LIBANO: Rinviata al 31 ottobre l'elezione del Presidente della Repubblica

Mercoledì, 28 Settembre, 2016 - 18:15

Si è chiusa con un nuovo nulla di fatto l'assemblea parlamentare libanese, che oggi avrebbe dovuto eleggere il presidente della Repubblica che manca al Paese dalla fine del mandato di Michel Sleiman, ovvero dal maggio 2014. Alla quarantacinquesima sessione dell'Assemblea si sono presentati 53 parlamentari - ha riferito l'agenzia di stampa AGI sottolineando come fossero in gran parte appartenenti alla coalizione "14 marzo", mentre i parlamentari dell'Fpm e di Hezbollah, della coalizione "8 marzo", continuano a boicottare l'elezione - troppo pochi per raggiungere il quorum, che ne richiede 86. Lo speaker della Camera, e leader del partito sciita Amal, Nabih Berri, ha rinviato nuovamente il voto, che avrà luogo il prossimo 31 ottobre. Nel frattempo, dovrebbero proseguire le consultazioni. I due blocchi - la coalizione 8 marzo guidata dal Free Patriotic Movement di Gebran Bassil e la coalizione 14 marzo, guidata dal movimento Futuro di Saad Hariri - sono divisi sul miglior candidato alla presidenza. Non solo le due coalizioni non riescono ad accordarsi, ma forti divisioni sono presenti anche al loro interno. Il movimento Futuro, assieme ai Falangisti di Samy Gemayel, entrambi nella coalizione 14 marzo, sostengono la candidatura del leader del Movimento Marada, Suleiman Franijeh. Con loro, sul tema della presidenza, anche il movimento sciita "Amal", guidato dallo speaker Nabih Berri, anch'esso nella coalizione 8 marzo, e il Partito socialista progressista (PSP) di Walid Jumblatt; Il Free Patriotic movement (FPM), assieme a Hezbollah, alla guida del blocco "Riforma e cambiamento" (8 marzo), sostengono la candidatura di Michel Aoun, fondatore del FPM, ritenendolo più rappresentativo della comunità cristiana (il FPM è il primo partito cristiano e il secondo con più seggi in parlamento dopo il movimento Futuro di Saad Hariri). Con loro, specularmente a quanto accade nell'altra coalizione, ci sono anche le Forze Libanesi di Samir Geagea, che sostengono anch'esse Aoun, pur facendo parte dell'altro blocco. Sia Suleiman Franijeh, del movimento Marada, che Michel Aoun del  Free patriotic movement, sono all'interno della coalizione 8 marzo.