Appello ad un Presidente
L’intervento russo in Ucraina è stato il risultato di una trappola architettata dall’Occidente per forzare il Cremlino a scelte che nei piani occidentali avrebbero dovuto portare alla sconfitta della Russia e nella sua definitiva sottomissione. Ma la realtà spesso è diversa dalle nostre aspettative e la Russia ha invece dimostrato una resistenza non comune ed eroica.
All’inizio dell’Operazione Militare Speciale, i grandi dell’Occidente (sic) e i loro ruffiani si sono sfregati le mani pregustando una vittoria già allora improbabile e che adesso appare sempre più inverosimile. Altri invece si sono alzati in piedi e continuano a farlo per denunciare a gran voce i pericoli della crisi sotto i nostri occhi e la minaccia esistenziale che ha spinto la Russia ad agire.
Anche l’Italia ha seguito l’isteria della NATO ed eletto eroe universale il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj, l’ex comico che suonava il pianoforte con il proprio pene e che sembra avere una spiccata preferenza per la cocaina. Il nostro Paese infatti continua a rifornire di armi e denaro un governo straniero e corrotto, quello ucraino, che sta agendo contro gli interessi del suo stesso popolo e manda letteralmente al macello i suoi soldati in operazioni assurde e mal pianificate come l’attacco in territorio russo a Kursk.
Delle due l’una: o anche Roma, come Kiev e il resto dell’Occidente, si ostina a credere in una realtà parallela e autoreferenziale che non corrisponde al mondo reale o il nostro Paese si muove forzatamente su binari decisi da fuori l’Italia, incapace di riscattarsi dalla sottomissione psichica e spirituale a Washington.
Durante il Covid, necessario per arrivare all’attuale situazione internazionale, la maggior parte degli italiani si è comportata come un gregge di pecore ammansite, pronte ad obbedire agli ordini più assurdi perché stordite dalla paura. All’indomani dell’inizio dell’Operazione Militare Speciale è rimasto lo stesso comportamento da gregge, a parte poche eccezioni: italiani diversi, si potrebbe dire.
E tra questi pochi, l’italiana diversa Ornella Mariani, che già all’inizio della SMO si era rivolta in un suo video al presidente Putin ricordandogli come governo e popolo siano due cose diverse, torna a rivolgersi al presidente russo per ricordargli la necessità di distinguere tra governi e popoli avvelenati dalla propaganda:
“…La prego davvero, tenga nel suo cuore l’Italia… Rispettosamente insisto: abbiamo paura di un conflitto che non è nostro e avremmo desiderato che un establishment moralmente qualificato lo amministrasse fiancheggiando la Storia, l’etica e il terreno della solidarietà…”
sono alcune delle parole che la signora Mariani rivolge oggi a Vladimir Putin, perfino con tratti di candore e rettitudine che sono spesso inusuali quando si affrontano i rapporti tra Nazioni.
Ho parlato con Ornella Mariani e offro ai lettori una breve intervista con lei.
1) Signora Mariani, grazie per il suo tempo e la sua disponibilità... Le vorrei chiedere Che cosa l'ha spinta ad esporsi pubblicamente con tutte le sue iniziative, i suoi video, le sue conferenze, che hanno attirato perfino l'attenzione della magistratura italiana?
R) Sono stata motivata dagli orrori che abbiamo subito da parte di una classe politica corrotta e screditata. Ho dunque ritenuto di espormi contro un terribile esperimento di ingegneria sociale a tutela soprattutto del futuro dei nostri figli vessati e provati dalle aberranti iniziative in materia di salute pubblica, contro le quali nessun Magistrato ha avviato inchieste dovute.
2) Potrebbe riassumere per i nostri lettori l'attuale posizione italiana riguardo alla Russia? È diversa rispetto al passato?
R) Il governo fornisce denaro ed armi micidiali all’Ucraina e contro la Russia, che era un Paese amico. Il conflitto con l'Ucraina, che comunque non riguarda l'Eurozona, non ci interessava e, peraltro, era datato da anni... Avervi preso parte è stato ed è strumentalmente funzionale al servilismo ed agli interessi della Nato e dell'anglosfera. Avevamo legami solidi e debiti storici con la Russia. Mi rassicura la convinzione che il sentire popolare nei confronti di quella realtà non coincida col sentire politico ed istituzionale.
3) Non crede che l'attesa delle prossime elezioni americane di novembre condizioni pesantemente il nostro governo e determini il suo comportamento presente?
R) Sono persuasa che le elezioni statunitensi avranno un enorme impatto sulla situazione in essere, tuttavia restano fondate apprensioni sul loro risultato. Ritengo che Putin conduca una guerra di logoramento in attesa degli eventi, ma non escludo una pericolosa quanto irreversibile escalation. Ritengo altresì che le azioni dissennate del governo italiano, incapace di sganciarsi dalle prescrizioni UE e da quello che Eisenhower definì “un affare sporco” concluso a Cassibile [1], produrranno una epocale deriva al nostro Paese.
4) Ha timore per il futuro del nostro Paese e di noi italiani?
R) Certo che ho timori per il futuro del nostro Paese e della nostra Gente: un conflitto che coinvolgesse l'Europa impegnerebbe il territorio italiano sul quale insistono circa 120 basi americane.
5) Secondo lei, quali dovrebbero essere le scelte coraggiose da compiere?
R) La scelta coraggiosa è “denunciare” e desegretare l'accordo Stato/Mafia convenuto a Cassibile ed i trattati successivi, abbandonando le politiche della Nato e degli Stati Uniti che fanno guerre per delega e che pretendono di esportare democrazia, di fatto però prevaricando e soffocando le volontà dei Popoli.
[1] L’armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943 segna la resa incondizionata dell’Italia alle forze alleate. Il generale Eisenhower definì l’accordo “l’affare più sporco che avesse mai concluso” a causa delle clausole segrete che sancivano la sottomissione italiana dei decenni a venire.