Donetsk e Lugansk: proclamato l’esodo delle due repubbliche verso la Federazione Russa
di Lucano Lago
Dal 18 febbraio, le autorità della Repubblica Popolare di Donetsk (DNR) organizzano una massiccia partenza centralizzata della popolazione verso la Federazione Russa in relazione al pericolo che l’Ucraina scateni le ostilità. Lo ha annunciato venerdì il capo della DNR Denis Pushilin.
“Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky darà presto ordine ai militari di passare all’offensiva, per attuare un piano per invadere il territorio delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk”, ha affermato il capo della DNR in un appello di emergenza ai residenti della Repubblica, pubblicato sul suo sito web.
Secondo Pushilin, negli ultimi mesi, la Repubblica giornalmente: “Registra in Ucraina, lungo l’intera linea, l’aumento del numero di militari e di armi letali, inclusi i sistemi di lancio multiplo Smerch e Uragan, i razzi NLAW, nonché Javelins e Stinger”. “Oggi le loro armi sono puntate sui civili, su di noi e sui nostri bambini. Le forze armate nemiche sono in formazione di combattimento e sono pronte a impadronirsi del Donbass con la forza”.
Il capo della DNR ha sottolineato che le forze della Repubblica, avendo esperienza di azioni militari, sono costantemente pronte al combattimento e sono in grado di proteggere la popolazione civile e le infrastrutture.
Nonostante ciò, ha continuato Pushilin, i bombardamenti, da parte ucraina, dei centri abitati della DNR potrebbero mettere in pericolo la vita e la salute dei cittadini della Repubblica. “Pertanto, da oggi, 18 febbraio, è organizzata la partenza di massa centralizzata della popolazione verso la Federazione Russa. In prima fila per l’evacuazione, le donne, i bambini e gli anziani”, – ha dichiarato il capo della DNR – “I dirigenti delle imprese e delle istituzioni devono organizzare la partenza delle famiglie dei loro dipendenti – Il quartier generale della difesa territoriale – fornire il trasporto per l’evacuazione dei civili”.
Pushilin ha affermato che, in accordo con la dirigenza della Federazione Russa, nella regione di Rostov sono già pronti i siti per accogliere e dislocare i cittadini della Repubblica: “Agli sfollati sarà fornito tutto il necessario. Sono state create tutte le condizioni per un rapido transito ai posti di blocco”.
Aggravamento nel Donbass
Giovedì mattina la situazione sulla linea di demarcazione nell’Ucraina orientale è peggiorata. Le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, hanno segnalato i bombardamenti più attivi degli ultimi mesi da parte delle Forze Armate Ucraine. Seppur non siano ancora pervenute informazioni sui morti, tuttavia i bombardamenti hanno danneggiato numerose infrastrutture civili. L’aggravamento ha coinciso con il viaggio di Zelensky nella zona operativa delle Forze Armate Ucraine nel Donbass.
Il segretario stampa del presidente della Federazione Russa Dmitrij Peskov ha affermato che il Cremlino sta monitorando la situazione nel Donbass e, a causa delle provocazioni della parte ucraina, la considera: “molto, molto pericolosa”.
Dal 27 luglio 2020 nel Donbass sono in vigore misure aggiuntive di controllo del cessate il fuoco concordate dai membri del Gruppo di contatto per risolvere la situazione nell’Ucraina orientale. Tali misure aggiuntive includono il divieto di operazioni offensive, di ricognizione e sabotaggio, l’uso di aerei, il divieto di sparare e posizionare armi pesanti nelle aree popolate.
Foto: Idee&Azione