Una questione di censura politica
07.08.2020
Pochi giorni fa YouTube ha rimosso la mia prima videointervista al senatore Richard Black del Senato Statale della Virginia. Un’intervista che risale al gennaio 2016 quando la guerra in Siria entrava nel suo orribile quinto anno di durata. Black è ancora adesso uno dei pochissimi uomini politici occidentali ad essersi esposto in prima persona in difesa della Siria e del suo popolo. Avrebbe potuto cavalcare la versione ufficiale, ottenendo forse dei notevoli vantaggi nel mondo politico americano. Invece ha sempre fatto il contrario, rimanendo coerente alla sua scelta fino ai giorni nostri. Dopo quattro anni da allora, che cosa può aver disturbato così tanto le anime candide di YouTube al punto da fargli cancellare un video dove parla un legittimo rappresentante del popolo americano? Che cosa ha turbato i sonni di qualche paladino della libertà, svelto a chiuderti la bocca quando dici qualcosa che non gli piace?
L’intervista di allora, che realizzai con non poca ingenuità ed innocenza, era accompagnata da un breve articolo che ripropongo ai lettori.
“In un suo recente articolo pubblicato dal London Review of Books, il premio Pulitzer Seymour Hersh [1] ha ampiamente analizzato la guerra in Siria, dal suo inizio fino ai giorni nostri: oramai cinque anni di guerra per procura, voluta dalle monarchie del Golfo Persico e dagli ambienti neocon dell’apparato politico militare statunitense. È una guerra infame e disumana, spacciata per rivoluzione popolare spontanea contro il tiranno di turno ma preparata con largo anticipo anni fa, come ammesso dal generale Wesley Clark già nel 2007 quando enunciò la tristemente famosa lista delle sette nazioni da abbattere in 5 anni: Iraq, Libia, Siria, Libano, Somalia, Sudan e Iran.
Dal rapporto di Hersh, uno dei più noti giornalisti americani di fatti politici e militari, emerge che c’è stata una sorta di ribellione dell’esercito che ha visto contrapposto il Pentagono del generale Martin Dempsey [2] alla CIA e al Dipartimento di Stato. Di fatto il Pentagono si è opposto alla caduta del Presidente Assad fornendo ai siriani informazioni utili contro gli attacchi delle soldataglie terroriste ed ostacolando in vari modi la fornitura a queste ultime di armi ed approvvigionamenti. Questo conflitto tra pezzi dell’apparato di potere americano sembra incredibile ma è accaduto realmente.
Il senatore della Virginia Richard Black, ben noto ai lettori e da noi recentemente ancora intervistato proprio su questo argomento, ha espresso le sue opinioni riguardo quanto riferito da Hersh nel suo rapporto.
Un’analisi dettagliata di tutte le informazioni disponibili a livello di intelligence e commissionata dal Pentagono, ci conferma il Senatore Black, fece emergere come la caduta del Presidente Assad avrebbe avuto effetti catastrofici sugli equilibri mediorientali ed avrebbe causato un pericolo potenziale per la stessa Europa. Questa analisi evidenziò i legami tra le monarchie del Golfo e la Turchia del Presidente Erdogan, un’alleanza nata per distruggere la Siria in nome di comuni interessi petroliferi, ma non solo.
La fronda dei militari, continua il Senatore Black, è comprensibile ricordando che il soldato americano, ma anche il pubblico impiegato, giura fedeltà non al diretto superiore o a chi è al governo ma alla Costituzione degli Stati Uniti. Chi fa questo giuramento si impegna a difendere la Costituzione contro ogni nemico esterno o interno.
Riguardo poi ai rapporti tra Turchia e ISIS, il Senatore Black è molto chiaro: il Presidente Erdogan persegue un piano preciso di restaurazione neo-ottomana. Incurante delle conseguenze, Erdogan è accecato da una enorme sete di potere che, è l’opinione di Richard Black, lo sta spingendo tra l’altro a modificare la costituzione della Turchia per attribuirsi così poteri simili a quelli di Adolf Hitler.
