“State attenti: la Turchia sta inviando i terroristi in Europa”

04.04.2016

Il re di Giordania Abdulá II, nel corso di un giro fatto a Gennaio negli Stati Uniti, ha dichiarato ai politici nordamericani che “la Turchia sta inviando i terroristi in Europa”. Queste dichiarazioni sono state fatte poco prima degli attentati terroristici avvenuti nella capitale belga, Bruxelles, e quasi due mesi dopo di quanto accaduto a Parigi.

Secondo il sito britannico Middle East Eye, queste dichiarazioni hanno avuto luogo nel corso di un incontro a Washington con i congressisti statunitensi. Nello stesso tempo, il re di Giordania ha accusato la Turchia di provocare la crisi dei rifugiati siriani per espellerli dai campi per rifugiati dove risiedevano nel paese con il proposito di sospingerli verso l’Europa.

“Il fatto che i terroristi viaggino verso l’Europa è parte della politica turca”, ha detto il re. Inoltre ha aggiunto che Ankara utilizza la marcia dei rifugiati verso l’Europa per ottenere i suoi propri interessi”. Il ministro degli Esteri giordano, Nasser Judeh, presente all’incontro, ha dichiarato che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aveva provocato la crisi dei rifugiati in Europa come vendetta nel non aver ottenuto l’appoggio occidentale per la creazione di una “zona cuscinetto” in Siria.

Uno dei congressisiti ha domandato al Re Abdulla II se rispondesse a verità che la Turchia stava inviando i terroristi dell’ISIS verso l’Europa. Il monarca ha risposto: “Assolutamente si”.
Il Re Giordano ha anche accusato Erdogan di fomentare il terrorismo e l’estremismo. “Erdogan crede in una soluzione islamista radicale per la regione”, ha aggiunto Abdullà II. “La Turchia sta cercando di creare un regime religioso radicale in Siria. Noi stiamo cercando  di potenziare gli elemnti moderati nel sud della Siria”.
Abdullà II è andato anche oltre dicendo che ” la Turchia è parte delle sfide strategiche a cui la comunità internazionale deve fare fronte oggi giorno”.

“Noi cerchiamo di lavorare per trovare la soluzione ai problemi tattici nella lotta contro l’ISIS, tuttavia non dobbiamo dimenticare il fatto che i turchi non sono concordi con noi su queste tematiche. La Turchia non solo fornisce appoggio ai gruppi islamisti radicali in Siria, ma permette anche ai combattenti stranieri di passare dal suo territorio. Allo stesso modo aiuta le milizie estremiste in Somalia ed in Libia“, ha dichiarato il Re Giordano.
Da parte sua il governo turco si è rifiutato di commentare le dichiarazioni del re Abdullà II di Giordania in Europa, tuttavia un ufficiale di alto rango in Ankara ha riferito al sito britannico che “il re di Giordania si è trasformato in un portavoce di Bashar Al-Assad”.

Nota: Le dichiarazioni del Re di Giordania sono estremamente gravi e confermano tutte le accuse nei confronti del Governo di Ankara. Il fatto importante è che queste accuse non provengono da una fonte siriana, iraniana o russa ma dallo stesso Re di Giordania che risulta essere da sempre un alleato storico dell’Occidente.

Le sue dichiarazioni vogliono essere, da un lato, un avviso a tutti gli alleati occidentali della pericolosità delle mire espansionistiche turche e, dall’altro, esprimono la preoccupazione che il radicalismo islamico fomentato dalla Turchia (e dai sauditi) possa rivolgersi contro il suo paese e minare la stabilità del suo regno che è sempre stato oltremodo fragile. La Giordania fa parte della coalizione anti ISIS diretta dagli USA.
Queste dichiarazioni mettono in luce lo stato di totale demenza e servilismo dei governi europei, dell’Unione Europea ed in particolare della cancelliera Merkel la quale ha allacciato un vero e prorpio flirt con il turco Erdogan, cedendo ad ogni suo ricatto, dai miliardi che sono stati concessi alla possibilità dell’ingresso nella UE e della abolizione dei visti per i cittadini turchi.
Tutto quanto anche da noi scritto in precedenza su tali questioni si dimostra confermato e comprovato e chiarisce per l’ennesima volta in quali mani di dementi ed irresponsabili siano lasciati i cittadini europei, in balia di invasione e terrorismo islamico.