Sergio Romano: «Putin ha ragione, la Nato non ha più senso»
Botti d’inizio anno. A dare fuoco alle polveri per primo è stato il presidente russo Vladimir Putin, che poche ore dopo la mezzanotte del primo gennaio ha dichiarato, aggiornando la lista delle principali minacce alla Russia, che «la Nato è il nemico». Poche giorni prima era stato il turno del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble, che in un’intervista alla Bild am Sontag aveva detto che «Il nostro scopo finale dovrebbe essere un esercito dell’Unione Europea», poiché «le risorse che spendiamo per i nostri ventotto eserciti nazionali potrebbero essere usate molto meglio, se le spendessimo assieme».
Così, nel giro di meno di una settimana, la Nato, l'alleanza militare occidentale nata in funzione antisovietica nel 1949, è stata messa nel mirino. Direttamente, da uno dei suoi più strenui oppositori. Indirettamente, ma nemmeno troppo, da un ministro di uno dei più importanti stati membri. La domanda, in fondo, è una sola, ma si può declinare in modi diversi: a che cosa serve oggi la Nato? Che senso ha? Contro chi combatte?
«Putin ha ragione, sulla Nato. E anche Schäuble». A dirlo non è uno qualunque, ma Sergio Romano, oggi apprezzato editorialista e scrittore, ma, negli anni ottanta, rappresentante italiano alla Nato e ambasciatore italiano in Unione Sovietica.
In che senso hanno ragione?
Occorre fare un passio indietro. Una volta caduto il muro di Berlino, gli americani, per un certo periodo, non seppero che cosa fare della Nato. Per qualche anno hanno temporeggiato e si sono tenuti il dossier sul tavolo. A un certo punto, tuttavia, alcuni consiglieri del presidente Clinton gli hanno prospettato una soluzione: conservare la Nato e allargarla ai paesi ex satelliti dell'Unione Sovietica che avessero fatto domanda di adesione; quelli del Patto di Varsavia, per intenderci. Fu una scelta che la Russia considerò subito con molto sospetto.
Come mai?
La Nato è nata in funzione di un nemico. Ora che il nemico non c'era più, che senso aveva conservarla senza che ciò lasciasse trapelare diffidenza verso Russia? Credo che le reazioni russe avessero qualche giustificazione.
Gli Stati Uniti come si giustificarono?
In un prima fase sembrarono tenere conto delle preoccupazioni russe Vi fu un cordiale incontro fra George W. Bush e Putin nel Texas, seguito da un vertice, nel maggio del 2002, a Pratica di Mare, dove nacque una specie di comitato di collegamento fra Nato e Russia, senza specifiche funzioni. Eppure un senso avrebbe potuto averlo.
Quale?
Poteva essere l’embrione di una organizzazione per la sicurezza collettiva.
E non lo è diventato ?
No. Una organizzazione per la sicurezza collettiva difende la pace all’interno dei propri confini. La Nato è un alleanza concepita per combattere. Si prepara alla guerra contro chi ne è fuori.