Un momento Sputnik

17.08.2020
L’annuncio delle autorità sanitarie russe sulla realizzazione di un vaccino contro il COVID-19 ha lasciato di stucco le controparti occidentali: peggio ancora, il vaccino funziona e non produce effetti collaterali nocivi. Se c’era un ulteriore modo per rovinare la giornata a tutti i possibili interessati qui in Occidente, è stata la dichiarazione di Vladimir Putin che una delle sue figlie ha partecipato alla sperimentazione sopravvivendo senza problemi. Se il gran capo ci mette una delle sue figlie invece che mandare avanti quella dell’ultima delle serve, allora vuol dire che siamo sulla strada giusta, no?
 
A settembre ci dovrebbero essere ulteriori succose novità [1] e ci sono già nazioni straniere interessate al vaccino, dal simpatico nome di Sputnik V [2]. 
 
Non voglio essere io a rigirare il coltello nella piaga (ci penserà la Storia nei prossimi mesi), ma chi è interessato vada a cercarsi in rete le caratteristiche richieste alle cavie umane che vorrebbero sottoporsi alla sperimentazione dei vaccini occidentali. Ai lettori italiani, ma anche a quelli stranieri con un po’ di Google Translator, suggerisco questo articolo del giornalista italiano Maurizio Blondet:
 
Tra le varie colpe di Blondet c’è quella di usare il cervello, oltre a quella di sforzarsi di essere un buon cristiano. Due colpe imperdonabili nella nostra epoca di bimbiminkia.
 
Il problema è proprio questo: mancano adulti nella stanza. Non sono parole mie ma di Christine Lagarde come le udì Yanis Varoufakis quando stavano discutendo dei problemi economici della Grecia [3]. La signora Lagarde si riferiva all’atteggiamento tedesco che purtroppo risultò vincente, con gli spaventosi effetti che la Grecia ha sperimentato sulla sua pelle viva e che continua a sperimentare ancora adesso.
 
Qui siamo allo stesso livello: per le cancellerie occidentali la Russia non fa parte delle equazioni mondiali e quando dimostra il contrario, molti (per non dire tutti) sbattono il loro per nulla carino musetto di bimbiminkia contro il coriaceo muro della Realtà della Vita Adulta.
 
È già successo qualche anno fa, quando la Russia ha spostato i suoi aerei da guerra in Siria e si è messa d’impegno ad ammazzare i miliziani islamici che volevano distruggere quel meraviglioso Paese. Tutti sono rimasti sopresi. In Occidente, chiaramente. Poi hanno pensato che non sarebbe durata, che fosse tutto un bluff. Invece no, i russi sono ancora lì. Peggio: hanno pure messo la loro flotta tra quella americana e le coste della Siria. Ci ricordiamo tutti quella sera in cui Biden in televisione per poco non se l’è fatta nei pantaloni perché sapeva che la flotta russa avrebbe aperto il fuoco contro le navi americane se avessero lanciato i loro missili contro la Siria? Ce lo ricordiamo tutti. Beh… non proprio tutti, mi pare evidente.
 
Con il COVID-19 è andata allo stesso modo: senza dire nulla, senza fare proclami, soprattutto senza chiedere il permesso a chicchessia, la Russia si è rimboccata le maniche e si è messa all’opera. Il risultato è lo Sputnik V che, lasciatemelo dire, deve funzionare dannatamente bene se gli hanno dato quel nome che sa tanto da presa per i fondelli.
 
Il centro nazionale di ricerca Gamaleya è stato fondato nel 1891 ed è proprietà dello Stato. Questo significa che non deve rispondere ad un consiglio di amministrazione con banche rapaci ed avvoltoi in giacca e cravatta. Significa che risponde al governo russo. Chiaramente, deve produrre risultati che giustifichino gli investimenti di denaro pubblico. Mi sembra che il risultato di cui stiamo parlando giustifichi abbastanza. Probabilmente tra qualche mese giustificherà ancor di più ma anche così non mi pare male. Mi pare che la strada sia proprio quella giusta, con buona pace dei bimbiminkia occidentali.
 
Un’altra cosa in cui la Russia è diversa dall’Occidente è che non vi hanno attecchito le cosiddette “politiche di genere ed identitarie”. Questo implica che certe posizioni importanti, critiche, sono ancora assegnate generalmente a persone scelte in base alla competenza, all’intelligenza, alla capacità di lavorare in gruppo e non solo perché sono di sesso femminile o diversamente bianche. 
 
Anche in Russia esiste la corruzione ed esistono i raccomandati. Ma prima di puntare il dito (parlo soprattutto a voi, bimbiminkia italiani) ricordatevi che cos’è la corruzione in occidente (e in Italia), di quante volte abbiamo letto e sentito di denaro pubblico sprecato in lavori mai terminati o dai risultati ridicoli rispetto a quelli promessi all’inizio, di quante volte un concorso pubblico aveva il risultato scontato solo per la prostituta di turno, per il ruffiano di turno (l’Italia potrebbe scrivere un’intera enciclopedia su questo argomento).
 
Il COVID-19 è stata una sciagura anche per la Russia ma una sciagura affrontata con una dignità superiore a quella dimostrata da altri Paesi del mondo e soprattutto con una preparazione che nessuno aveva previsto in Occidente. La quarantena imposta ai russi è stata generalmente più mite di quelle nei Paesi occidentali ed è iniziata prima, gradualmente, facendo guadagnare quel tempo prezioso che altri hanno invece sprecato in apericena antifascisti. L’economia ne ha sofferto, è ovvio, ma le capacità di recupero del popolo russo sono davvero straordinarie: se non vi fidate, chiedete un’opinione alle truppe tedesche del Terzo Reich…
 
Sono i risultati che contano e Sputnik V è il risultato che conta. Ora. Adesso. E forse significa anche questo: potreste usare contro di noi anche un’arma biologia a bassa intensità ma ci trovereste comunque pronti a rispondervi.
 
Questo è un aspetto interessante. Mi serve per introdurre un’ultima breve considerazione: se siamo tutti ancora in pericolo mortale per colpa di una terribile pandemia, come mai l’occidentale sta preparando una rivoluzione colorata in Bielorussia? 
 
Stupidi bimbiminkia occidentali! Vi state voi preparando ad un’altra sorpresa russa…