivi.”
Speriamo che il professor Sinagra sia nel giusto. Speriamo sia fatta Giustizia.
[1] Consiglio ai lettori di approfondire l’argomento con la lettura di questo articolo su ComeDonChisciotte:
[2] Per esempio: https://www.geopolitica.ru/it/article/un-governo-denunciato
[3] https://static.reuters.com/resources/r/?m=02&d=20200531&t=2&i=1520560443&r=LYNXMPEG4U0OT&w=800
[5] https://www.geopolitica.ru/it/article/oltre-il-maschio-debole
[7] Azitromicina, Idrossiclorochina, Ivermectina, ma anche Zinco e Vitamina D.
[9] https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2771196039863128&id=100009182787667