Rimane una domanda sul tavolo: perché aiutare i terroristi siriani? Il Senatore Black si ricorda come, tristemente, esistano legami economici fortissimi tra la famiglia reale saudita e i Bush, i Clinton e altri importanti figure della politica americana. Il Senatore Black si dichiara stupefatto dal livello di codardi del Congresso Americano dove nessuno, ad eccezione della delegata Tulsi Gabbard, si è alzato in piedi per dire la verità.
Ci vorranno molti anni per rimediare ai danni prodotti nel Medio Oriente dall’attuale politica americana, conclude il Senatore Black.
Spero che i lettori trovino interessante questa intervista: le parole, le opinioni di Richard Black non vengono udite ancora dalla stampa mainstream ma è tempo che lo siano.”
Fin qui l’articolo, quattro anni fa. Ci sono però un paio di punti notevoli in questa storia di censura altrimenti dimenticabile.
Il primo è di quanto indietro nel tempo siano risaliti gli “esperti” di YouTube: di ben quattro anni!
Un altro motivo di perplessità è che YouTube permette di presentare un breve ricorso contro la rimozione del video. Nella mia ingenuità (che non passa mai…) ho scritto quanto segue:
“Gentile Signore / Signora. Il video in oggetto è stata una delle mie interviste con l'On. senatore Richard Black, tredicesimo distretto del Senato dello Stato della Virginia. Il senatore Black era ed è Purple Heart in Vietnam, corpo di spedizione dei Marines. Ha anche servito come alto ufficiale del JAG e ha preparato ordini presidenziali quando era al Pentagono. È molte altre cose, tutte oneste e onorevoli. Soprattutto, è un uomo onesto, un patriota vero e senza paura. Ama l'America ed ha offerto la sua vita in guerra per difenderla. Dal momento che rispetto profondamente il senatore Black e lui si fida di me, informerò il suo aiutante della vostra decisione perché sono sicuro che [il senatore Black] non ha parlato o parla a vanvera, senza controllare attentamente tutte le fonti. Allo stesso tempo, vi chiedo, rispettosamente, di rivedere la vostra decisione e rendere nuovamente pubblico il video. Cordiali saluti.”
Mi sono sembrate parole ragionevoli. Tempo cinque minuti e mi è arrivata la conferma della cancellazione del video. Forse la parola “patriota” li ha fatti sclerare…. Possibile?
Comunque sia, ho informato il Senatore Black, che ha accettato una volta di più di rispondere ad alcune domande.
1) Senatore, secondo lei perché la censura politica sta diventando sempre più comune negli Stati Uniti e nel mondo Occidentale?
R) La tecnologia informatica ha facilitato un livello senza precedenti di censura sui media. La concentrazione della tecnologia informatica e dei social media nelle mani di alcuni oligarchi liberali ha permesso loro di coordinare e distruggere completamente alcune pubblicazioni, come Infowars, che una volta serviva milioni di famiglie prima che venisse chiuso attraverso l'azione concertata dei principali attori di Internet. Ho sentito che 20.000 account di social media pro-iraniani sono stati eliminati per volere della CIA e del Dipartimento di Stato.
La mia intervista del 2016 sulle azioni intraprese dal Pentagono per impedire ad al Qaeda di travolgere la Siria, è stata eliminata dalla storia. Non è stata rimossa perché falso; è stata censurata perché ha rivelato accuratamente la cattiva condotta della CIA.
Per diversi anni ho visto un eccellente programma chiamato “Syria Girl”. La donna, nata a Damasco, si chiama Maram Susli, ed è una brillante e ben informata siro-australiana. Le sue presentazioni non erano né grafiche né scortesi. Erano accurate, perspicaci e presentate in un formato chiaro e piacevole. Tuttavia, il suo racconto ha spesso rivelato la complicità della CIA con Al-Qaeda ed altre organizzazioni terroristiche. È stata efficacemente chiusa diversi anni fa e gran parte del suo materiale è difficile da raggiungere.
2) Alcune piattaforme social offrono servizi gratuiti ma si riservano dei diritti che certe volte vanno in contrasto con la dimensione pubblica e sociale di quello che offrono, perfino quando è gratuito. Come risolvere questa contraddizione?
R) Piattaforme social come Facebook e Twitter hanno deciso di censurare accuratamente punti di vista controversi. Twitter a volte censura il presidente degli Stati Uniti. Non importa se i pensieri espressi sono indiscutibilmente veri o no. Facebook e Twitter li censureranno se si dimostrano semplicemente offensivi per certi potenti gruppi di interesse.
Man mano che sempre più comunicazioni avvengono sui social media, dobbiamo cambiare il modo in cui guardiamo a questi fornitori. I libertari credono che, poiché le piattaforme sono aziende di proprietà privata, siano libere di censurare ciò che desiderano. Tuttavia, queste piattaforme sono diventate potenti monopoli. E l'America ha una storia consolidata di regolamentazione dei monopoli. Una società elettrica privata non può interrompere il proprio servizio semplicemente perché non ama le opinioni politiche di un cliente. La compagnia idrica non può tagliare l'acqua perché ti rifiuti di votare nel modo in cui vogliono.
Allo stesso modo, le piattaforme di social network che trasportano miliardi di messaggi ogni giorno devono essere regolate per impedire loro di sopprimere le opinioni eterodosse. Il modo migliore per ottenere ciò è rompere le grandi aziende in pezzi che non esercitano più il controllo del monopolio.
A meno che i governi occidentali non agiscano per porre fine a questa censura, la libertà di pensiero, la libertà di parola e la libertà di espressione andranno perse. Insieme a quella perdita arriverà la fine della libertà intellettuale e, nel tempo, la civiltà occidentale perirà.
3) Che futuro ha una democrazia se una società è divisa in lobby litigiose che invocano la censura per zittire ogni possibile opposizione?
R) La democrazia richiede libertà di parola e libertà di stampa. Tuttavia, queste libertà sono drasticamente diminuite da quando ha avuto luogo il misterioso attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre. Da quell'evento, il governo si è impegnato in un diffuso spionaggio interno e nella censura.
Oggi, violente bande di strada stanno ulteriormente erodendo la libertà di parola in tutta la nazione. Le folle guidate da Black Lives Matter (BLM) e Antifa hanno saccheggiato, bruciato e persino assassinato degli avversari. Hanno demolito statue per cancellare la storia. Un professore universitario ha recentemente proposto di smettere di insegnare tutta la storia fino a quando non l'abbiamo riscritta in un modo che le folle riterranno opportuno.
Da ogni direzione, la libertà di parola e la stampa sono sotto assedio. Né il Congresso né i tribunali federali hanno preso provvedimenti per difendere la libertà. Perfino l'isteria del COVID-19 è stata usata per estinguere la libertà di espressione. Utilizzando i social media, le visioni alternative sul virus e sul suo trattamento vengono eliminate e messe a tacere.
La libertà di parola e la stampa sono oggi in grave pericolo in America
4) Ci aspetta un futuro in cui l’amore è obbligatorio per legge, pena la censura e la scomparsa come persona?
R) Le persone sono costrette a rispettare gli editti del governo sia nei loro pensieri che nelle loro parole. Il libero scambio di idee sta morendo in America. È diventato quasi impossibile mettere in discussione cose come l'omosessualità, il riscaldamento globale e il COVID-19. Diversi anni fa, un professore di Princeton ha suggerito che le persone che mettono in dubbio il riscaldamento globale dovrebbero essere processate per crimini contro l'umanità, che comportano la pena di morte. Quelle non erano le parole di un accademico: erano le parole di un bolscevico.
Collegamento su Yandex al video rimosso su YouTube: https://yadi.sk/i/oLAyt5QKq735aA